La prossima versione di Android, il sistema operativo per smartphone, si chiamerà Android Q e introdurrà alcune novità interessanti. Come per esempio la modalità scura (Dark Mode) e nuove opzioni per il controllo della privacy.
Sarà la decima versione di Android, aggiornamento dell’attuale Android 9 Pie (disponibile su un numero ristretto ma crescente di smartphone). Android Q, pare, avrà nuove e più potenti opzioni per il controllo della privacy, che ci permetteranno di verificare più facilmente cosa può vedere ogni singola app, e come intervenire.
Sarà inoltre possibile decidere con precisione quando una certa app potrà accedere alla posizione. Ci saranno tre opzioni: sempre, mai o “solo quando sto usando l’app”. Sono le stesse presenti su iOS da molto tempo, e da questo punto di vista si può dire che Android è rimasto un po’ indietro. Si potrà fare la scelta al primo uso di un’app, oppure modificarla in un secondo momento dalle impostazioni.
Ci sarà inoltre un’icona apposita nella barra delle notifiche per informarci che una o più app sta usando la posizione o altri elementi sensibili, come il microfono o la fotocamera. Toccando quell’icona si potranno verificare i dettagli, e capire se è tutto normale o se c’è qualcosa che non va – per esempio se un videogioco sta registrando la posizione quando non dovrebbe farlo.
La Dark Mode, o Modalità Oscura, è invece un cambiamento grafico – ma non si tratta solo di estetica. Alla vista, l’interfaccia del telefono diventa effettivamente più scura, con una preponderanza del nero e testi mostrati in tonalità più chiare – una sorta di “negativo” in effetti.
La Dark Mode ha però un impatto concreto anche sulla durata della batteria, almeno su alcuni smartphone. Nei casi in cui ci sia uno schermo OLED o AMOLED, come il Samsung Galaxy S9, lo Xiaomi Mi Mix 3 o lo Huawei P20 Pro, solo per citarne alcuni tra i più famosi, infatti si riducono i consumi energetici.
Questo accade perché negli schermi OLED, di cui gli AMOLED sono una variante, le parti nere di immagini e video sono ottenute spegnendo completamente i relativi pixel. Nei più tradizionali LCD, invece, il pixel resta acceso ma diventa molto scuro – in effetti un’altra differenza è che con i LED i neri sono molto più profondi.
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