Bonus stufa a pellet 2022: in cosa consiste e come ottenerlo?

Negli ultimi mesi abbiamo visto lievitare il costo del gas e, di conseguenza, delle bollette. Questo diventerà ancora più evidente quando inizieremo ad accendere il riscaldamento nelle nostre case e, con l’avvicinarsi della stagione fredda, in tanti si stanno domandando se esistono metodi alternativi per riscaldare casa. Il governo ha deciso di fare la propria parte e ha introdotto un bonus per chi decide di passare alle stufe a pellet, abbandonando quindi il riscaldamento a metano. Inoltre, è possibile risparmiare sulla bolletta del gas con i Coupon Luce e Gas della sezione codici sconto di Trovaprezzi.it

Non solo una scelta economicamente conveniente ma anche sostenibile ed ecologica perché il pellet è un combustibile che si ottiene dagli scarti del legno ed è quindi completamente riciclabile.

In questo articolo facciamo il punto su tutte le tipologie di bonus per stufa a pellet attualmente a disposizione degli italiani.

Come funziona il bonus per la stufa a pellet?

Come abbiamo anticipato, il bonus per le stufe a pellet può rientrare in diverse tipologie. Ognuno dovrà quindi valutare la propria situazione e il massimo vantaggio che può ottenere in termini di rimborso. Scopriamo come funzionano i bonus uno per uno.

Conto Termico

Il Conto Termico è al momento la forma di incentivo più interessante, ma anche meno conosciuta, per chi decide di passare alla stufa a pellet come metodo di riscaldamento. Viene gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici) e permette di ottenere un contributo fino al 65% per il passaggio da un impianto di riscaldamento a gas a uno a biomasse. Con questo si intendono non solo le stufe a pellet ma anche camini, stufe, termocamini e caldaie. Ovviamente il nuovo impianto dovrà rispettare alcuni requisiti di efficienza e sostenibilità.

Per presentare la domanda, è necessario collegarsi al sito del GSE e si può fare tutto online. La domanda dovrà essere inoltrata entro 60 giorni dalla fine dei lavori per l’installazione e l’importo verrà accreditato tramite bonifico in un’unica soluzione (se inferiore a 5000 euro, altrimenti in due rate annuali). Questo incentivo è valido unicamente per la sostituzione di un impianto vecchio con uno nuovo, non in caso di nuova installazione. Infatti, alla richiesta deve essere allegata anche la certificazione di smaltimento del vecchio impianto di riscaldamento.

Ecobonus

L’ormai noto Ecobonus permette di acquistare una stufa a pellet beneficiando di una detrazione pari al 65% del costo di acquisto e di messa in opera. Questo si estende a tutti gli impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, quindi anche il pellet. Il limite di spesa è di 30mila euro ed è possibile ottenere il rimborso tramite sconto in fattura, cessione del credito oppure come detrazione in dichiarazione dei redditi (in questo caso si recupera il 50% delle spese in 10 rate annuali).

Questo bonus vale solo per le unità abitative già iscritte al catasto oppure in corso di iscrizione.

Bonus ristrutturazione

La stufa a pellet può essere acquistata anche in caso di ristrutturazione. In questo caso il bonus è tuttavia legato necessariamente a un intervento di ristrutturazione edilizia e prevede un rimborso del 50% del valore della stufa fino a un massimo di 96mila euro (ovviamente il tetto massimo di spesa è per l’intera ristrutturazione). La stufa dovrà garantire un rendimento non inferiore al 70% per poter essere ammesso il rimborso quindi valutate attentamente questo aspetto al momento di scegliere il modello.

Le iniziative delle regioni

Alcune regioni si sono mosse poi in modo autonomo per offrire ai propri cittadini un supporto ulteriore.

• La Lombardia ha stanziato un contributo a fondo perduto di 12 milioni di euro per privati e imprese, con una distinzione in base all’altitudine. Sopra i 300 metri sul livello del mare ricevono l’incentivo i generatori da 4 stelle in su purché con valori di polveri sottili non superiori a 20 mg/Nm3. Nei comuni sotto i 300 metri invece il contributo è riservato agli impianti a 5 stelle. La domanda può essere inoltrata entro il 15 settembre 2023. Sul sito ufficiale della Regione Lombardia ci sono tutti i riferimenti utili.
• Il Veneto propone un altro tipo di incentivo. La regione ha stanziato un fondo di quasi 4 milioni di euro per assegnare un contributo a fondo perduto a tutti i cittadini residenti in Veneto che decidano di sostituire un impianto generatore di calore a biomasse legnose con un modello di nuova generazione. Il nuovo impianto dovrà avere una potenza termica nominale inferiore o uguale ai 35 kW e dovrà essere in classe 5 stelle. L’importo del contributo varia in base all’ISEE ed è destinato a chi ha un ISEE non superiore a 50mila euro.
• Anche l’Emilia Romagna ha destinato 11 milioni di euro ai residenti dei comuni nelle zone di pianura. Il contributo può coprire anche il 100% della spesa e verrà erogato in caso di sostituzione di un impianto di calore alimentato a biomassa legnosa di potenza inferiore o uguale a 35kW e con classificazione fino a 4 stelle, con nuovi impianti a 5 stelle. Per inviare la domanda c’è tempo fino al 31 dicembre 2023.

Tutti questi contributi sono aggiuntivi rispetto al Conto Termico quindi il vantaggio è ancora maggiore.