Bayer Travogen crema dermatologico 20g 1%
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Recensione prodotto
Foglio illustrativo
Foglio illustrativo Bayer Travogen crema dermatologico 20g 1%
DENOMINAZIONE
TRAVOGEN 1% CREMA
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Derivati imidazolici e triazolici.
PRINCIPI ATTIVI
1 g di crema contiene: 10 mg di isoconazolo nitrato (equivalente all'1% (p/p) di isoconazolo nitrato).
ECCIPIENTI
Polisorbato 60, sorbitano stearato, alcool cetostearilico, paraffina liquida, vaselina bianca, acqua depurata.
INDICAZIONI
Micosi superficiali (dermatofizie, candidosi, pityriasis versicolor) eritrasma.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
POSOLOGIA
Salvo diversa prescrizione medica la posologia e' di 1 applicazione al giorno sull'area della pelle interessata. Un trattamento locale delle infezioni da miceti deve avere, in genere, la durata di 2-3 settimane e talora anche di 4 nei casi di infezioni refrattarie. Su specifica prescrizione medica sono possibili trattamenti anche di durata maggiore. Per evitare recidive e' opportuno che il trattamento sia proseguitoper almeno due settimane dopo la guarigione clinica. Non sono necessari aggiustamenti del dosaggio quando venga somministrato ai lattanti, ai bambini ed agli adolescenti. Pur essendo l'esperienza clinica nellapopolazione pediatrica molto piu' limitata, il medicinale puo' essereutilizzato nei soggetti di questa eta' secondo indicazione del medico. Modo di somministrazione: uso cutaneo.
CONSERVAZIONE
Conservare a temperatura non superiore ai 25 gradi C.
AVVERTENZE
Per assicurare il buon successo del trattamento e' necessario osservare scrupolosamente alcune precauzioni igieniche tra le quali quella diasciugare con cura gli spazi interdigitali in caso di micosi localizzata ai piedi. Spesso e' opportuno, in caso di lesioni interdigitali, inserire tra le dita una compressa di garza impregnata di crema. In caso di applicazione al viso, evitare di porre il prodotto a contatto degli occhi. Il medico deve informare il paziente sulle misure igieniche e di cura della pelle, da adottare durante il trattamento. Lavare accuratamente le mani dopo l'uso del medicinale. Se si applica nella regione genitale, gli eccipienti paraffina liquida e vaselina bianca possono ridurre la resistenza dei prodotti in lattice come preservativi e diaframmi cosi' da comprometterne l'efficacia. L'uso, specie se prolungato, dei prodotti per uso topico puo' dar luogo a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso occorre interrompere il trattamento ed istituireuna terapia adeguata. E' sconsigliato l'uso del medicinale nei lattanti (0-2 anni) se non in casi di effettiva necessita' e sotto stretto controllo medico, in quanto i dati in soggetti di questa eta' sono molto limitati. Va tenuto presente il fatto che non e' noto quale effetto isoconazolo potrebbe avere sul metabolismo epatico da parte del sistema CYP450, qualora esso fosse ingerito in seguito a succhiamento della parte trattata. Questo medicinale contiene alcool cetostearilico pertanto puo' causare reazioni cutanee locali (ad es. dermatiti da contatto).
INTERAZIONI
Sono possibili reazioni di sensibilita' crociata tra isoconazolo, miconazolo, econazolo e tioconazolo.
EFFETTI INDESIDERATI
Negli studi clinici, le reazioni avverse osservate con Travogen piu' frequentemente comprendevano: bruciore e irritazione a livello del sito di applicazione. Frequenze reazioni avverse: comuni (da >=1/100 a <1/10); non comuni (da >=1/1,000 a <1/100); rare (da >=1/10.000 a <1/1000); frequenza non nota. Patologie generali e condizioni a carico del sito di somministrazione. Comuni: irritazione, bruciore; non comuni: secchezza, prurito; rari: gonfiore, screpolatura; non nota: eritema, vesciche. Patologie della cute e del tessuto subcutaneo. Non comuni: eczema essudativo, disidrosi, dermatite da contatto; non nota: reazioni allergiche cutanee. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'esperienza con l'uso di preparazioni contenenti isoconazolo nitratodurante la gravidanza non indica rischi teratogeni per l'uomo. Si consiglia l'uso in gravidanza, dopo aver consultato il medico. Non e' noto se l'isoconazolo nitrato viene escreto nel latte materno umano. Non e' possibile escludere rischi di esposizione per il lattante. Le donnein allattamento non devono applicare il medicinale sui capezzoli per evitare l'accidentale ingestione da parte del bambino. La somministrazione durante l'allattamento deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre supera il rischio per il bambino. Idati preclinici non hanno evidenziato rischi per la fertilita'.