Apple, con le AirPods, non solo ha presentato un prodotto innovativo, ma ha anche creato un nuovo segmento di mercato diventato sin da subito appetibile per altri produttori di gadget elettronici. Con le AirPods Pro la casa di Cupertino punta ad alzare ulteriormente l’asticella creando un nuovo standard di riferimento nel mondo delle cuffie true wireless, sia per chi possiede un iPhone o un qualsiasi altro dispositivo Apple, sia per chi possiede device di altri brand.
Tutto è cambiato: l’iconico design della prima versione lascia spazio al più comune in-ear a cui si aggiunge inoltre la funzione di riduzione attiva del rumore. Si alza però anche il prezzo: rispetto ai circa 130 euro necessari oggi (30 novembre 2019) per acquistare la seconda versione delle AirPods, si passa a circa 260 euro.
Vale la pena dunque investire di più per le AirPods Pro oppure è meglio acquistare la versione standard?
Abbiamo testato nella quotidianità le AirPods Pro per oltre due settimane, ecco le nostre impressioni.
Voto: 8,5/10
Partiamo proprio dal design, caratteristica cruciale per un auricolare dotato di riduzione attiva del rumore. Il cambio di stile rispetto ai normali AirPods è notevole: la struttura del corpo è più spessa ma soprattutto l’asta è sensibilmente più corta. Apple ha lavorato sui gommini in silicone per creare sì delle cuffie in-ear, ma che potessero comunque garantire lo stesso comfort offerto dalle tradizionali AirPods. Una scelta vincente, perchè questa struttura ha un’ergonomia adatta a consentire l’utilizzo degli auricolari per diverse ore senza fastidi.
I controlli non sono touch, ma l’azienda ha implementato dei tasti all’interno dello stelo. Nella confezione sono presenti tre paia di gommini di diversa taglia e la custodia, compatibile con la ricarica wireless, è più grande rispetto a quella delle prime AirPods.
Voto: 9/10
Le AirPods Pro sono dotate di Bluetooth 5.0. Su entrambi gli auricolari sono visibili dei piccoli inserti neri: nascondono dei sensori che rilevano il momento in cui le cuffie vengono indossate o estratte, in modo da poter, ad esempio, mettere in pausa la riproduzione. Un microfono apposito è inoltre dedicato all’attivazione dell’assistente vocale tramite il comando “Hey Siri”.
Voto: 8,5/10
L’ANC (Active Noise Cancelling) può essere impostato su tre livelli:
Si tratta delle stesse modalità di uso disponibili in tante altre cuffie dotate di questa funzione, come per esempio le Bose QC 35 II o le Sony WH-1000XM2.
Il funzionamento è molto buono, possiamo affermare che tra gli auricolari dotati di questa modalità, le AirPods Pro sono quelle che offrono la migliore esperienza d’uso ed efficacia per quanto riguarda la riduzione attiva del rumore.
Voto: 8,5/10
La qualità audio, invece, non si discosta di molto rispetto dagli altri auricolari appartenenti alla stessa fascia, come ad esempio le Sennheiser Momentum True Wireless. L’esperienza d’ascolto risulta tutto sommato migliore rispetto a quella degli AirPods, con bassi più accentuati e in generale migliore scena sonora. Peccano leggermente le frequenze più alte, nelle quali a volume alto si nota un po’ di distorsione.
Voto: 7,5/10
Con una singola carica gli auricolari garantiscono un’autonomia di circa 4 ore, che si riducono a 3 se si usano per effettuare chiamate. Disabilitando l’ANC, invece, si riescono a raggiungere le 5 ore di autonomia. La custodia dona invece altre 25 ore di autonomia, consentendo dunque di ricaricare le AirPods Pro per altre 5 volte.
Voto: 8,5/10
Come buona parte degli auricolari in-ear, bisognerà spendere il giusto tempo per trovare il gommino più adatto alle proprie orecchie, non escludendo di dover usare due gommini di taglia diversa per ciascun auricolare. Il nostro corpo è infatti asimmetrico e può capitare di avere un orecchio leggermente più grande rispetto all’altro.
L’esperienza d’uso può dunque variare molto a seconda della persona. Noi abbiamo trovato molto comodo lo stelo, che consente di avere una migliore presa durante le fasi di estrazione e inserimento degli auricolari nell’orecchio.
Il vero vantaggio di usare questi auricolari con dispositivi Apple come l’iPhone 11 o un MacBook Pro, consiste nella possibilità di utilizzare tutte le funzioni tramite l’apposito software di gestione. Si potrà dunque non solo regolarne il volume, ma anche verificarne l’autonomia residua, la riduzione attiva del rumore e tanto altro. Riduzione del rumore che, come detto, funziona molto bene. Non aspettatevi comunque una riduzione totale, soprattutto in luoghi pubblici: tale tecnologia rende al meglio con rumori costanti, come quello di una carlinga di un aereo o di un treno in movimento.
Rimangono un po’ inadatte per l’uso sportivo, in quanto tendono comunque a scivolare per la mancanza di un apposito archetto che le assicuri all’orecchio durante le fasi più intense.
Voto: 8,5/10
Le AirPods Pro non vanno a sostituire le AirPods, ma si affiancano ad esse offrendo un’alternativa di fascia più alta e un prodotto sostanzialmente diverso. Di pari livello è l’ottima ergonomia d’uso, grazie anche all’eccellente integrazione con i sistemi operativi MacOS, iOS e iPadOS.
La cancellazione del rumore è sicuramente utile, ma la consigliamo specialmente a chi, per svago o per lavoro, si trova spesso a usare mezzi come treni o aerei. Nell’uso quotidiano non rappresenta invece un fattore che fa la differenza, soprattutto se usata per strada o in luoghi molto frequentati. In tal caso le AirPods di seconda generazione rappresentano una migliore alternativa soprattutto grazie ai comandi touch.
Infine, capitolo prezzi: 260 euro circa (al 30 novembre 2019) per un paio di auricolari sono tanti, sebbene siano in parte ripagati dalla tecnologia e dal comfort superiore rispetto a buona parte delle concorrenti.
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