La Tenuta Greppo è legata alla storia di Biondi Santi fin dall’inizio dell’800. È in questa stupenda cornice naturale, a due passi da Montalcino, che si eleva Villa Greppo, la storica sede della famiglia. Intorno all’edificio sono disposti i 25 ettari vitati dell’azienda, interamente dedicati al Sangiovese. O meglio, dovremmo parlare di Sangiovese grosso, una particolare varierà di vitigno che prende il nome, localmente, di Brunello. Non a caso, Biondi Santi lega in modo inscindibile la propria storia ad uno dei vini toscani più famosi al Mondo. E a buon diritto, essendo la famiglia che lo ha inventato. Risale alla fine del XIX secolo la consacrazione internazionale del Brunello, grazie al lavoro di Ferruccio Biondi Santi. Figlio di Caterina Santi e Jacopo Biondi, decide di onorare i genitori unendone i cognomi. Ma Ferruccio è, soprattutto, autore di una svolta epocale a fine ‘800. Riesce, infatti, a contrastare l’attacco della temibile fillossera innestando sulle barbatelle americane quel Sangiovese grosso che rappresenta la fortuna del marchio. Franco, il nipote di Ferruccio, è considerato unanimemente il padre del Brunello, avendo innalzato in modo significativo lo standard qualitativo dei lavori in vigna e cantina. Ma è anche il primo a capire che il Brunello può essere un vino di straordinaria longevità. E proprio per preservarne negli anni le peculiari caratteristiche, viene svolta ancora oggi la pratica della ricolmatura. Parliamo di una procedura di controllo delle bottiglie volta a preservare lo stato del vino, rabboccandole quando necessario e sostituendone il tappo. Oggi, a guidare l’azienda sono i figli di franco, Jacopo e Alessandra Biondi Santi, capaci di portare avanti con lo stesso spirito la tradizione di famiglia. Il Brunello di Montalcino Biondi Santi è considerato dai critici francesi “Le Roi Brunello”, un appellativo che è un insolito attestato di stima per un vino italiano. Ma già nel 1867, il vino prodotto dall’antenato Clemente Santi aveva riscosso un grandissimo successo In Francia, in occasione dell’esposizione universale di Parigi. La forza di Biondi Santi è tutta nel rispetto della tradizione, sia essa familiare che enologica. I vini prodotti sono pochi e ciò rappresenta già di per sé una garanzia. Oltre al Brunello base ed al Brunello Riserva, il catalogo Biondi Santi comprende un Rosso di Montalcino base, la relativa Riserva ed un Rosato. La vendemmia è svolta rigorosamente a mano e la selezione delle uve ricopre un ruolo di vitale importanza. In cantina, le operazioni sono controllate nei minimi dettagli e la fretta non è contemplata. I vini Biondi Santi sono ideali per l’invecchiamento, per via di un vitigno Sangiovese che si presta bene ad affrontare il tempo. E tale approccio paziente, che è marchio di fabbrica Biondi Santi, è richiesto anche al cliente che si accinga ad acquistare una delle 90mila bottiglie prodotte ogni anno. La costruzione di vini così importanti non può che partire dalle caratteristiche pedoclimatiche dell’area geografica. Perfettamente esposte al sole, le viti prosperano ad un’altitudine di circa 400 metri s.l.m. Ottime sono ventilazione ed escursione termica fra il giorno e la notte. Ma è il suolo a fare la differenza in modo ancora più significativo, grazie ad uno scheletro fossile ricco di galestro che si mostra ideale per le piante.