Siete da sempre degli amanti delle gite fuori porta in bici, magari su strade sterrate immerse nella natura, e state cercando una bici elettrici che possa garantirvi robustezza, autonomia e comodità su ogni tipo di terreno? Allora dovreste prendere in considerazione la e-bike ENGWE E26. Dopo averla testata sul campo, lasciate che vi raccontiamo le nostre impressioni in questa recensione della ENGWE E26.
La ENGWE E26 arriva, come sempre, in una confezione di cartone che contiene al suo interno, oltre alla bici, tutto il necessario per eseguirne il montaggio. La procedura di montaggio è abbastanza semplice, anche per gli utenti meno esperti, e non richiederà più di 30/40 minuti.
Una volta aperta la confezione, al suo interno troveremo il telaio principale della bici con motore e batteria già montati, cosi come la ruota posteriore e la forcella. Devono, invece, essere montati il manubrio, la ruota anteriore, i pedali, i due parafanghi anteriore e posteriore e il portapacchi posteriore. Le luci anteriori e posteriori sono già montate. Ovviamente, tra gli accessori forniti in dotazione, è presente anche un comodo campanello, che va applicato sul manubrio.
Per quanto riguarda il design, ci troviamo dinanzi ad una e-bike davvero molto bella, soprattutto nella colorazione gialla (opaca) in cui l’abbiamo potuta provare. Le altre colorazioni disponibili sono quella nera e blu. Viene prodotta in due versioni, denominata High-Step (quella della nostra prova) e Step-Thru (senza il tubo superiore).
Il telaio è realizzato interamente in lega di alluminio 6061, gode di certificazione IPX6 e ha un peso, compreso di motore e batteria, di circa 35 kg, quindi non propriamente un piuma, ma questo è a tutto vantaggio della qualità costruttiva, che è decisamente valida. Anteriormente e posteriormente troviamo freni a disco idraulici da 180 mm, che si sono sempre comportati molto bene, e sono presenti anche delle buone sospensioni, sia sulla ruota anteriore che sotto la sella. Inoltre, il lavoro delle sospensioni è aiutato anche dagli pneumatici in dotazione, che sono da 26″ e sono spessi 4″.
Su strade asfaltate si è sempre comportata molto bene, è molto gradevole da utilizzare e maneggevole, ed è in grado di assorbire le asperità dell’asfalto senza problemi. Anche su sterrato e su terreni irregolari non abbiamo notato grosse criticità, rendendola dunque adatta ad entrambi gli utilizzi, sia quello urbano che off-road (senza esagerare).
Passiamo adesso ad analizzare il punto focale di questo tipo di bici, ovvero la componente “elettrica”. Ovviamente, ci troviamo dinanzi ad una bicicletta a pedalata assistita, per cui sarà comunque necessario pedalare sempre per potersi muovere. Tuttavia, contrariamente ad altri modelli in commercio, ENGWE ha deciso di integrare un acceleratore, posto nella parte destra del manubrio, che ha lo scopo di darci una piccola spinta in fase di inizio della pedalata. L’acceleratore funzionerà solo ed esclusivamente a bici ferma, mentre quando è in moto diventa inutilizzabile. Tuttavia, tramite software, è possibile sbloccarlo e utilizzarlo sempre (legale solo per l’utilizzo in strade private).
Entrando più nello specifico, questa ENGWE E26 è dotata di un motore centrale bruschless da 250 Watt con sensore di coppia integrato e una velocità massima di 25 km/h. Anche in questo caso è possibile sbloccarlo per arrivare ad una potenza di ben 750 Watt e una velocità massima di 45 km/h.
A muovere la bici troviamo una batteria da 48V16Ah agli ioni di litio, rimovibile e ricaricabile, che garantisce un’autonomia dichiarata di 140 chilometri. La ricarica è un po’ lenta, sono necessarie circa 5/6 ore, e avviene tramite connettore proprietario. Può essere eseguita sia sulla bici, che direttamente sulla batteria.
Sul manubrio, la ENGWE E26 è dotata di un pratico computer di bordo che si può accedere tramite il pulsante di accensione posto sulla sinistra, dove troviamo anche il tasto per accendere le luci e aumentare o ridurre il livello della pedalata assistita. Il display LCD è a colori, ha le giuste dimensioni e rimane abbastanza visibile anche sotto luce diretta del sole.
Tramite il display in questione è possibile visualizzare la velocità a cui stiamo viaggiando (km/h), il livello di assistenza sulla pedalata, oltre a fornici tutta una serie di informazioni, come l’autonomia, l’accensione dei fari, i chilometri percorsi e altro ancora. Per poter accedere il faro anteriore e posteriore che sono a LED (sul posteriore troviamo persino la luce di stop quando freniamo), basta tenere premuto per qualche secondo il tasto che si trova sul controller posizionato sulla sinistra.
Arriviamo adesso al fulcro di questa recensione, ovvero, come va questa e-bike a pedala assistita? A livello generale la bici si è sempre comportata bene in ogni circostanza, anche grazie alla presenza delle sospensioni, fattore che sicuramente la rende ideale per diversi tipi di utilizzo.
I vari livelli di pedalata assistita sono davvero molto comodi, così come il cambio Shimano a 7 velocità, per cui è possibile fare anche lunghe passeggiate con il minimo sforzo, anche grazie ad una posizione di guida abbastanza comoda e alla possibilità di regolare facilmente l’altezza della sella.
Il fattore che, però, ci ha entusiasmato meno è che l’autonomia non è proprio il suo punto di forza, forse anche a causa della grandezza dei pneumatici. L’azienda dichiarata un’autonomia di circa 140 chilometri, ma nei nostri test, con pedalata assistita impostata a livello massimo, ci siamo fermati a poco meno di 130 chilometri. Scegliendo il primo livello di pedalata assistita, è possibile aggiungere qualche chilometro di autonomia in più, ma la differenza a conti fatti non è cosi determinante.
La ENGWE E26 ha un prezzo di listino di 1.499 euro, ma non è difficile trovarla ad un prezzo inferiore (date un’occhiata al nostro comparatore di prezzi). In base alla nostra esperienza di utilizzo, possiamo dire senza problemi che ci ritroviamo dinanzi ad un’ottima e-bike, che ha nella comodità il suo principale punto di forza, oltre al design piacevole (anche nella colorazione gialla da noi testata).
La presenza delle sospensioni la rende adatta ad un utilizzo anche al di fuori dell’ambiente cittadino, e la presenza dell’acceleratore (che può essere sbloccato) è sicuramente un “Plus” non da poco. Tuttavia, tenete conto che l’autonomia potrebbe essere un po’ limitante, sopratutto se volete affrontare percorsi molto lunghi.
Se non siete completamente convinti da questo modello, potete dare un’occhiata ad altre alternative della stessa azienda, come i modelli Mapfour N1 Pro, P275 Pro e P275 ST.
Engwe Mapfour N1 Pro è uno dei primi modelli di e-bike del noto marchio cinese a disporre di un telaio monoscocca in carbonio. Nello specifico si tratta di una city e-bike dal
Se siete alla ricerca di una bici elettrica da utilizzare magari per raggiungere il vostro ufficio oppure per fare lunghe pedalate senza troppo sforzo, dovreste prendere in considerazione la ENGWE P275 Pro.
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