Gli Apple AirPods sono l’accessorio più consigliato a tutti i possessori di iPhone, iPad e Mac. Il motivo è di facile intuizione: l’azienda ha potenziato oltre ogni immaginazione le funzioni che migliorano l’esperienza di chiamata, comunicazione e fruizione musicale e multimediale. Da quando ha deciso di eliminare gli storici auricolari EarPods con cavo dalle confezioni degli iPhone 12, iPhone 11, iPhone XR e iPhone SE ha costretto i suoi clienti a interessarsi al tema. E in fondo è stato un bene perché la tecnologia true wireless degli auricolari cambia davvero la vita.
Oggi Apple propone gli AirPods di terza generazione, AirPods Pro di seconda generazione e AirPods Max, tre modelli profondamente differenti che si rivolgono a clientele dalle esigenze e priorità diverse, fermo restando il fatto che AirPods 2 (159 euro), AirPods 3 (209 euro) e AirPods Pro 2 (299 euro) sono auricolari wireless, mentre le AirPods Max (629 euro) sono cuffie wireless. Da non dimenticare poi la disponibilità online di almeno ancora un modello di vecchia generazione, ovvero l’AirPods Pro di prima generazione.
Gli Apple AirPods 2 attualmente venduti sul mercato sono un modello di auricolari Bluetooth 5.0 di seconda generazione. Quelli di prima generazione (numeri di serie A1523 e A1722) sono arrivati in Italia nel 2017, mentre i nuovi (numeri di serie A2032 e A2031) – che li hanno sostituiti – sono stati presentati a marzo 2019. L’elemento distintivo degli auricolari Apple è certamente nel design poiché a differenza della maggior parte dei concorrenti non sono intrauricolari, ma rimangono esterni. In pratica sfruttano la conca del padiglione auricolare per stare appesi e non richiedono di “forzare” l’ingresso nel condotto uditivo.
Questo vuol dire anche che sono privi di gommini e se si riscontrano problemi l’unica soluzione è acquistare delle piccole guaine gommate da pochi euro. L’altro elemento chiave è che si possono acquistare in due versioni: una con custodia tradizionale (179 euro) e l’altra con custodia a ricarica wireless (229 euro). Entrambe misurano 44,3 x 21,3 x 53,5 mm ma differiscono di 2 grammi nel peso. Il modello “più pensante” è compatibile infatti sia con la ricarica tramite cavo Lightning che la ricarica wireless con standard Qi – il più diffuso del mercato. In tal senso si potrebbe usare ad esempio il nuovo caricatore Apple MagSafe, fermo restando il fatto che comunque questa modalità rimane più lenta rispetto a quella tradizionale via cavo.
Come abbiamo visto nella nostra recensione degli AirPods 2, il loro si deve soprattutto alla qualità funzionale raggiunta su ogni fronte: sono infatti un buon compromesso per rispondere alle telefonate, ascoltare la musica o godere del sonoro durante la visione di film o mentre si gioca. Inoltre si abbinano velocemente a ogni dispositivo Apple: la procedura è velocissima. Per l’interazione si può usare la voce, quindi l’interfaccia vocale Siri, oppure dei semplici tocchi sulle asticelle degli auricolari – grazie ai sensori integrati. Infine quando si sfilano dalle orecchie vanno direttamente in pausa.
La seconda generazione di AirPods ha introdotto qualche piccolo ma sostanziale miglioramento. Prima di tutto il nuovo processore Apple H1 (invece che il W1) ha consentito di incrementare la velocità di connessione ai dispositivi, interazione e chiamata. Inoltre è stata ridotta la latenza, quindi sia con i videogiochi che con i film l’audio è più allineato all’azione sullo schermo. Si è passati al Bluetooth 5, con vantaggi in termini di consumi, raggio d’azione e stabilità di connessione – gli Airpods 1 erano Bluetooth 4.2. Siri poi si può richiamare senza toccare gli auricolari ma direttamente con la voce. L’autonomia complessiva è di 5 ore di ascolto con una singola carica, mentre la custodia ne aggiunge 24.
La qualità audio nella riproduzione musicale, durante le chiamate, con lo streaming video e con i giochi è mediamente accettabile anche se i bassi sono debolucci. Le frequenze medie – quelle della voce – sono le più valorizzate, mentre le frequenze alte sono abbastanza adeguate e non affaticanti. La stabilità degli auricolari nell’orecchio condiziona la qualità finale dell’ascolto e anche la possibilità del loro impiego nell’attività sportiva – per altro non hanno certificato di protezione. Alcune persone non hanno problemi, altre sono state costrette ad acquistare delle piccole guaine gommate che rendono tutto meno traballante. L’isolamento ambientale è comunque molto ridotto, anche se il microfono filtra un po’ i rumori circostanti. In sintesi sono auricolari per fare un po’ tutto ma senza eccellere su specifici fronti, se non l’usabilità con i prodotti Apple. Bisogna però riconoscere che con il rinnovato supporto ai formati Spacial Audio e Dolby Atmos su Apple Music e Apple TV+ l’esperienza di ascolto è migliore.
