Ad ognuno la sua musica: guida all'acquisto degli strumenti musicali

Provare con mano uno strumento musicale è il modo migliore per capirne le caratteristiche. Acquistare online, però, consente di risparmiare, specie in presenza di offerte convenienti. In questa guida abbiamo raccolto alcuni suggerimenti per chi intenda comprare strumenti musicali senza necessariamente testarli direttamente. Nella prima parte, trovano spazio alcune considerazioni generali, valide per la maggior parte dei prodotti. In seguito, abbiamo approfondito il discorso selezionando gli strumenti più diffusi, fra cui chitarra, basso elettrico, tastiera e batteria. Per ogni sezione, non manca una selezione dei modelli dal miglior rapporto qualità-prezzo.
prezzo strumenti musicali

Come scegliere uno strumento musicale

Ecco condensate alcune considerazioni valide per qualsiasi strumento:

Tipologia – Dove e quando intendo suonare? Rispondere a queste domande ci aiuta a scovare il prodotto giusto. Se proviamo a casa, uno strumento acustico (a eccezione della batteria) è la soluzione ideale. In sala prove, invece, sono più comuni gli strumenti elettrici collegati ad amplificatori. Ma gli stessi ci permettono di ascoltare i suoni anche in cuffia, rivelandosi salvifici in orari notturni. Mettendo da parte la razionalità, emerge il gusto personale, spesso decisivo in sede d’acquisto. E per dare uno sguardo d’insieme all’intera categoria, abbiamo analizzato gli strumenti più popolari, ovvero chitarra, basso, batteria, tastiera, ukulele, armonica a bocca e flauto dolce.  

Accessori – Una volta individuato lo strumento giusto, è il momento di pensare agli accessori. L’acquisto di un accordatore è fondamentale in abbinamento agli strumenti musicali a corde. Gli strumenti elettrici, poi, richiederanno appositi cavi per il collegamento all’amplificatore, anch’esso imprescindibile per chitarre elettriche, bassi e tastiere. Plettri, capotasti, basi d’appoggio, custodie e tracolle sono altri accessori molto diffusi. Capitolo a parte è quello che riguarda la batteria, strumento che cambia volto con l’aggiunta di piatti, pelli per tamburi e meccaniche di qualità superiore. E che non può prescindere dalle bacchette. Quale che sia lo strumento, infine, il metronomo è l’accessorio chiave per imparare a suonare a tempo.

Design – A tu per tu con uno strumento musicale, non possiamo negare quanto conti la parte estetica, specie per i ragazzi alle prime armi. Colori, linee, materiali e dimensioni influenzano la scelta. Ma non dobbiamo mai perdere di vista ciò che conta di più, ovvero la qualità dei componenti e la resa sonora. E ciò vale anche con gli strumenti musicali per bambini, più compatti e leggeri ma strutturalmente analoghi a quelli degli adulti.

Prezzo – Il costo di uno strumento risente di molteplici variabili, qualità costruttiva in primis. Il legno scelto per costruire la cassa delle chitarre acustiche, ad esempio, influisce sulla resa sonora dello strumento e sul prezzo. Inquadrare il proprio livello tecnico, è vivamente consigliato prima di procedere all’acquisto. Valutare uno strumento top di gamma, infatti, ha poco senso se a suonarlo sarà un principiante. Per soddisfare un pubblico vasto ed eterogeneo, nella guida abbiamo inserito strumenti di fasce diverse, tutti accomunati, però, dal prezzo vantaggioso.

(Dati aggiornati a ottobre 2023 e soggetti a variazione nel tempo)

Chitarre classiche e acustiche

prezzo chitarra classica
Ideali per suonare in qualsiasi luogo e senza bisogno di un impianto di amplificazione, le chitarre classiche e acustiche offrono un sound ricco e brillante. Di seguito, analizziamo analogie e differenze fra i due strumenti:

