Biotrituratore in Macchine Giardinaggio

Uno strumento per rimuovere e riutilizzare gli scarti legnosi e vegetali

Grazie al biotrituratore è possibile gestire al meglio i materiali di scarto della potatura. Il suo funzionamento è duplice: in primis rende i rifiuti molto più facili da immagazzinare e trasportare, poiché compattandoli ne riduce l'ingombro; in secondo luogo, permette di trasformarli in compost, una mistura di materiale organico utile all’ecosistema del giardino. Un biotrituratore professionale con rullo a portafresa è in grado di sprigionare una potenza adatta alla macinazione e allo sminuzzamento di rami e legnetti con diametro fino a 100 mm. Da questo punto di vista il modello più prestazionale è il biotrituratore a scoppio, dotato di un motore a benzina che non presenta limiti di funzionamento se non quello del rifornimento periodico. Ovviamente un macchinario di questo tipo presenta anche svantaggi come l’alto livello di rumorosità e l’inquinamento prodotto dalla combustione del carburante, non a caso è sconsigliato a chi prevede di effettuare esclusivamente lavori hobbistici all’interno del proprio giardino o campagna. L’alternativa è rappresentata da un biotrituratore elettrico come Black&Decker BEGAS5800, in grado di offrire ottime prestazioni in contesti non professionali ma la cui mobilità è vincolata dal filo connesso alla presa di corrente. Bisogna ricordare che il biotrituratore è dotato di ruote per il movimento: se si deve lavorare presso ampie aree verdi, un modello con ruote robuste garantisce sicuramente una maggiore comodità. Un ultimo aspetto da considerare è la presenza di un sacco o di un contenitore integrato dove si va a raccogliere il materiale triturato per un trasporto più semplice. Ovviamente il contenitore è più resistente rispetto a un sacchetto, per tale motivo è preferibile nei casi in cui si prevede un utilizzo regolare del biotrituratore.

Dai modelli più economici per uso privato a quelli costosi e professionali

Per portare a casa un biotrituratore bisogna spendere una cifra di poco superiore a 85 euro e una massima che sfiora i 14.200 euro. A motivare questa grande forbice economica è l’ampio divario tecnologico che vi è tra i modelli base e quelli top di gamma. I primi sono pensati per un utilizzo prettamente hobbistico in contesti verdi di modeste dimensioni, essendo in grado di tagliare rami con diametri non superiori a 50 mm; inoltre sono spinti da motori elettrici che non garantiscono le stesse prestazioni di quelli a scoppio. Proprio questi ultimi sono di tipo professionale, adatti a un uso specifico per esigenze lavorative in grandi aree dove è richiesta una potenza decisamente maggiore. Partendo dalla fascia più bassa, al prezzo di circa 290 euro si trova il biotrituratore Makita UD2500, un modello elettrico con motore a 2.500 W che consente di eliminare ramaglie con diametro fino a 45 mm. Dotato di 2 ruote, ha una portata di 67 Litri e un peso di 24 Kg. Alla fascia intermedia appartiene il biotrituratore Deleks a scoppio professionale con motore Honda 6.0 cv, acquistabile spendendo poco più di 1.200 euro. Si tratta di un modello a 4 tempi dotato di sistema di cippatura a tamburo con 2 coltelli orizzontali e controcoltello fisso. Nella fascia top di gamma, infine, Trovaprezzi.it consiglia il biotrituratore Zanon BC 90 Cingo, in vendita a circa 5.200 euro. Dotato del potente motore Honda GX390, vanta un sistema di movimento a cingoli e un sistema di taglio composto da 2 lame, 10 martelli e 2 controlame che consentono di triturare agevolmente fogliame e ramaglie.