Ricercatori dell’Università di Stanford hanno scattato una fotografia da ben 3.200 megapixel. Per comprendere l’enormità di questo numero, basterà considerare che una macchina fotografica Canon di ultima generazione come la EOS R5 ha un sensore da solo (si fa per dire) 45 megapixel.
Per ottenere questo strabiliante risultato, in effetti, non sarebbero bastati dei normali sensori commerciali. Ci sono voluti quelli sviluppati per la “macchina digitale più grande del mondo”, un dispositivo avveniristico che, una volta pronto, sarà integrato nel telescopio Legacy Survey of Space and Time (LSST), in costruzione in Cile (foto in copertina). Una struttura utilizzata per lo studio dell’energia e della materia oscura. Qui, grazie alla nuova attrezzatura, si potrà realizzare “il film astronomico più grande di tutti i tempi”, recita il comunicato stampa.
Per visualizzare una di queste fotografie a piena risoluzione ci vorrebbero 378 televisori 4K, il che lascia almeno intuire l’incredibile livello di dettaglio che si potrebbe ottenere. Per comprendere meglio, gli scienziati scrivono che si potrebbe “vedere una pallina da golf a 24 chilometri di distanza”. E non si tratta solo di dimensioni: questi sensori possono individuare oggetti con una luminosità inferiore fino a 100 volte rispetto a ciò che può vedere l’occhio nudo.
Quest’ultimo è un fenomeno che già accade con alcuni telescopi: dove vediamo solo oscurità con i nostri occhi, questi dispositivi fanno comparire stelle e galassie. La nuova strumentazione, tuttavia, è destinata a rendere la ricerca astronomia ancora più potente e precisa.
Tecnicamente, le immagini sono ottenute unendo 189 sensori CCD da 16 megapixel ciascuno, organizzati in 21 gruppi chiamati “raft”. Ognuno di questi raft costa circa 3 milioni di dollari, e il sistema è stato assemblato nell’arco di sei mesi.
Alla fine si è ottenuta una macchina fotografica – ma forse il termine è improprio – da 3.200 megapixel, che al momento è in fase di test.
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