Giornata mondiale della Radio: cosa c’è da sapere?

Il 13 febbraio in tutto il mondo si festeggia la nascita della radio. Ripercorriamo la storia di un apparecchio che ha cambiato il mondo.
Di Irene Bicchielli Aggiornato il 13 Febbraio 2024
giornata mondiale della radio

Dopo la richiesta da parte dell’Accademia Radiofonica Spagnola nel 2010, gli stati membri dell’UNESCO nel 2011 proclamano la Giornata Mondiale della Radio e dal 2012 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adotta ufficialmente il 13 febbraio come World Radio Day. E la data scelta non è casuale: il 13 febbraio è infatti il giorno in cui è stata istituita, nel 1946, la Radio delle Nazioni Unite.

L’UNESCO ha scelto di dedicare una giornata a questo importante strumento di comunicazione perché ”la radio ci informa, ci trasforma e ci unisce. Riunisce persone e comunità di ogni provenienza per promuovere un dialogo positivo per il cambiamento. Più precisamente, la radio è il mezzo perfetto per contrastare i ricorsi alla violenza e la diffusione dei conflitti, soprattutto nelle regioni potenzialmente più esposte a tali realtà”.

Simbolo di cooperazione, dialogo e condivisione fin dalla sua nascita, nonostante televisione, smartphone, computer e tablet, la radio è ancora oggi il mezzo di comunicazione maggiormente utilizzato a livello globale: la sua capacità di raggiungere pubblici vastissimi offrendo punti di vista, contenuti e notizie è quello che l’ha resa così amata da diverse generazioni. In questo articolo ripercorriamo la storia di questo celebre mezzo di comunicazione, dai primi esperimenti alle web radio.

Quando nasce la radio?

Era il 1892 quando un giovanissimo Guglielmo Marconi sveglia la madre in piena notte e la porta in soffitta, il laboratorio dove conduceva i suoi primissimi esperimenti. Emozionato, le mostra che riusciva a far suonare un campanello elettrico su un apparecchio ricevente che si trovava dalla parte opposta della stanza, semplicemente premendo un tasto telegrafico.

Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi

Proseguendo con gli esperimenti, Marconi trasmette segnali a distanze sempre più ampie e, dopo aver inventato il sistema antenna-terra, sposta le sue prove all’aperto e riesce a coprire una distanza di oltre due chilometri. Con l’aiuto della sua famiglia, e soprattutto della madre Annie Jameson, Marconi propone la sua invenzione al Ministero delle Poste, dove non viene minimamente preso in considerazione. Sarà proprio Annie, cittadina britannica, che scriverà all’ambasciatore italiano a Londra chiedendo consiglio su come muoversi: la risposta è di partire immediatamente per il Regno Unito, dove Marconi potrà finalmente brevettare la sua invenzione e trovare finanziamenti per condurre le sue ricerche.

Ed è così che il 2 giugno 1896 Guglielmo Marconi deposita il brevetto definitivo per la radio, anche se negli anni ci sono state diverse polemiche sull’attribuzione della paternità dell’invenzione della trasmissione telegrafica senza fili.

Come la radio ha cambiato il mondo?

Agli inizi del Novecento, fu Reginald Fessenden a dare il suo importantissimo contributo riuscendo a trasmettere non solo suoni sordi come quelli del codice Morse, ma musiche e parole. Nel corso dei primi decenni dello scorso secolo, la radio si sviluppò molto ma la sua diffusione nelle case andava a rilento perché i costi degli apparecchi erano particolarmente elevati.

Dal 1930 si assiste finalmente alla diffusione massiccia della radio nelle città più industrializzate: durante la Seconda Guerra Mondiale diventa un mezzo particolarmente utile perché consentiva di ascoltare quello che succedeva nelle diverse parti del mondo. Durante gli anni bui della guerra, i cittadini percepivano la radio come uno strumento di libertà, ribellandosi così alla funzione a cui l’apparecchio era stato destinato dai regimi totalitari, che la utilizzavano per la loro propaganda: nonostante il regime fascista avesse proibito le radio straniere, la più famosa rimane Radio Londra. Erano in moltissimi, la notte, a sintonizzarsi sulla frequenza giusta e ascoltare le notizie provenienti dal mondo libero a volume molto basso, per evitare di essere sentiti dai vicini.

