Avere in casa un diffusore Marshall vuol dire possedere un piccolo pezzo di storia della musica. Con i suoi modelli di speaker bluetooth come Marshall Stanmore II, Marshall Stockwell II e Marshall Uxbridge Voice, l’azienda di Bletchley ha saputo rinnovare la propria immagine, senza per questo venire meno alla sua natura. La leggenda di questa impresa si intreccia con quella di alcuni dei nomi più importanti della musica recente, da Jimi Hendrix a Eric Clapton. Inizia tutto nel 1960, quando Jim Marshall apre un negozio di strumenti insieme alla moglie Violet e al figlio Terry a Londra. Nello stesso luogo, oggi, è presente una targa commemorativa, per sottolineare gli umili inizi della compagnia. L'attività attira ben presto gli artisti più noti dell’epoca, come Pete Townshend degli Who. Jim inizia a stringere rapporti con i giovani interpreti della scena musicale londinese. Che si lamentano tutti di una cosa: la mancanza di amplificatori di buona qualità. Jim e Terry, così, iniziano a costruirne uno, ed è così che si arriva al Number One, il primo amplificatore Marshall datato 1962. Da lì in poi, la storia della musica leggera britannica e non solo andrà di pari passo con quella del brand, che continuerà la sua crescita fino ad arrivare, nel 1966, alla consacrazione internazionale, grazie alle esibizioni di Jimi Hendrix. I cambiamenti della scena musicale portano l’azienda a modificare la propria offerta. Oltre alla solida presenza sul mercato degli amplificatori, nel 2010 Marshall sceglie di entrare nel settore delle cuffie. Pochi anni più tardi, nel 2016, la compagnia approda finalmente nel mondo degli speaker per l’ascolto domestico. I primi due modelli di casse wireless vengono chiamati Stanmore e Hanwell. Non si tratta di due nomi casuali. Il secondo, in particolare, richiama alla zona residenziale di Londra dove si trovava il primo negozio Marshall. Gli speaker propongono un approccio unico, che si basa su un inedito mix tra passato e presente. Perché accanto alle tecnologie moderne come bluetooth e assistenti vocali, si affianca il design tipico degli amplificatori del brand. Rivestimenti in vinile, finiture dorate, manopole analogiche. Tutto, nei diffusori Marshall, richiama agli amplificatori che hanno fatto la storia del grande rock e non solo. Lo stile così originale, però, non fa passare in secondo piano la potenza di questi apparecchi, in grado di amplificare e far vivere le note provenienti da smartphone e tablet, ma anche da giradischi e altri dispositivi analogici. Insomma, le casse Marshall sono dedicate a chi vuole ascoltare canzoni ed emozionarsi pensando a tutta la storia che si cela dietro a quel marchio stampato a chiare lettere sulla griglia frontale. Perché la missione dell’azienda londinese continua a essere quella di sostenere chi ama ascoltare la musica, ma anche chi vuole suonarla. Fedele al proprio passato, il brand promette già da ora nuove creazioni innovative, senza però dimenticare le sue origini, impresse in quel piccolo negozio di Londra diventato oggi meta di pellegrinaggio per appassionati di tutto il mondo.