Il Sony A95K è uno dei modelli di televisore più completi del mercato e soprattutto più riusciti sotto il punto di vista qualitativo. Si tratta di un prodotto QD-OLED che condivide la tecnologia dei pannelli con i Samsung S95B – pur differenziandosi su diversi fronti come abbiamo appurato in questa sfida diretta.
La serie A95K è una diretto concorrente degli OLED LG serie G2, dei Panasonic LZ1500 e LZ2000. La dotazione comprende la Smart TV basata sul sistema Google TV, un design e una costruzione molto curati, come da tradizione per Sony e tante funzioni utili per gli amanti dei videogiochi.
Le valutazioni e le considerazioni che andremo a riportare valgono non solo per il 55 pollici ma anche per il 65 pollici, che si differenzia solo per via delle dimensioni, risultando perfettamente allineato al modello più piccolo per quanto riguarda le prestazioni. Da sottolineare che i prezzi di listino sono rispettivamente di 2.799 euro e 3.749 euro, ma online si trovano fortemente scontati.
Anche se A95K è tecnicamente un OLED, la tecnologia usata per gli schermi non è identica a quella che troviamo sugli LG come i nuovi G3, sui Philips 807 o sugli Hisense A87H. La serie S95B è tra le poche a utilizzare la tecnologia QD-OLED, insieme ai già citati Samsung S95B e ai nuovi S90C e S95C arrivati da poco sul mercato. I QD OLED combinano OLED blu con i Quantum Dot, i nanocristalli che troviamo anche sugli LCD e che servono per ottenere colori molto saturi, indispensabili per ottenere colori corretti con i contenuti in HDR.
La risoluzione è 4K con una frequenza di aggiornamento a 120Hz. Il Cognitive Processor XR si occupa di ottimizzare le immagini intervenendo su tutti gli aspetti più importanti, dall’adattamento dalla risoluzione qualora non corrisponda a quella del TV alla riduzione del rumore video, passando poi per l’aumento della fluidità. Per la riproduzione del suono troviamo un sistema proprietario che solo Sony propone sotto il nome di Acoustic Surface Audio+.
Non ci sono speaker integrati: c’è un doppio subwoofer sul retro mentre tutte le altre frequenze vengono generate tramite vibrazioni dello schermo. Il TV è compatibile con Dolby Atmos e DTS. La dotazione comprende i sintonizzatori DVB-T2 e DVB-S2 con slot Common Interface+ per ricevere i canali codificati, ad esempio quelli trasmessi su tivùsat.
Gli ingressi HDMI 2.1 sono 2 (su 4 in totale) e permettono di accedere a quasi tutte le funzioni: 4K fino a 120Hz, eARC, Auto Low Latency Mode e Variable Refresh Rate con certificazione AMD FreeSync Premium.
Google TV offre l’accesso alla maggior parte dei servizi streaming: Netflix, YouTube, Paramount+, Disney+, Prime Video, Apple TV+, DAZN e c’è anche NOW, la cui presenza è tutt’altro che scontata perché frutto degli accordi tra Sony e Sky (non è solitamente presente su Google TV). Gli utenti Apple possono usare anche AirPlay 2 per condividere lo schermo del proprio dispositivo sul televisore.
Le prestazioni sono buone, grazie alla presenza di un SoC MediaTek MT5895 affiancato da un co-processore, un’accoppiata che riesce a garantire una fluidità solitamente ottimale in tutte le operazioni. Rispetto ad altri prodotti come ad esempio i Samsung, qui manca quell’attenzione in più verso il cloud gaming ma effettivamente si tratta di un mercato nascente che non gode ancora di ampio supporto.
Ci sono poi le funzioni di Chromecast integrate e i comandi vocali che si appoggiano all’Assistente Google, che si può richiamare tramite il microfono sul telecomando o usando quelli incorporati nel televisore.
Il QD-OLED Sony offre una qualità video da riferimento: il contrasto è del resto quello di un OLED, quindi con schermo spento sul nero e alta luminosità. Parliamo per la precisione di poco meno di 1.000 nit, un valore che posiziona A95K tra i migliori OLED del 2022. A questi pregi se ne aggiunge un altro che è prerogativa esclusiva dei QD-OLED: i colori mantengono la giusta saturazione anche quando la luminosità su schermo raggiunge i livelli più alti, merito dei Quantum Dot e dei pixel che hanno una struttura RGB, cioè con un sub-pixel rosso, uno verde e uno blu.
Non ci sono però solo pregi: proprio la particolare disposizione dei tre sub-pixel, che vanno praticamente a formare un triangolo, risulta meno adatta all’uso come monitor. Si può quindi usare il TV per i videogiochi senza notare alcun difetto, dalla normale distanza di visione, ma se ci si avvicina e si visualizzano testi, sui bordi si possono vedere degli aloni colorati. Fortunatamente si tratta di imperfezioni non così rilevanti proprio perché parliamo di un televisore, tra l’altro da almeno 55 pollici, e non di un monitor.
Il limite più rilevante è sicuramente il comportamento in presenza di luce in ambiente: in queste situazioni lo schermo non è completamente nero ma tende a ingrigirsi un po’. Non parliamo di un fenomeno molto pronunciato: il nero non diventa quello di un LCD, tanto per capirci, però si perde un po’ di contrasto. Si può risolvere in parte con le modalità video adatte ad ambienti luminosi ma non c’è modo di eliminare questo comportamento perché è un limite del pannello e del relativo trattamento anti-rifilesso.
Complessivamente le prestazioni sono di altissimo livello. Sul mercato esiste probabilmente solo un altro modello che può competere più o meno alla pari: il Panasonic LZ2000. Sony non è altrettanto rigoroso nella ricerca della massima fedeltà, che comunque è elevatissima, ma controbatte con un’elaborazione video da primo della classe. Tutto quello che riguarda l’upscaling, il miglioramento delle immagini, le tecnologie che rendono più fluide le immagini (Motionflow) è ai massimi livelli. Impossibile chiedere di più da questo punto di vista:
Con i videogiochi A95K se la cava bene: la risposta ai comandi è di circa 16 ms con segnali a 60Hz e circa 9 con quelli a 120Hz. Peccato per le due sole porte HDMI e per la gestione fin troppo complessa delle porte stesse quando si devono attivare le funzioni da gioco, un difetto che avevamo già rilevato nella recensione di A90K.
Il sistema audio integrato rende decisamente bene, specialmente per quanto riguarda il coinvolgimento dato che riesce a centrare perfettamente l’origine dei suoni con le immagini.
A95K è un eccellente prodotto che si inserisce nel solco tracciato dai precedenti OLED Sony, non a caso riconosciuti da molti come alcuni dei migliori televisori presenti sul mercato. La tecnologia QD-OLED fa compiere un ulteriore salto in avanti soprattutto per quanto riguarda la saturazione dei colori, anche se le differenze rispetto ad un OLED di altro tipo non sono sempre evidenti.
La dotazione è ricca grazie a Google TV e ad un sistema audio di fatto unico, capace di aumentare il coinvolgimento perché i suoni sembrano provenire proprio dove scorrono le immagini. C’è poi un trattamento del segnale che oggi non ha rivali e una cura costruttiva ben superiore alla media.
I difetti sono sostanzialmente due: quello vero e proprio è dato dal numero di ingressi HDMI 2.1, solo due ma che diventano uno soltanto se si sfrutta eARC per collegare un sistema audio esterno. L’altro difetto è il prezzo: per portarsi a casa questo concentrato di tecnologia si deve sborsare una cifra sensibilmente superiore a quella di altri diretti concorrenti.
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