Storia delle Dr. Martens: da scarpa militare a simbolo Punk

Tra chi le ama e chi le odia, come sono nate le Dr. Martens? Come mai questo nome e quale la loro evoluzione tra le diverse generazioni? Scopriamolo!
Di Irene Bicchielli Aggiornato il 3 Ottobre 2023
dr. martens

Le Dr. Martens, considerate tra le scarpe più versatili del momento, esordiscono negli anni Quaranta come scarponcini militari e da lavoro, ma il vero successo lo devono alle sottoculture giovanili degli anni Settanta e Ottanta, che hanno fatto degli iconici stivaletti neri con cuciture gialle un vero e proprio simbolo di stile ribelle.

Dal celebre modello di Dr. Martens anfibio basso fino alle versioni di Dr. Martens alte con zeppetta, le Dr. Martens restano ad oggi le scarpe più amate dai giovani di ogni epoca. In questo articolo ripercorriamo la storia del brand, dall’intuizione di un medico tedesco alle sfilate in passerella.

Perché si chiamano Dr. Martens?

Questa è una curiosità che sorge spontanea quando si sente il nome di questo marchio, così particolare, ma forse la domanda giusta da porsi sarebbe: chi era il Dottor Martens? Perché sì, è esistito davvero colui che ha dato il nome ad uno dei brand che sarebbero divenuti iconici e conosciuti in tutto il mondo.

Si trattava di un medico tedesco, Klaus Maertens, che nel 1945 viene congedato dall’esercito perché si rompe un piede. Purtroppo, gli stivali militari classici dell’epoca non erano propriamente indicati per la convalescenza, tanto che il dolore decide di progettare lui stesso un prototipo di scarpa meno dura e più confortevole per affrontare i mesi di congedo. Il resto è storia!

Come sono nate le Dr. Martens?

O meglio, è la storia delle Dr. Martens.

Quando Klaus Maertens decide di realizzare una nuova scarpa, che avesse la stessa foggia degli stivali militari ma fosse anche confortevole per il piede, si mette all’opera lui stesso. Con ago, filo e materiali di recupero realizza un primo prototipo e condivide la sua creazione con un amico dell’università, l’ingegnere Herbert Funck. I due amici si lanciano così in un progetto imprenditoriale e iniziano a produrre scarponcini a otto buchi utilizzando scarti di gomma militare e vecchie divise dismesse dell’esercito tedesco. Il risultato è una linea di scarpe comode e durevoli, capaci di conquistare non solo la classe operaia ma anche le signore tedesche.

Dr Maertens e dr Funk

Dr. Maertens e Herbert Funk

Ebbene sì, perché i clienti più interessati alle Dr. Maertens erano inizialmente proprio le donne anziane, che rappresentavano negli anni Quaranta e Cinquanta circa l’80% della clientela. Il motivo è presto detto: le nuove scarpe erano realizzate utilizzando una tecnica innovativa che permetteva di sigillare a caldo la suola sulla tomaia, in modo da creare una particolare suola ammortizzata che supportava il piede e rendeva la camminata molto comoda.

Il successo altalenante dagli anni Sessanta ad oggi

La vera e propria svolta arriva però  nel 1959, quando l’azienda inglese Griggs acquista il brevetto tedesco e cambia il nome in Dr. Martens per anglicizzarlo. Proprio tra il 1959 e il 1960 nasce il modello classico delle Dr. Martens che conosciamo anche oggi. Griggs apporterà alcune importanti modifiche al modello originale: si  occupò di ridisegnare la suola, alzandola, e di aggiungere la fettuccia posteriore nera e gialla con il marchio Air Wash, dando vita al celebre modello Dr. Martens 1460 che viene lanciato proprio nel 1960. L’anfibio a 8 buchi con le cuciture gialle conquista immediatamente il mercato. Viene apprezzato prima dalle forze dell’ordine e dagli operatori pubblici, che avevano bisogno di scarpe comode, robuste e protettive, per poi diventare una calzatura di largo utilizzo.

Nel 1961 viene lanciato poi il modello 1461, la scarpa a 3 buchi diventata simbolo del sindacato e successivamente della classe politica di sinistra inglese.