Gli AirPods 3 hanno ulteriormente alzato l’asticella prestazionale della linea di auricolari Apple, come abbiamo dettagliato nel confronto AirPods 3 vs AirPods 2. Contraddistinti dai numeri di serie A2564 (sinistro) e A2565 (destro), sono stati svelati ufficialmente il 18 ottobre del 2021 e creato di fatto l’attesa fascia media. Già, perché si posizionano esattamente tra gli AirPods 2 e la famiglia AirPods Pro, non solo livello di prezzo ma anche di design e funzionalità. La tecnologia di riferimento è Bluetooth 5.0.
Prima di tutto calzano in maniera differente rispetto alle sorelle. Se le AirPods tendono a rimanere appese all’orecchio e le Pro invece si inseriscono, queste si posizionano esattamente a metà. Quindi si appoggiano parzialmente alla conca e si affacciano sul condotto uditivo. Il risultato è un ottimo confort abbinato a stabilità. Due qualità che abbinate alla protezione a liquidi e sudore (IPX4), anche per la custodia, risultano utilissime durante l’attività sportiva. Quindi di fatto per chi pratica corsa o altre discipline questo è il modello più economico Apple da usare; gli AirPods 2 vanno bene per la palestra ma non attività molto dinamiche.
Un altro dettaglio importante è che ereditano dalle Pro di prima generazione la stessa tecnologia che consente di gestire ogni funzione con il tocco delle asticelle. O meglio; è sufficiente schiacciarle tra pollice e indice per abilitare i classici click. Sulle Airpods 2 si procede con colpetti di indice e di conseguenza bisogna essere più cauti. Ancora più efficiente il nuovo sensore di rilevamento del contatto con la pelle: quando si sfilano vanno immediatamente in pausa.
Da rilevare il netto miglioramento della qualità musicale, anche se montano sempre il chip H1. Rispetto ai modelli precedenti si sentono maggiormente i bassi e l’equalizzatore adattivo rendere l’esperienza con Audio Spaziale e Dolby Atmos ancora più coinvolgente. Abbinando Apple Music si ottiene il massimo. La qualità delle chiamate è buona. L’autonomia è di circa 6 ore di ascolto o 4 ore di conversazione, mentre la custodia porta le ore complessive a circa 30. Quest’ultima supporta la ricarica wireless e grazie a un’unità magnetica integrata semplifica il posizionamento su MagSafe.
Gli Apple AirPods Pro sono arrivati sul mercato nel dicembre del 2016. Rispetto alla linea AirPods offrono un design totalmente diverso e soprattutto il sistema attivo di cancellazione del rumore. È senza dubbio un prodotto di fascia più alta con tanti piccoli dettagli migliorati e un’efficienza superiore, come abbiamo sottolineato nella nostra recensione degli AirPods Pro. A livello di design siamo di fronte a un prodotto più compatto e meno appariscente, anche solo considerando l’accorciamento delle stanghette. Inoltre l’interazione non funziona più tramite sfioramento – come avviene con le Airpods – bensì cliccando le asole dotate di feedback tattile. In pratica sembra di schiacciare un tasto, ma in realtà si tratta di una microvibrazione che trasmette quella sensazione. Bisogna stringere tra indice e pollice le asticelle per gestire le tracce e altre funzioni; l’alternativa anche in questo caso è abilitare l’interfaccia vocale Siri.
Dopodiché un dettaglio chiave è che gli AirPods Pro sono il primo modello Apple intrauricolare e quindi la confezione include gommini di tre taglie diverse per assicurare il miglior confort. La prima conseguenza positiva di questa scelta di design è che migliora la tenuta e la stabilità; inoltre si può anche apprezzare una discreta riduzione (passiva) del rumore circostante. Questo dettaglio abbinato al chip H1 e la nuova ingegnerizzazione consente di ottenere un netto miglioramento della qualità audio. Alte, medie e basse frequenze guadagnano in consistenza e accuratezza. Sotto il profilo musicale però modelli come le nuovissime Sony WF-1000XM4 fanno meglio soprattutto sui bassi e nella creazione di una scena sonora più ampia.
Le AirPods Pro hanno un altro asso nella manica: il sistema attivo di cancellazione del rumore. Funziona molto bene e diversi anni fa fece quasi gridare al miracolo. Oggi esistono prodotti con prestazioni analoghe se non superiori, come ad esempio le Bose QuietComfort Earbuds, ma comunque siamo nella soglia dell’eccellenza. Ascoltare la musica sul treno senza essere troppo infastiditi dall’ambiente esterno è impagabile. Ancora di più magari se si sfruttano i formati Spacial Audio e Dolby Atmos, che ovviamente con questo modello di auricolari diventano ancora più esaltanti. Per quanto riguarda invece l’autonomia si parla di circa 4,5 ore di riproduzione con una sola ricarica – che diventano 5 ore disabilitando la cancellazione attiva del rumore e la modalità. La custodia wireless aggiunge altre 24 ore di ricarica.