Struttura e materiali

A incidere tanto in ottica sonora è la cassa armonica che, provvista di foro nella parte frontale, amplifica note e accordi in modo naturale. Dimensioni e forma della cassa incidono sul timbro dello strumento musicale ma tale aspetto si lega anche a tipologia e stratificazione dei legni impiegati. In genere, è l’abete a essere sfruttato diffusamente perché si mostra equilibrato e flessibile. Sulla cassa della chitarra classica e acustica si innesta il manico, generalmente incollato. A sua volta, sul manico si inseriscono i tasti in ottone, stanghette perpendicolari che vanno a comporre la tastiera. Ma mentre la chitarra classica prevede 19 tasti, l’acustica ne conta 20 o più. Inoltre, il manico dell’acustica è più corto e sottile, fattore che incide sulla dimensione dei tasti stessi. Incollato sulla parte frontale della cassa, poi, troviamo il ponte, il meccanismo che fissa e mantiene in tensione le corde. Le stesse, quindi, sono tenute in sospensione dal capotasto, una struttura in osso o plastica che trova posto alla fine del manico. La paletta, invece, è il componente che ci consente di accordare la chitarra, attraverso la rotazione di piccole chiavi in plastica o metallo, denominate piroli o bischeri. 

L’importanza delle corde

Chitarra classica e acustica, pur mantenendo una struttura simile, si differenziano per alcuni particolari che impattano sul suono. La composizione delle corde è uno dei principali. Mentre la classica monta corde in nylon (tre delle quali con un anima in acciaio), le corde dell’acustica sono interamente realizzate in metallo. Nel primo caso, quindi, avremo un suono più morbido e ovattato, nel secondo più squillante e dal volume superiore. A livello tecnico, l’impiego di corde diverse richiede un differente approccio allo strumento. E se la chitarra classica (anche detta spagnola) va suonata con le dita, la chitarra acustica richiede il plettro. E proprio per questo motivo, è sempre dotata di battipenna, una copertura in plastica che protegge la superficie della cassa dai colpi dovuti alle pennate verso il basso. La peculiare conformazione dei due strumenti fa sì che siano destinati a generi musicali specifici. Mentre la chitarra classica è comunemente impiegata nella musica classica e nel flamenco, la chitarra acustica (detta anche country) è ideale per il folk, il pop ed il rock.

Classiche e acustiche: i modelli più interessanti

La nostra selezione comprende quattro modelli (due per tipo) dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Cominciamo con la chitarra classica Yamaha C40MII, uno strumento musicale versatile adatto sia agli appassionati alle prime armi che a quelli di livello intermedio. Standard nelle misure e comodissima da suonare, monta meccaniche precise che mantengono stabile l’accordatura. Interamente dedicata ai principianti, invece, è la chitarra classica Eko CS-10, il cui prezzo decisamente aggressivo la rende perfetta come primo acquisto. Disponibile in tante varianti cromatiche, fra cui il blu, il rosso, il rosa e il viola, è anche proposta, a qualche euro in più, con custodia compresa. Spostandoci in ambito di chitarre acustiche, invece, uno dei prodotti più equilibrati è la Fender CD-60S. Vero best-buy del celebre marchio americano, garantisce un suono ricco e corposo che si esalta nel folk e nel rock. Gran parte del merito va al corpo in mogano che fa coppia con una veloce tastiera in noce. Tradizionale nel design ma molto curata nei dettagli, è anche venduta in variante total black. Discorso simile per la Ibanez PF15 che, però, risulta più squillante grazie alla cassa in abete e al manico in mogano. Solida a livello costruttivo, si comporta bene anche in sede live.

Chitarre elettriche ed elettrificate

migliori chitarre elettriche
La chitarra elettrica, grazie al proprio suono e all’iconico design, ha conquistato il pubblico e reso celebri moltissimi brani contemporanei. Vediamone insieme le caratteristiche principali:

Il DNA elettrico della chitarra

Tanti sono i modelli in commercio, differenziati per stile e timbro, aspetti sui quali incide molto anche l’amplificatore. Rispetto alle chitarre acustiche e classiche, infatti, l’assenza di una cassa armonica impone l’uso di un sistema di amplificazione che traduca la vibrazione delle corde in suono. Fondamentale, in tal senso, è la circuiteria elettrica. In particolare, sono i pickup a trasformare l’oscillazione delle corde in segnale sonoro. Questi piccoli sensori, posti nella parte centrale della chitarra, generano un campo elettromagnetico che invia un input elettrico all’amplificatore. Il tutto attraverso un cavo di tipo jack che parte dalla chitarra per arrivare all’amplificatore stesso. La componente elettrica della chitarra offre al musicista una serie di controlli aggiuntivi che la rendono molto versatile. Tono e volume dei pickup sono i principali e si regolano agendo su apposite manopole. In certi casi, poi, è possibile combinare il suono dei pickup agendo su uno o più switch. E andando, così, a personalizzare ulteriormente il sound. Sul ponte, inoltre, non è raro trovare una leva che produce l’effetto tremolo, alzandolo e abbassandolo. Peso, dimensioni, colori, timbrica e comodità del manico variano caso per caso. Discorso simile per le chitarre elettrificate, modelli acustici che, però, montano un sistema di amplificazione interno. Dotate di equalizzatore a tre bande, assicurano una flessibilità unica perché possono essere suonate sia con l’amplificatore che senza.