Radio Londra

Radio Londra

Ancora oggi la radio raggiunge più persone in più luoghi rispetto a qualsiasi altro mezzo e rappresenta il ponte di comunicazione più importante, spesso l’unico, per le comunità in via di sviluppo. L’avvento di televisione, smartphone e tablet non ha dunque significato il declino della radio, anzi ne ha abbattuto i costi rendendola ancora più accessibile alle comunità disagiate.

La radio oggi e le nuove sfide tecnologiche

La radio ha dunque conosciuto momenti di grande successo dalla sua invenzione ad oggi e, sebbene in molti hanno pensato che fosse giunta l’ora del suo declino con l’avvento delle nuove tecnologie, così non è stato affatto. Anzi, potremmo addirittura dire che proprio i dispositivi digitali hanno dato nuovo slancio all’ascolto della radio, che oggi raggiunge fasce della popolazione diverse, che fino a pochi anni fa non conoscevano e non utilizzavano questo mezzo di comunicazione.

Questo è stato reso possibile grazie all’avvento delle web radio.

Cosa sono le web radio?

Come dice il nome, la web radio funziona tramite internet, trasmettendo in modalità streaming. Questo ha in qualche modo liberato la radio dalle sua dimensione locale e permette di ascoltare le trasmissioni tramite tutti i dispositivi connessi alla rete web. Inoltre, la dimensione digitale ha consentito la nascita di tantissime nuove stazioni, che riescono a trasmettere senza antenne o segnali, ma sfruttando alcune tipologie di software molto più accessibili e gestibili. In pratica, oggi per aprire una stazione radio è sufficiente avere un computer e una connessione internet!

L’era delle web radio, iniziata nel 1995, ha quindi reso questo mezzo di comunicazione ancora più diffuso, accessibile e democratico.

streaming

Streaming

Dove ascoltare le web radio?

Le web radio sono facilmente raggiungibili dai siti ufficiali delle principali stazioni oppure da alcuni siti che permettono di accedere ad un gran numero di stazioni, anche minori.

Per ascoltare le web radio, basta avere a disposizione un dispositivo digitale che si connette alla rete.

Questi sono i mezzi oggi più diffusi per ascoltare le web radio, ma stanno diventando popolari anche gli smartwatch (quelli più avanzati possono infatti collegarsi alla rete) che assicurano una versatilità ancora migliore rispetto allo smartphone.

Pubblicato il 13 Febbraio 2024
Irene Bicchielli
Irene Bicchielli

Nata nel 1988 a Firenze, dove vive ancora oggi, ha da sempre uno smisurato amore per le parole. Ha imparato a leggere e a scrivere prima delle scuole elementari e da allora non ha più smesso: lettrice seriale con un'originale passione per i romanzi storici, ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Scienze Politiche per diventare...Leggi tutto

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Commenti

mario
13 Febbraio 2020, 6:33

Durante gli anni dello studio, riparavo , negli anni “50 e “60, per passione, le radio. Mobili in legno o scatole di bachelite, valvoloni enormi ed infuocati. Musiche deliziose. Non ci si stancava di ascoltare. Nessun linguaggio triviale. Non ascolto più la radio. Mi vergogno di codesta ostentata e violenta scurrilità. Mi vergogno di questi tempi. Stamane ho ascoltato un disco di Nilla Pizzi. Con mia sorpresa, mi sono commosso….

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Valentina di Trovaprezzi
14 Febbraio 2020, 1:34

Buongiorno Mario,
la ringrazio per questo bel commento. Nel giorno di San Valentino la sua sensibilità è particolarmente apprezzata. Come canterebbe Nilla Pizzi, grazie dei fior… 🙂

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