Gli AirPods Pro 2 sono stati presentati il 7 settembre 2022 e in questo momento rappresentano l’avanguardia Apple soprattutto perché montano il nuovo chip H2 e supportano la tecnologia Bluetooth 5.3. Come abbiamo spiegato nella nostra recensione degli AirPods Pro 2 complessivamente sono migliorati su ogni fronte e vantano gli attributi giusti persino per convincere i possessori del vecchio modello a un cambio. Il design non è cambiato: solo le griglie esterne sono state riposizionate.
Ma una delle qualità più innovative è nelle asticelle, perché finalmente si può regolare il volume facendo semplicemente scorrere il dito. Gli altri modelli obbligano all’impiego di Siri oppure direttamente lo smartphone. La stanghetta destra si impugna tra pollice e indice, e si usa quest’ultimo per far aumentare o diminuire il volume spostandolo in alto o verso il basso. Il confort è molto buono e adesso la confezione include anche un gommino extra small per le orecchie più piccole. Utile poi il test di aderenza presente nel opzioni di configurazione: in questo modo si comprende velocemente se il posizionamento è corretto e i gommini della giusta dimensione. Confermata la protezione ai liquidi e sudore IPX4, quindi anche per lo sport vanno bene.
Il grande salto tecnologico comunque è stato compiuto sul fronte musicale: i bassi adesso sono intensi. Non c’è paragone con gli altri auricolari AirPods, però attenzione non siamo ancora ai livelli dei top di gamma Sony e Bose. Complessivamente c’è maggiore vivacità e spinta sonora. Ovviamente con Spatial Audio e Dolby Atmos si sfiora l’eccellenza – per altro il surround multiposizionale può essere personalizzato tramite le opzioni. La cancellazione attiva del rumore è migliorata e la funzione trasparenza è probabilmente la migliore dell’intero mercato. Infine per l’autonomia si parla di circa 6 ore con cancellazione rumore attiva e fino a 30 ore complessive con la custodia. Ecco l’ultima chicca riguarda la possibilità di localizzare su mappa sia questa che gli auricolari e soprattutto farli suonare a distanza. In pratica è stata impiegata la tecnologia degli AirTag.
Le AirPods Max sono la massima espressione dello stile Apple applicato all’audio. Sposano perfettamente un design ben riuscito (e materiali di qualità) con una riproduzione audio impeccabile. Attenzione però, non è un modello di cuffia per appassionati di alta fedeltà bensì un prodotto premium che sfida concorrenti come le Bose Noise Cancelling 700, le Sony WH-1000XM4, le Sennheiser Momentum 3 Wireless e linee Bang & Olufsen. Sono disponibili nei colori grigio siderale, argento, verde, celeste e rosa a un prezzo di 629 euro.
Ricordano le cuffie aeronautiche e sebbene impieghino padiglioni in alluminio anodizzato leggeri la struttura in acciaio inossidabile porta il peso a complessivi 384,8 grammi. Apple le ha bilanciate molto bene, ma comunque non è un modello realizzato per essere indossato tutto il giorno, come abbiamo sottolineato nella nostra recensione dedicata agli AirPods Max. Sconsigliate anche alle persone più minute: il peso rimane importante. La qualità audio è perfetta per l’intrattenimento e quindi l’ascolto di musica, visione di film, gioco, etc. A prescindere dal contenuto sanno essere emozionanti e riescono sempre a creare un’ampia scena sonora.
Le AirPods Max si distinguono per la presenza di una rotellina cliccabile, che consente di variare il volume, cambiare traccia, attivare Siri e gestire le chiamate telefoniche, e un tasto per la cancellazione del rumore. Questa funzione è probabilmente la migliore del mercato: che si viaggi in treno o in autobus con un click si azzera totalmente ogni sonorità esterna. Ottimo poi il supporto allo Spatial Audio: un’esperienza audio surround cinematografica capace di rilevare il posizionamento dinamico della testa rispetto ai dispositivi. Peccato solo per la mancanza di un tasto specifico per spegnere le cuffie: entrano in modalità a basso consumo in automatico. L’autonomia complessiva è comunque di circa 20 ore e la ricarica avviene tramite il cavetto in dotazione e la porta Lightning integrata. Possono essere usate anche dai possessori di prodotti Android ma si perde la possibilità di configurazione, Siri e Spatial Audio.
Gli Apple AirPods 3 sono ottimi auricolari wireless per il quotidiano soprattutto perché sono confortevoli ma anche stabili per l’attività sportiva. Rispetto al modello precedente hanno anche più bassi. Gli AirPods 2 dovrebbero essere scelti solo per una questione di prezzo e non per altri motivi, poiché l’ultima versione è nettamente superiore. I Pro 2 invece fanno tutto e meglio per di più aggiungendo un valido sistema di cancellazione del rumore e una fantastica funzione trasparenza. Le Pro di prima generazione sono ancora un ottimo prodotto, sebbene nettamente inferiori sui bassi e privi della localizzazione degli auricolari e custodia. Le Max invece sono di un altro pianeta, ma il prezzo è davvero molto alto. Eccellono nella riproduzione audio di qualsiasi contenuto e hanno un sistema di cancellazione del rumore di riferimento.
I prezzi citati nell’articolo fanno riferimento al listino ufficiale di Apple.com
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