Elettriche ed elettrificate: strumenti per tutte le tasche

Nella nostra selezione, abbiamo inserito tre chitarre elettriche e una elettrificata. Cominciamo con la Eko S-300, modello economico ideale per iniziare a suonare lo strumento musicale. Curata nel design e ben costruita a dispetto del costo, si ispira dichiaratamente a uno dei modelli più iconici in assoluto: la Fender Stratocaster. Il modello originale, come è naturale che sia, rappresenta un notevole passo in avanti, al quale corrisponde un prezzo di vendita molto più alto. La Fender American Professional II Stratocaster, in particolare, è la punta di diamante nel vasto catalogo del colosso americano. Siamo al cospetto di uno strumento che ha fatto la storia della musica. Suonata da maestri del calibro di Jimi Hendrix, Eric Clapton, Mark Knopfler e David Gilmour, è disponibile in decine di varianti cromatiche. A chi cerca un’interessante soluzione di compromesso, consigliamo la Yamaha Pacifica 012, una chitarra elettrica ideale per principianti e musicisti di livello intermedio. Realizzata in acero e palissandro, suona bene e non si fa mancare una tastiera decisamente scorrevole. Concludiamo la rassegna con una chitarra acustica elettrificata dal prezzo conveniente. Parliamo della Ibanez PF15ECE, con pickup posto sotto le sellette del ponte. Dotata di pre-equalizzatore a tre bande e controllo del volume, si comporta bene sia in acustico che collegata all’amplificatore.

Bassi elettrici

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Il primo basso elettrico messo in commercio è il Fender Precision Bass, lanciato nel 1951. A distanza di oltre 70 anni, lo strumento resta protagonista in qualsiasi genere musicale, scandendo il tempo assieme alla batteria. Vediamo le caratteristiche generali di un basso elettrico:

Il ritmo delle quattro corde

La rivoluzione avviata da Fender mette a disposizione dei contrabbassisti uno strumento musicale elettrico dalle dimensioni più compatte e, quindi, più comodo da trasportare. Provvisto di quattro corde nella versione classica, il basso è anche disponibile in variante da cinque o sei corde. Le stesse sono nettamente più grosse di quelle per chitarra, pur mantenendo invariata l’accordatura. E rispetto alla chitarra elettrica, il basso regala un suono spostato su tonalità più gravi. Per quanto il ruolo del basso abbia subito une netta evoluzione per l’apporto di grandi virtuosi, fra cui Jaco Pastorius, resta uno strumento essenzialmente ritmico. Il manico dei bassi elettrici è più lungo rispetto a quello delle chitarre e prevede una tastiera di larghezza superiore. Ma non mancano modelli totalmente privi di tasti, detti fretless, che richiamano le sonorità del contrabbasso. I bassi attivi, poi, possono contare su una preamplificazione integrata, gestibile attraverso switch e manopole, che sfrutta una batteria interna per offrire al musicista tante possibilità in più. Nel complesso, comunque, le meccaniche di funzionamento sono le stesse della chitarra elettrica, con i pickup adibiti a trasformare le vibrazioni delle corde in segnale elettrico e poi sonoro.

Bassi elettrici: la nostra selezione

Per chi sia alle prime armi con il basso elettrico, consigliamo uno strumento musicale economico che, però, offra una tastiera comoda, adatta per imparare. È il caso dell’Eko VJB200, modello entry-level che richiama da vicino le linee dell’iconico Jazz Bass di Fender. Pur lontano dalla qualità dello strumento a cui si ispira, regala un suono pieno e preciso. Con maggiore personalità sulle basse frequenze, l’Ibanez GSR 180 è disponibile in tante varianti cromatiche. Equilibrato e dotato di buone meccaniche, conta su due pickup single coil che garantiscono un ottimo controllo su volume e tono. Fra i bassi elettrici dal miglior rapporto qualità-prezzo, merita un posto d’onore lo Yamaha TRBX 174. Compatto e comodissimo da tenere a tracolla, suona davvero bene per via di un corpo in legno di ontano costruito con cura. Duttile e precisa, la timbrica è gestibile attraverso tre manopole poste sotto i pickup. Sempre da Yamaha arriva l’ultimo modello selezionato. Parliamo del basso elettrico a cinque corde BB235. Esteticamente accattivante, espande ancora le potenzialità dello strumento, potendo contare su un pickup single coil e su uno split coil in stile Fender Precision. Adatto a qualsiasi tipo di genere, ha nella tastiera in palissandro con spaziatura media uno dei propri punti di forza.

