Samsung ha annunciato un chip di memoria per smartphone da un terabyte. Si tratta di un chip eUFS (embedded Universal Flash Storage) che rappresenta un nuovo record per l’archiviazione dei dispositivo portatili. Forse la casa sudcoreana potrebbe usarlo già sul prossimo Galaxy S10, ma per ora non ci sono conferme a riguardo.
Secondo il direttore del marketing Samsung, Cheol Choi, ci si aspetta che il modulo eUFS da 1 TB “giocherà un ruolo decisivo nel rendere la prossima generazione di dispositivi mobile più simili ai notebook”. Un’affermazione che rimanda all’idea di collegare tastiera, mouse e schermo al telefono per usarlo come un computer – e lo stesso vale per i tablet di Samsung.
Il nuovo chip ha le stesse dimensioni di quelli installati sul top di gamma Galaxy S9 e sul Galaxy Note 9 da 512 GB. E, secondo le affermazioni dell’azienda sudcoreana, ha una velocità di 1.000 MBps, dieci volte maggiore rispetto a una tipica scheda microSD. Ciò significa che la memoria è più che adatta anche alla registrazione di video 4K.
A proposito del Samsung Galaxy Note 9, alla sua presentazione Samsung lo definì un dispositivo “pronto per un terabyte”, ma quella possibilità si realizza solo inserendo una microSD da 512 GB, accessori che ad oggi costa almeno 140 euro. Se Samsung riuscisse a raddoppiare la memoria interna senza far alzare troppo il prezzo, allora potrebbe avere tra le mani un elemento distintivo molto importante.
Il che ci porta alle ipotesi, o speculazioni, sul Galaxy S10. In particolare, riguardo al fatto che potrebbe essercene una versione con ben 12 GB di RAM e 1 TB di memoria, sfruttando appunto il nuovo chip appena presentato.
Avremmo, in tal caso, uno smartphone davvero molto potente, in grado di gestire compiti complessi in modo non troppo diverso da un “vero” computer portatile. Per quanto riguarda la produttività da ufficio, non ci sarebbero molte differenze tra un computer portatile e un telefono collegato a schermo, mouse e tastiera.
Sembra quindi che Samsung stia puntando non solo a mantenere la propria leadership nel mondo degli smartphone, ma anche a intaccare il mercato dei notebook con dispositivi personali di nuova generazione. Il che avrebbe senso, perché dopotutto la sigla PC significa “Personal Computer”, e anche uno smartphone è sicuramente un computer ad uso personale.
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