Dare forma alle proprie idee: guida all’acquisto delle migliori stampanti 3D

Le stampanti 3D di fascia economica sono pensate principalmente per gli utenti che cercano un primo approccio a questa tecnologia senza troppe difficoltà. Si tratta per lo più di prodotti semplici, senza funzioni troppo avanzate, ma sufficienti per testare con mano le potenzialità della stampa 3D. In questa fascia di prezzo una valida soluzione di partenza è rappresentata dal modello XYZprinting Da Vinci Minimaker. Il primo grande vantaggio di questo prodotto è che non richiede alcun tipo di assemblaggio ed è subito pronto all’uso. Questa stampante 3D utilizza la tecnologia FDM, con la possibilità di utilizzare filamenti PLA in metallo, plastica o carbonio. Il letto di stampa è dotato di livellamento automatico per la massima precisione. In dotazione è presente anche il software per creare nuovi progetti in maniera guidata. La stampante Gembird Gemma è ancora più compatta, agevolando anche un’installazione in casa. Il volume di stampa è leggermente inferiore rispetto al prodotto citato in precedenza, ma guadagna in precisione grazie alla possibilità di gestire filamenti molto piccoli, in PLA o PLA+. Anche in questo caso si parla di una stampante 3D preassemblata, utilizzabile in collegamento a un PC tramite USB o caricando direttamente i progetti su scheda SD. Con la Anycubic Photon si passa a una delle soluzioni più interessanti, in questa fascia di prezzo, nel campo delle stampanti 3D a resina. Rispetto alle stampanti FDM, la tecnologia a resina garantisce una maggiore definizione degli oggetti, ma permette di dare vita solo a progetti di piccole dimensioni.

Passando alle stampanti 3D di fascia media, ma rimanendo nel campo dei prodotti preassemblati, il modello FlashForge Adventurer 3 è il prodotto perfetto per chi cerca una stampante 3D facile da utilizzare, ma allo stesso tempo dotata di funzioni più avanzate rispetto ai modelli di fascia economica. Questa stampante 3D FDM è dotata di un sistema di livellamento automatico e vanta un tempo di riscaldamento molto basso, in modo da velocizzare il processo di stampa. Il volume di stampa è nella media, con la possibilità di realizzare oggetti fino a 15 x 15 x 15 cm, ed è possibile monitorare la stampa anche da remoto, grazie alla fotocamera interna collegata in rete. Nel campo delle stampanti 3D a resina, invece, vale la pena considerare in questa fascia di prezzo il modello Anycubic Photon S. Grazie al sistema operativo integrato e al display LCD con interfaccia semplice, è possibile utilizzare questa stampante anche senza collegamenti al computer o connessioni di rete. Il design è compatto e funzionale, con una camera chiusa che riduce al minimo la rumorosità. Da sottolineare, inoltre, il nuovo sistema di filtrazione dell’aria, utilissimo se si considerano gli odori forti rilasciati dalla tecnologia di stampa a resina. Per una maggiore versatilità e per poter creare oggetti di dimensioni maggiori, una valida soluzione è la stampante Creality Ender-3 S1. Si torna, in questo caso, alle stampanti 3D a filamento, compatibile con bobine di ABS, TPU, PLA e legno. Il volume di stampa è abbastanza grande, da 220 x 220 x 270 mm. Inoltre, grazie alla funzione di standby automatico, questo modello permette l’interruzione e la ripresa automatica della stampa in base alle proprie necessità. Piccolo svantaggio è che la Creality Ender-3 S1 richiede un assemblaggio iniziale prima dell’utilizzo.

Nella fascia alta delle stampanti 3D, il modello Creality CR-200B è un’ottima soluzione all in one che riduce al minimo i rischi di imprecisioni durante il processo di stampa. Grazie agli ugelli di nuova generazione e una camera interna a prova di vibrazioni, il getto dei filamenti risulta stabile e regolare, garantendo oggetti di qualità elevata. La stampante è dotata, inoltre, di un sensore di sicurezza che segnala l’eventuale rottura del filamento, in modo da non buttare via ore di stampa in seguito a un errore durante il processo. Per chi punta alle massime prestazioni e a maggiori possibilità d’uso, il modello di riferimento è sicuramente la XYZprinting da Vinci 2.0A Duo. Si tratta di una stampante 3D a filamento con doppio ugello. Ciò significa che è possibile sia stampare due progetti in parallelo, sia impiegare simultaneamente i due ugelli per alternare materiali e colori differenti. Ottimo il supporto lato software, con un’applicazione utile non solo alla gestione della stampante, ma anche per scaricare nuovi progetti disponibili gratuitamente dall’ampia galleria online. La stampante 3D Hamlet HP3DX100, infine, utilizza una nuova tecnologia per la realizzazione dei propri progetti. Rispetto alle stampanti a filamento, questo modello utilizza un sistema di deposizione adattiva di materiali termoplastico (sono utilizzabili ABS e PLA), che garantisce rifiniture di maggiore qualità e un volume di stampa abbastanza ampio.