Batterie acustiche ed elettroniche

batteria acustica
In compagnia della chitarra elettrica, la batteria è lo strumento musicale di maggiore appeal, soprattutto tra i giovani. La batteria acustica, però, impone più di un compromesso a chi la voglia suonare. Per prima cosa, si mostra necessario un ampio spazio nel quale posizionarla, meglio se in un garage o una cantina ad essa adibita. La presenza di un vicinato non troppo tollerante può rappresentare un ulteriore ostacolo. In ultimo, il prezzo di una batteria, pur oscillando in base alla qualità del singolo modello, si mostra mediamente più alto rispetto agli altri strumenti. Vediamo insieme di quali elementi si compone:

Struttura della batteria

Ai tamburi in legno (anche chiamati fusti), si aggiungono accessori fondamentali quali i piatti, i pedali, le bacchette e le pelli di ricambio. Rispetto ad altri strumenti musicali, inoltre, la batteria è più soggetta al logoramento dei componenti che andranno sostituiti in caso di usura o rottura. Un set base include almeno 4 pezzi: il rullante, la grancassa e due tamburi, uno detto tom tom e l’altro timpano (o floor tom). La possibilità di inserire nel tempo ulteriori elementi rende la batteria altamente modulabile e personalizzabile. Parlando di piatti, il più importante è il charleston (o hi-hat), posto nei pressi del rullante e ideale per scandire il tempo. Crash, splash, ride, china: ecco i nomi di altri celebri piatti, ciascuno con un peculiare suono. Piatti e fusti sono tenuti in posizione stabile tramite sostegni metallici chiamati meccaniche e dalla cui solidità dipende anche la comodità dello strumento. In alternativa ai modelli tradizionali, è possibile optare per una batteria elettronica, uno strumento che produce il suono in modo digitale anziché acustico. Più compatte e leggere, sono provviste di pad sottili al posto dei tamburi. Customizzabili con tanti suoni differenti, risolvono il problema della rumorosità grazie all’ingresso per le cuffie. 

Acustiche ed elettroniche: qualità al giusto prezzo

Fra le batterie acustiche scelte per la nostra selezione, si parte con un modello dall’eccellente rapporto qualità-prezzo. Tamburo T5 S22 è lo strumento perfetto per cominciare perché suona piuttosto bene e non occupa troppo spazio. Accompagnata da una dotazione standard di piatti e meccaniche, è anche disponibile con sgabello compreso. Decisamente meglio si comporta la Yamaha Rydeen RDP2F5, una batteria acustica pensata anche per drummer di livello intermedio. Proposta in nero oppure rosso, mette in campo solidi fusti in pioppo e 2 piatti Paiste di notevole livello in aggiunta al charleston. Spostandoci sul terreno delle batterie acustiche, ecco spuntare Alesis Turbo Mesh Kit, un ricco pacchetto che racchiude tutti i componenti chiave. Questa batteria elettronica entry-level, inoltre, monta pelli in mesh che restituiscono un feeling molto realistico. Altamente programmabile a livello di suoni e ritmi, si ripiega su se stessa per mostrarsi anche molto discreta quando non la si usa. Di livello superiore è la Yamaha DTX452K che migliora in tutto l’esperienza del modello precedente. Venduta anche in coppia a valide cuffie con filo made in Yamaha, non sfigura in situazioni live.

