Tutti conoscono Gucci. Ma non tutti sanno che il marchio di abbigliamento, accessori, profumi e prodotti make up di lusso è in origine un marchio di articoli in pelle dedicati all’universo equestre. All’origine del brand, c’è Guccio Gucci. Dopo aver lavorato a Londra all’Hotel Savoy, il giovane toscano rientra a Firenze, sua città natale, dove apre, nel 1921, una boutique che si ispira ai gusti della nobiltà inglese. La raffinatezza British scoperta a Londra, l’abilità degli artigiani toscani e lo spirito innovativo di Guccio danno vita a qualcosa di assolutamente nuovo nel panorama della moda, che ha come simbolo una banda tricolore verde, rossa e verde. Ancora oggi, questa banda è l’emblema del marchio. La ritroviamo soprattutto su borse, portafogli e scarpe da giorno. Altro elemento emblematico del brand, che rende riconoscibile ogni sua creazione, è il logo con le due G incrociate, che campeggia anch’esso su borse e accessori. Lo ritroviamo anche sui profumi: primo fra tutti Guilty, un’essenza dalle note libere e audaci, disponibile sia nella versione da donna che da uomo. Le prime, grandi innovazioni del marchio sono rappresentate dall’uso di materiali inediti, dalla juta alla canapa fino al bambou, con cui vengono realizzate borse dallo stile inedito. Negli anni, l’universo equestre resta il principale riferimento del brand, cui vanno ad aggiungersi il mondo del tennis e del golf, con il loro vocabolario espressivo che mixa raffinatezza e atletismo. Divenuto simbolo di un lusso moderno, il marchio attira tutte le grandi personalità del Novecento e degli anni Duemila. Prima fra tutte, Jackie Kennedy, cui il brand dedica una delle sue più belle creazioni: la borsa Jackie O. Si tratta di un modello hobo ispirato alla forma delle selle da equitazione. Madonna, la regina Rania di Giordania, la principessa monegasca Charlotte Casiraghi e Brad Pitt sono solo alcune delle personalità appassionate di questo brand. Gli anni Novanta sono quelli in cui il marchio conosce grande successo presso il vasto pubblico, grazie alla sua estetica bling bling che si oppone alla correnti fashion minimaliste. Alla tendenza no logo e unisex che inizia a imperversare in quegli anni, Gucci contrappone un lusso sfacciato, fatto di simboli vistosi. È così che il marchio diventa il riferimento per una clientela giovane e amante del rap, che fa della doppia G e della banda tricolore il proprio ostensibile simbolo di appartenenza. Oggi, sotto la direzione del vulcanico Alessandro Michele, il marchio è entrato in una nuova era. Le sfilate sono degli show unici e stranianti. Tutto, tranne la discrezione, sembrano gridare i nuovi, surreali show, che hanno come protagonisti modelli travestiti nei modi più impensati. Alla moda disinvolta che mixa riferimenti disparati sono affiancate nuove fragranze dal carattere piacevolmente eccessivo. Bloom ci trasporta, con le sue note intensamente fiorite, in un giardino rigoglioso, dove prosperano piante dai sentori originali. Per lanciare il nuovo profumo, Alessandro Michele ha dato al MOMA Psi di New York una festa destinata a essere ricordata come qualcosa di assolutamente spettacolare.