I nuovi laptop Macbook Pro da 14 e 16 pollici e il Mac Mini con M2 stanno arrivando nelle mani degli utenti e soprattutto dei giornalisti o “tech influencer”. Tra i primi test eseguiti dai possessori c’è quello relativo alla velocità degli hard disk, un argomento piuttosto caldo perché con l’uscita degli ultimi Macbook Air e dei Macbook Pro 13 con M2, Apple aveva apportato alcuni cambiamenti che avevano rallentato le prestazioni degli SSD.
Il cambiamento a cui abbiamo accennato consiste nell’utilizzo di un minor numero di chip NAND, i componenti usati per andare a comporre lo spazio di archiviazione su tutti i computer. Sui modelli con processori M1 i 256GB di SSD offerti di base sulla gran parte dei modelli erano ricavati da 2 NAND da 128GB ciascuna. In questo modo era possibile accedere alle memorie in parallelo, incrementando significativamente la velocità e anche le prestazioni, poiché in alcuni casi lo spazio su SSD serve anche per venire in aiuto alla RAM.
Con l’arrivo dei primi Mac con M2 è invece cambiato l’approccio costruttivo: su tutti i modelli base di Macbook Air e Macbook Pro 13 non sono presenti più NAND in parallelo, sostituite da un solo chip. Nel caso di un SSD da 256GB c’è quindi un solo componente che integra tutta la memoria disponibile. Il processore deve quindi accedere ai dati passando per un solo chip e questo ha un impatto importante sulla velocità degli SSD.
I primi test effettuati sui Mac Mini e Macbook Pro 14 / 16 con M2 hanno confermato il nuovo approccio scelto da Apple: il quantitativo di NAND è dimezzato non solo sui Mac Mini anche sui Macbook Pro, prodotti di fascia molto alta indirizzati ai professionisti. La singola NAND da 512GB presente sulle configurazioni base offre le seguenti prestazioni:
La differenza è sostanziale e anche se in molte situazioni sarà difficile notare differenze, non mancano comunque scenari d’uso comuni che invece le possono far emergere in modo evidente, ad esempio lo spostamento di grandi quantità di file. Non si può perciò dire che gli SSD siano lenti in assoluto ma rispetto ai precedenti, e anche in relazione al prezzo a cui vengono proposti, si poteva fare sicuramente di più.
Lo stesso discorso vale anche per i Mac Mini, con la differenza che, nel caso del modello base da 256GB, le velocità sono più basse rispetto ai Macbook Pro da 512GB, come del resto lo erano (in proporzione) anche sui modelli con M1.
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