Ci permette di catturare un luogo, un’espressione, un’esperienza, secondo alcuni persino il tempo. La fotografia è un’arte che oggi diamo per scontata, visto il grande numero di dispositivi che abbiamo a disposizione per scattare foto: non è più necessaria una macchina fotografica, basta avere uno smartphone, un tablet, un computer, esistono persino smartwatch con fotocamera integrata per immortalare volti e momenti. Dalle prime sperimentazioni ai giorni nostri sono passati quasi duecento anni e forse abbiamo perso lo stupore per un’azione tanto incredibile come quella di fermare luoghi, istanti e persone in un’immagine: proprio a questo serve la Giornata Mondiale della Fotografia, celebrata in tutto il mondo il 19 agosto, a riscoprire la magia e la potenza di quest’arte.
Il World Photography Day è nato nel 2010 su iniziativa del fotografo australiano Korske Ara, che ha creato una galleria di fotografie online, a cui ognuno può contribuire. La data del 19 agosto non è casuale: proprio a questo giorno, nell’anno 1837, si fa risalire la nascita convenzionale del primo dagherrotipo, ovvero l’apparecchio che per primo permise di scattare fotografie. Sviluppato dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre, da cui prende il nome, il dagherrotipo forniva un’unica copia positiva, non riproducibile, su un supporto in argento o in rame argentato, ottenuta attraverso l’esposizione a vapori di iodio. Per l’epoca, si trattò di una vera rivoluzione, da alcuni definita come un miracolo.
Prima di allora, era stato Niépce a sviluppare una sorta di fotografia, chiamata eliografia: era il 1826 e il ricercatore francese riuscì a catturare uno scatto dalla finestra di casa sua a Le Gras, oggi riconosciuto come la prima fotografia della storia. L’immagine della veduta fu impressionata su una lastra di peltro sensibilizzata con bitume ma il tempo di esposizione era di ben 8 ore! La scoperta di Daguerre ridusse questo tempo a 15 minuti e aprì la strada ad un nuovo modo di rappresentare la realtà.
“La fotografia è ovunque e in ogni momento, eppure spesso non riusciamo a capire la portata e la potenza delle immagini che scattiamo ogni giorno – ha dichiarato in un’intervista Korske Ara, il promotore della Giornata Mondiale della Fotografia – La fotografia è un’invenzione che ha cambiato radicalmente il modo in cui vediamo quello che ci circonda: possiamo visitare posti lontani senza muoverci, condividere e (ri)vivere emozioni e momenti importanti anche a distanza. Prima tutto questo non era possibile“.
Ed è proprio questa la filosofia alla base della giornata del 19 agosto: dare il giusto valore ad un’arte troppo spesso banalizzata.
La fotografia è un mezzo espressivo democratico, che consente a chiunque di esprimere il proprio mondo interiore attraverso uno scatto. Non solo: permette di testimoniare momenti storici, raccontare storie, immortalare eventi che hanno un valore per popoli e nazioni intere. Il fotogiornalismo di ogni epoca ha avuto il merito di fare luce su conflitti, eventi storici e catastrofi che hanno fatto la storia del mondo, fermandoli per sempre in uno scatto. E poi c’è la fotografia come arte: sono tanti i fotografi che hanno portato le proprie foto all’interno di musei, elevandole a vere e proprie opere d’arte.
Anche se abbiamo tutti uno smartphone a portata di mano con cui scattare selfie e immortalare panorami al tramonto, non tutti possiamo definirci fotografi! Ancora oggi la fotografia richiede molta tecnica, conoscenza approfondita non soltanto del mezzo che ci permette di scattare ma anche di tutti i programmi di post produzione con cui le immagini vengono poi ritoccate e perfezionate. La tecnologia sempre più avanzata che abbiamo a disposizione non significa che oggi scattare fotografie sia più semplice, anzi: come in ogni epoca, è necessaria sensibilità, creatività, prontezza, attenzione al dettaglio.
Non si sono moltiplicati solo i mezzi per scattare fotografie ma anche i canali attraverso cui conservarle: non dobbiamo per forza stamparle e inserirle in un albumi, possiamo anche pubblicarle online sui profili social, condividerle con amici e familiari nel momento stesso in cui le scattiamo. E non parliamo solo a livello personale: i brand utilizzano le fotografie sempre di più come mezzo di comunicazione per raccontare i propri prodotti e i propri servizi, regalando ai propri utenti e clienti una visione realistica sulla propria offerta.
Insomma, che sia con uno smartphone o con una macchina fotografica digitale di ultima generazione, la fotografia resta il modo migliore che abbiamo per fermare la realtà e cristallizzare i ricordi.
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