Negli anni ’70 e ’80 le Dr. Martens oltre ad essere diventate famose per i due modelli cult diventano il simbolo della sottocultura giovanile londinese nota al mondo come “Punk” ma non solo. Nel tempo le Dr. Martens finiscono ai piedi di skinhead, glam, goth, emo e persino hippy, tutti orgogliosi di indossare un paio di scarpe che appartenevano in qualche modo alla classe operaia e ai lavoratori.

dr martens punk

Dr. Martens nel mondo Punk

Dopo anni di successi, negli anni ’90 l’azienda inizia a notare un calo di interesse dei giovani verso questo tipo di calzature: la musica rock è in declino, così come le vendite, ma nel 2007 il brand decide di tentare una nuova strategia e dà il via ad una proficua collaborazione con Yohji Yamamoto, stilista giapponese che apre le porte della moda alle Dr. Martens. Gli iconici anfibi verranno infatti portati in passerella da stilisti del calibro di Jean Paul Gautier, Jimmy Choo e Vivienne Westwood, tanto per citare alcuni designer famosi. La produzione è stata così rilanciata e le Dr. Martens hanno conosciuto un nuovo successo che dura ancora oggi.

dr martens vivienne westwood

Dr. Martens Vivienne Westwood

Dal2013 Dr. Martens è nelle mani di Permira, società inglese che si occupa della produzione e della distribuzione degli stivaletti più famosi al mondo.

Dr. Martens: i 5 modelli più amati

Dr. Martens 1460

Il 1460 è stato uno dei primi anfibi lanciati da Dr. Martens e negli anni ha subito pochi cambiamenti, diventando l’icona del brand per eccellenza. Lo stivaletto in pelle Smooth è caratterizzato da 8 occhielli, bordi scanalati, fettuccia posteriore e cuciture gialle a contrasto. Il modello Dr. Martens 1460 è indossato sia da donne che da uomini, dunque è unisex ma prevede anche una versione di Dr. Martens per bambini.

Dr Martens 1460

Dr. Martens 1460

Il modello più classico negli anni ha vissuto nuove interpretazioni, ad oggi si contano centinaia di versioni con colori e fantasie diverse ma anche alcune edizioni limitate come quelle in vernice o quelle dedicate ad alcuni gruppi musicali rock.

Dr. Martens 6601

Gli stivali 6601 Dr. Martens ricordano moltissimo il modello 1460 ma si differenziano per alcuni dettagli come la suola anti abrasione e la punta in ferro. Risultano tra le proposte più solide e allo stesso tempo confortevoli della gamma Dr. Martens. Il modello maschile è adatto al tempo libero e oltre a risultare particolarmente robusto è estremamente caldo, si adatta quindi alle giornate più fredde dell’inverno.

Dr. Martens 6601

Dr. Martens 6601

Dr. Martens Jadon Max

Dr. Martens è partito dal modello classico per arrivare alla realizzazione di Jadon Max, il modello più eccentrico con una suola Quad Max di 6 cm. Il modello richiama la silhouette Jadon classica e, oltre alla suola maxi, vede alcune diversità negli occhielli oversize e nei dettagli metallici alle estremità dei lacci. Questo modello in particolare è diventato un must have per moltissime influencer dei social network negli ultimi anni.

Dr. Martens Jadon Max

Dr. Martens Jadon Max

Dr. Martens Chelsea

Ma Dr. Martens non è solo anfibi: negli anni il brand ha saputo sperimentare nuove forme. Tra queste c’è  il tronchetto Dr. Martens 2976 in pelle smooth con suola AirWair Chelsea che ammortizza la camminata ed è caratterizzato da una banda elastica all’altezza della caviglia. Il modello è estremamente pratico e viene proposto come unisex ma viene particolarmente apprezzato dalle donne che lo indossano anche abbinato ad abitini e gonne tartan.

Dr. Martens Chelsea

Dr. Martens Chelsea

Dr. Martens 1461

Ad oggi è una scarpa classica ma di carattere, quando è stata lanciata però era simbolo della classe lavoratrice.  Dr. Martens 1461 è una scarpa a 3 occhielli realizzata in pelle pensata sia per uomo che per donna. La scarpa diventata presto simbolo dello stile ribelle e anticonformista è estremamente confortevole da indossare e viene declinata in tantissimi colori e fantasie.

Dr. Martens 1461

Dr. Martens 1461

Conoscevate la storia del marchio Dr. Martens? E qual è il vostro modello preferito tra quelli più iconici?

Pubblicato il 3 Ottobre 2023
Irene Bicchielli
Irene Bicchielli

Nata nel 1988 a Firenze, dove vive ancora oggi, ha da sempre uno smisurato amore per le parole. Ha imparato a leggere e a scrivere prima delle scuole elementari e da allora non ha più smesso: lettrice seriale con un'originale passione per i romanzi storici, ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Scienze Politiche per diventare...Leggi tutto

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