Nella categoria dei mouse di Logitech dedicati al gaming, il modello Logitech Pro X Superlight rappresenta una soluzione perfetta se si vuole unire la potenza del Logitech Mouse G PRO alla leggerezza dei cosiddetti mouse ultraleggeri. Il design non rivoluziona quanto era già stato apprezzato con il precedente G Pro wireless, mantenendo la massima semplicità ed una forma simmetrica che permette un comodo utilizzo anche agli utenti mancini. La grande novità, invece, è rappresentata dalla leggerezza dei materiali utilizzati, che porta il peso del mouse a solo 63 grammi. Per quanto riguarda le prestazioni, il Logitech Pro X Superlight propone nuovamente il potentissimo sensore HERO 25K, che da diverso tempo rappresenta uno dei più apprezzati in ambito eSport. Si parla, nello specifico, di un sensore dotato di polling rate di 1000 Hz, con latenza di 1 ms, e di una sensibilità impostabile da un valore minimo di 100 DPI fino ad un massimo di ben 25.600 DPI reali. Il tutto mantenendo una connessione di tipo wireless, che normalmente comporterebbe dei fenomeni di input lag, ma non in questo caso. La configurazione risulta semplice e rapida, con un riconoscimento immediato da parte del software Logitech G Hub appena viene collegato il ricevitore USB in dotazione. Una volta installato, è possibile utilizzare lo stesso software per personalizzare diverse funzioni, dalla zona morta dei movimenti fino alla programmazione di macro per azioni rapide all’interno del gioco. I comandi macro sono impostabili non solo sui due pulsanti laterali, ma anche su quelli principali. La batteria è integrata, con un’autonomia dichiarata di circa 70 ore e ricaricabile tramite cavo USB mantenendo la possibilità di utilizzare il dispositivo durante la ricarica.
Logitech Pro X Superlight in pillole:
- Mouse da gaming wireless
- Peso contenuto di 63 grammi
- Sensore HERO 25K con sensibilità fino a 25.600 DPI
- Connessione wireless con latenza di 1 ms
Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ...
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