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Recensione Xiaomi PocoPhone F1

Di Valerio Porcu 22 Febbraio 2019

Uscito a settembre 2018, il PocoPhone F1 è un rinnovato tentativo, da parte di casa Xiaomi, di portare sul mercato uno smartphone dalle caratteristiche di fascia medio alta a un prezzo competitivo. Nello specifico, l’azienda cinese propone un processore Qualcomm Snapdragon 845 con 6 GB di RAM, quindi una piattaforma hardware di alto livello. Con un prezzo inferiore ai 300 euro, si annuncia come un ottimo acquisto.

Quanto a potenza pura, dunque, abbiamo uno smartphone che può misurarsi alla pari con prodotti rinomati come il P20 Pro di Huawei, il Galaxy S9 di Samsung, il 6T di OnePlus o l’iPhone X di Apple, che si trovano a non meno di 500 euro. Per riuscirci Xiaomi ha dovuto fare delle rinunce in altri contesti, riuscendo comunque a creare uno tra i migliori smartphone in circolazione.

Design

Voto: 7/10

Xiaomi PocoPhone F1

Il primo compromesso è nei materiali: il PocoPhone F1 di Xiaomi ha la scocca in policarbonato, un tipo di plastica molto resistente, che tuttavia è stato sostituito dalle leghe metalliche e dall’alluminio negli ultimi anni, almeno nei modelli top di gamma – e anche in quelli economici ormai. Una scelta controcorrente che aiuta a mantenere i costi sotto controllo. Si guadagna inoltre una maggiore resistenza a rotture e graffi e, grazie alla finitura opaca, anche alle impronte digitali.

Al tatto PocoPhone dà l’impressione di un telefono molto solido, che offre una presa sicura; non è scivoloso e non ci sarà bisogno di usare una cover protettiva, che comunque è sempre consigliata (ce n’è una trasparente inclusa nella confezione). I pulsanti e il sensore per le impronte sono facili da raggiungere e utilizzare. Le cornici intorno allo schermo sono piuttosto sottili, e posteriormente la fotocamera sporge solo leggermente.

Schermo e audio

Voto: 8/10

Xiaomi PocoPhone F1

Lo schermo del Xiaomi PocoPhone F1 è un pannello IPS LCD da 6,18 pollici con risoluzione 1.080×2.246 (formato 18.7:9). Niente di nuovo, ma comunque una qualità più che discreta e sicuramente in linea con prodotti dal prezzo simile. Ha ampi angoli di visuale e colori precisi, ma all’aperto non si vede benissimo, per via da una parte della luminosità massima non sufficiente e dall’altra di una finitura che riflette troppo la luce. Non è certo inutilizzabile, ma i “veri” top di gamma sono meglio da questo punto di vista.

Per l’audio c’è un singolo altoparlante sul alto inferiore, una scelta tradizionale, a cui si aggiunge la capsula telefonica per creare un effetto stereo. Ne risulta un volume massimo piuttosto alto, con un suono di discreta qualità – sicuramente adeguato per l’uso in vivavoce.

La connettività del PocoPhone è abbastanza completa, ma manca l’NFC. Una lacuna normale in questa fascia di prezzo, ma con il diffondersi degli strumenti di pagamento digitale (Google Pay, Apple Pay e così via), è un dettaglio sempre più importante per chi cerca un nuovo smartphone.

Prestazioni e batteria

Voto: 9/10

Xiaomi PocoPhone F1

Come scritto sopra, l’hardware è il più potente sul mercato. Processore Qualcomm Snapdragon 845 e 6 GB di RAM fanno “volare” lo smartphone PocoPhone F1, che da questo punto di vista non ha nulla da invidiare a nessuno. A maggior ragione in virtù della risoluzione dello schermo, relativamente “bassa” rispetto ad altri modelli: e se ci sono meno pixel da muovere, il dispositivo è più veloce. Per l’archiviazione si può scegliere tra la versione da 64 GB oppure quella da 128 GB – eventualmente espandibili tramite scheda microSD.

Nonostante l’hardware molto potente, poi, il PocoPhone F1 ha mostrato un’autonomia molto estesa. Resiste un’intera giornata senza problemi, staccandolo al mattino presto e usandolo fino alle 23:00 circa. E se non lo usato molto intensamente, si arriva tranquillamente anche a due giorni. In caso di necessità, comunque, la batteria da 4.000 mAh si può ricaricare velocemente grazie allo standard Quick Charge 3.0.

A differenza degli altri smartphone Xiaomi, sul PocoPhone F1 non troviamo la classica interfaccia MIUI. Per questo modello, infatti, l’azienda ha sviluppato PocoLauncher, un’interfaccia che si trova solo (per ora) su questo modello. C’è qualche piccola differenza estetica, ma il dettaglio più rilevante è sicuramente la presenza del drawer, lo spazio dove collocare tutte le applicazioni.

Fotocamera

Voto: 7/10

La fotocamera posteriore ha un doppio sensore, come la maggior parte dei nuovi modelli che arrivano in commercio (con la notevole eccezione del Google Pixel 3). Il sensore principale è da 12 MP, con un’ottica f/1.9, mentre quello secondario è da 5 MP con apertura f/2.0. Le fotografie fatte di giorno, o comunque con piena illuminazione, sono sempre di ottima qualità. Quando la luce cala, invece, si nota il disturbo e i colori diventano meno precisi, perché più saturati.

La fotocamera anteriore invece ha un sensore da ben 20 MP ed è in grado di creare ritratti con lo sfondo sfocato (effetto bokeh).

Conclusioni

Voto generale: 9/10

Lo Xiaomi PocoPhone F1 è uno smartphone con hardware da top di gamma e una buonissima autonomia. Per tutti gli altri aspetti (schermo, fotocamera, materiali) è un prodotto di fascia media. Nell’insieme, considerato il prezzo a cui è proposto, non è per niente un brutto affare.

A fronte di un prezzo ufficiale pari a 329 euro, infatti, il PocoPhone F1 si trova a 280 o 300 euro circa secondo la versione – sicuramente per una differenza così piccola è consigliabile scegliere quella da 128 GB. A questi prezzi non troverete un altro smartphone con Snapdragon 845 e 6 GB di RAM, mentre per le altre caratteristiche ci sono tanti modelli pressoché equivalenti. Possiamo dire quindi che, ancora una volta, abbiamo uno smartphone Xiaomi che offre di più allo stesso prezzo.

Pubblicato il 22 Febbraio 2019
Valerio Porcu
Valerio Porcu

Classe 1976, ha studiato elettronica e letteratura, con una specializzazione in didattica delle lingue. Grazie all’unione della formazione tecnica con quella umanistica, ha sviluppato uno sguardo critico e attento, e la capacità di osservare con attenzione e distacco lo sviluppo tecnologico, sia per i grandi salti evolutivi sia per i piccoli oggetti di uso quotidiano. Uno sguardo maturo che sa...Leggi tutto

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