La nascente categoria delle stampanti di Xiaomi ha saputo subito stuzzicare l’utenza più giovane con un prodotto sicuramente interessante e divertente: la Xiaomi Mi Pocket Photo Printer. Si tratta, nello specifico, di una stampante istantanea dal tocco decisamente smart. Da una parte il funzionamento è molto simile ad altri dispositivi della stessa categoria, come ad esempio la HP Sprocket 200, permettendo una stampa termica a colori su fogli 2 x 3 pollici (50 x 76 mm), ma arricchita ulteriormente da un nuovo livello di interazione. In fase di preparazione alla stampa, direttamente dall’app dedicata del proprio smartphone, è possibile accompagnare lo scatto con un video o un audio in realtà aumentata. Naturalmente non si parla di un foglio che prende vita da solo trasformandosi in un filmato o in un brano musicale, tuttavia grazie alla presenza dei micro codici QR è possibile scansionare la foto dall’app Mi Home per visualizzare tutti i contenuti extra direttamente sullo smartphone. La “semplice” stampa fotografica, in ogni caso, non è assolutamente limitata, dando la possibilità di effettuare diverse regolazioni prima di passare al risultato finale, come luminosità, contrasto, filtri di diverso tipo e collage creativi per ottenere sempre delle opere uniche e originali. Parlando di dimensioni, il prodotto si presenta molto compatto e perfettamente in linea con il suo spirito di accessorio mobile, con una grandezza di 85 x 124 x 25 mm. La stessa alimentazione è gestita da una batteria integrata, con un’autonomia stimata di circa 20 stampe prima della ricarica tramite cavo Micro USB. Per quanto riguarda la connettività, infine, la Xiaomi Mi Pocket Photo Printer utilizza il collegamento Bluetooth 5.0, permettendo quindi un utilizzo simultaneo fino a 3 dispositivi differenti.
Xiaomi Mi Pocket Photo Printer in pillole:
- Stampante fotografica portatile
- Stampa termica a colori su carta fotografica da 2 x 3 pollici
- Integrazione con Mi Home e possibilità di inserire collegamenti AR
- Utilizzabile con un massimo di 3 dispositivi simultaneamente
Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ...
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