Una volta comprese le differenze tra le due principali tecnologie che gestiscono la stampa 3D, è lecito domandarsi se sia meglio acquistare una stampante 3D a filamento o una a resina. Vediamo, dunque, i pro e i contro delle due tipologie di stampanti 3D.

 

Nelle stampanti 3D a filamento il principale vantaggio è la resistenza dei materiali utilizzati. Rispetto alla resina, infatti, i filamenti in ABS o PLA sono sicuramente meno fragili e garantiscono una maggiore durabilità. A parità di prezzo, inoltre, una stampante FDM è in grado di lavorare su volumi di stampa più elevati. Un altro vantaggio da considerare riguarda la manutenzione, che risulta più semplice ed economica nei modelli a filamento rispetto alle stampanti 3D a resina.

 

Di contro, le stampanti a resina sono generalmente preferite dagli utenti che puntano alla creazione di modelli molto elaborati, senza che risultino troppo visibili i diversi strati che compongono l’oggetto. Per i modelli di piccolo taglio, per quanto più fragili, le stampanti 3D a resina riescono a raggiungere una qualità molto più elevata nei dettagli complessi. Per poter utilizzare al meglio una stampante a resina, tuttavia, è necessario mettere in conto alcune controindicazioni. La resina, infatti, è un materiale in parte tossico, motivo per cui nel processo di stampa è fondamentale preparare un ambiente ben areato ed eventualmente premunirsi di una mascherina protettiva.

 

Il volume di stampa è un elemento molto importante da considerare nell’acquisto di una stampante 3D, dato che rappresenta le dimensioni massime del modello 3D da mandare in stampa. Nel caso delle stampanti 3D a filamento, il volume medio è di 200 x 200 x 200 mm, ma si possono trovare prodotti in grado di stampare fino a 400 x 400 x 450 mm. Nelle stampanti a resina, come anticipato, il volume di stampa è generalmente inferiore rispetto ai modelli FDM. Si parte da una base di 145 x 145 x 175 mm e si arriva a volumi di 300 x 335 x 200 mm. Tuttavia, i prezzi per le stampanti a resina con volumi molto elevati sono spesso molto alti.

 

Naturalmente, queste considerazioni si basano su modelli 3D unici, ossia oggetti fatti e finiti con un’unica operazione di stampa. Per la creazione di modelli più ampi, infatti, non è per forza necessario puntare a una stampante 3D dotata di volume di stampa molto esteso. La soluzione migliore è caricare progetti in cui con diversi modelli si può successivamente procedere all’assemblaggio di un oggetto più grande. Ovviamente, questo comporta la necessità di effettuare più stampe consecutive per raggiungere il risultato desiderato.

Con focus specifico sulle stampanti 3D a filamento, è importante tenere in considerazione il tipo di materiale utilizzabile. Le caratteristiche tecniche di un filamento, infatti, cambia il risultato finale. Nella maggior parte dei casi le stampanti FDM possono utilizzare filamenti in PLA o in ABS.

Le bobine di PLA sono più eco-friendly, grazie alla loro biodegradabilità, hanno una superficie più liscia ed emanano un odore meno fastidioso (almeno nelle prime ore dopo il completamento della stampa). Utilizzando i filamenti in ABS, invece, i modelli 3D vantano una resistenza maggiore e possono essere rimossi più facilmente dal letto di stampa dopo il processo. Di contro, i modelli in ABS emanano un odore abbastanza forte di plastica e richiedono una stampante in grado di gestire temperature molto alte.

 

Un altro aspetto riguarda le dimensioni dei filamenti e lo spessore minimo degli ugelli della stampante 3D. I modelli in grado di gestire filamenti molto piccoli permettono di creare strati più sottili e, di conseguenza, dettagli superiori.

 

Oltre alle caratteristiche tecniche basilari, per trovare la stampante 3D migliore bisogna analizzare anche tutte le funzioni a supporto della stampa. Dato che la stampa di un modello 3D, specialmente nei modelli più economici, richiede diverse ore, bisogna considerare tutti i rischi che potrebbero compromettere il risultato finale, come un’interruzione di corrente o la necessità di allontanarsi dalla stanza.

 

In questo senso, si consigliano le stampanti 3D dotate di funzione di sospensione, ossia in grado di interrompere temporaneamente e di riprendere in seguito il processo di stampa. In alternativa, si può puntare a un modello controllabile da remoto. Alcune stampanti 3D, ad esempio, sono dotate di telecamera interna e connettività di rete, in modo da poter monitorare l’andamento della stampa a distanza, anche dal proprio smartphone.