Tastiere

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Assieme alla batteria elettronica, la tastiera è lo strumento musicale più tecnologico perché include un software capace di gestire tanti controlli evoluti. Di base, però, parliamo di uno strumento che ha come punto di riferimento il pianoforte. Vediamo come lavora e quali possibilità offre:

Versatilità al servizio della musica

Priva di meccanismi acustici che consentono al suono di propagarsi, la tastiera lo fa in modo digitale, fattore che richiede un’alimentazione con batterie o cavo da muro. La tastiera del pianoforte viene riprodotta in toto o solo in parte, andando a incidere direttamente sul numero dei tasti a disposizione e sulle misure generali. I tasti, poi, sono di due tipi differenti: pesati o non pesati. Nel primo caso, restituiscono sensazioni molto più vicine a quelle del pianoforte perché il volume è determinato dalla forza con cui li premiamo con le dita. I tasti non pesati, invece, sono privi di dinamica e producono sempre lo stesso suono, indipendentemente dallo stile utilizzato. Versatilità è la parola d’ordine quando si parla di tastiere. Attraverso una serie di pulsanti e ghiere, infatti, potremo cambiare il suono e aggiungere effetti come il delay, l’eco o il riverbero. In più, una specifica sezione del menù è dedicata ai pattern ritmici, basi musicali sopra le quali è possibile improvvisare. Sempre provviste di uscita per le cuffie, le tastiere montano di solito un piccolo speaker. Ma non manca la possibilità di collegarle a un impianto stereo più potente o a un amplificatore.

Tastiera: lo strumento giusto per iniziare

La tastiera offre tante possibilità a chi si sta avvicinando alla musica, per via dell’ampia gamma di suoni che offre e delle basi ritmiche presenti. Fra gli strumenti musicali più economici per iniziare, abbiamo selezionato la Akai MPK Mini Plus, una piccola tastiera con 37 tasti, equivalenti a tre ottave di estensione. Arricchita da 8 pad programmabili per i beat, non si fa mancare manopole da assegnare a comandi personalizzabili. Al top per connettività, lavora anche come controller MIDI. Salendo di livello, ecco spuntare la Yamaha PSR-E373, una tastiera elettronica con 61 tasti dinamici. Ideale per i principianti, soddisfa anche le esigenze del pianista alla ricerca di suoni di qualità in un corpo leggero e compatto. Per fare il vero balzo in avanti, però, occorre un pianoforte digitale, come il Korg B2. Strumento di livello semiprofessionale, è disponibile nelle colorazioni bianca e nera. Impreziosito da tre pedali, si comporta bene sia in sede live che in studio di registrazione. E concludiamo col piano digitale migliore della selezione. Casio Privia PX-S1100 mette a disposizione del musicista esigente 88 tasti pesati, per un totale di sette ottave. Proposto anche nell’accattivante variante rossa, assicura un buon numero di effetti attivabili tramite un menù molto intuitivo.

Armonica a bocca, ukulele e flauto dolce

offerte armonica a bocca
Abbiamo riunito in un’unica sezione tre strumenti musicali così diversi per un semplice motivo: armonica a bocca, ukulele e flauto dolce sono relativamente facili da suonare e, quindi, perfetti per cominciare. Ma non solo, poiché siamo al cospetto di strumenti non troppo costosi e decisamente comodi da portare in giro. I primi due sono largamente diffusi nei pezzi pop e rock, producendo un suono conosciuto e apprezzato. Meno presente nella musica contemporanea, il flauto dolce, però, è piuttosto comune sui banchi di scuola. 

Un trio di strumenti economici e divertenti

L’armonica a bocca è uno strumento musicale a fiato, di dimensioni contenute. Le più economiche sono di tipo diatonico, come la Hohner Blues Harp C, ovvero settate su un’unica tonalità. Le armoniche cromatiche, invece, permettono di riprodurre l’intera gamma di note musicali ma sono più complesse da padroneggiare a livello tecnico. Parlando di ukulele, invece, entriamo nel terreno degli strumenti musicali dotati di corde ma, rispetto alla chitarra, il loro numero scende a quattro, rendendo tutto più semplice. In alcuni casi, ad esempio, basterà appoggiare un dito solo sulle corde per produrre un accordo pieno e squillante. Quattro sono le tipologie di ukulele in commercio: concerto, tenore, baritono e soprano, come il modello Eko Uku Duo. A differenziarli sono le dimensioni e, talvolta, l’accordatura. Il suono, però, si mantiene sempre brillante e allegro. Discorso analogo per il flauto dolce che, come l’armonica, rientra nella categoria degli strumenti a fiato. Dotato di 8 fori, dà vita a suoni differenti aprendoli o chiudendoli con le dita. Fra i più popolari per i principianti, il modello Yamaha YRS-23 coniuga bene prezzo e qualità costruttiva. 
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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