Tra le schede grafiche Manli basate sull’ultima serie RTX 3000 di Nvidia, il modello Manli GeForce RTX 3070 offre sicuramente una soluzione molto bilanciata per chi cerca una potenza notevole, ma senza dispendi energetici troppo importanti o dimensioni esagerate. Partendo dalle specifiche basilari, si tratta di una scheda grafica da 8 GB di memoria video dedicata di tipo GDDR6X. La scheda si basa sulla più recente architettura Nvidia Ampere, caratterizzata da una nuova generazione di RT core e Tensor core per poter raggiungere nuove vette di eccellenza nella gestione del Ray Tracing e della fondamentale tecnologia DLSS. Il design della Manli GeForce RTX 3070 è molto semplice, senza particolari fronzoli o soluzioni estetiche personalizzabili, come ad esempio i LED RGB. In questo caso si bada più che altro al sodo, con un sistema di raffreddamento a doppia ventola con pale curve per una dissipazione del calore più efficiente, mentre nella parte inferiore viene montata una piastra in metallo per rinforzare l’intera struttura. Per quanto riguarda le tipologie di utilizzo, la RTX 3070 è la scheda perfetta per chi vuole raggiungere le massime prestazioni nel gaming a 1440p, ma senza rinunciare alla possibilità di ottenere una buona stabilità anche a risoluzione 4K. In quest’ultimo caso, specialmente in presenza di un titolo con supporto Ray Tracing, il DLSS permette di stabilizzare il framerate su livelli comunque elevati, grazie al sistema di upscaling intelligente effettuato direttamente dai Tensor core presenti nella GPU. Per quanto riguarda il mining, invece, va sottolineato che la scheda fa parte della gamma LHR, con tutte le limitazioni del caso. I consumi medi della scheda sono di circa 220 W.
Manli GeForce RTX 3070 in pillole:
- Scheda grafica con architettura Nvidia Ampere
- Memoria video dedicata di 8 GB GDDR6X
- Doppia ventola di raffreddamento con pale curve
- Nuova generazione di RT core e Tensore core per Ray Tracing e DLSS
Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ...
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