Huawei non può più acquistare chip da Qualcomm e Intel: ecco perché

Gli USA hanno inasprito le restrizioni per Huawei, già orfana dei servizi di Google, revocandogli la licenza per acquistare chip da Qualcomm e Intel.
Di Giuseppe Servidio 10 Maggio 2024
Huawei

Gli Stati Uniti hanno revocato le licenze che consentono a Huawei di acquistare semiconduttori da Qualcomm e Intel, che non potrà così utilizzarli sui suoi futuri smartphone e laptop. Questa indiscrezione, inizialmente riportata da Bloomberg a seguito di alcuni informatori che hanno preferito rimanere anonimi, è stata successivamente confermata da Michael McCaul, presidente della commissione per gli affari esteri della Camera.

Michael McCaul, nel motivare la decisione presa dall’amministrazione, ha riferito che lo scopo della mossa è quello di impedire alla Cina di sviluppare un’intelligenza artificiale avanzata. Il politico ha infatti riferito che l’amministrazione “sta bloccando qualsiasi chip venduto a Huawei” da parte di Qualcomm e Intel, a cui si è riferito come “due aziende che abbiamo sempre temuto che fossero un po’ troppo vicine alla Cina“.

Anche se la decisione potrebbe non riguardare un grosso volume di chip e semiconduttori, sottolinea la determinazione del governo USA di limitare l’accesso alla Cina a una grossa fetta di tecnologia dei semiconduttori. Si stanno valutando anche sanzioni contro sei aziende cinesi sospettate di aver fornito illegalmente chip a Huawei, nonostante il suo nome figuri sulla lista delle restrizioni commerciali degli Stati Uniti.

Intel

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Il Ministro del Commercio cinese, nel commentare la vicenda, ha riferito che il ritiro delle licenze di esportazione costituisce una “coercizione economica” che viola le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Ricordiamo che Huawei è nel mirino del governo statunitense già da diversi anni. Nel 2019, durante l’amministrazione di Donald Trump, era stato inflitto un pesante ban al colosso tecnologico cinese, che impediva alle aziende americane e persino alle aziende che si basavano su tecnologie americane di intrattenere rapporti d’affari, il che ha portato, tra le altre cose, alla mancata presenza dei servizi di Google sui dispositivi Android realizzati dalla compagnia.

In un secondo momento, poi, il ban fu leggermente ammorbidito (permettendo a Hawei essere rifornita di chip e processori non 5G da aziende americane) ma, a quanto pare, la musica sta cambiando di nuovo. Bisognerà vedere quali saranno le conseguenze per il mercato e per gli utenti interessati ai prodotti Huawei.

Pubblicato il 10 Maggio 2024
Giuseppe Servidio
Giuseppe Servidio

Web writer e ghostwriter freelance, classe 1996. Da che ricorda ha sempre avuto una spiccata passione per la scrittura e la tecnologia, ma mai avrebbe immaginato di fonderle nel lavoro che avrebbe fatto da “grande”. Nel periodo delle elementari scrisse la sua prima raccolta di racconti, con cui sperava già di diventare uno scrittore professionista. Crescendo si è accorto...Leggi tutto

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