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Per chi cerca un eccellente macinacaffè con dosatore, la risposta arriva dal Lelit PL043. Modello a macine coniche di livello professionale, monta un capiente serbatoio graduato da 250 grammi ed un pratico sistema di regolazione della macinatura con manopola. Robusto e ben costruito, ha un corpo in acciaio dal design riuscito.
Per un modello entry-level a lame, come il Moulinex AR1108, possono bastare 30 euro. Ma volendo acquistare un solido macinacaffè a macine la spesa è destinata a salire, superando anche i 200 euro. Ad incidere sul prezzo sono tanti fattori, fra cui il numero di livelli di macinatura e la presenza di un dosatore automatico.
Nei macinacaffè a macine è sempre presente un meccanismo automatico che regola la macinatura su vari livelli. Una polvere fine è ideale per la macchina espresso, mentre la moka predilige una macinatura grossolana. Una polvere di livello medio, infine, risulta perfetta per i sistemi americani con filtro. I modelli a lame, al contrario, non prevedono tale funzionalità. Come per un comune mixer, infatti, il risultato dipenderà dal tempo della macinatura.
Si parte dai 50 g dei macinacaffè a lame, come l’Imetec FrescoAroma, per arrivare a 300 g e più con i migliori macinacaffè a macine. I secondi, inoltre, prevedono due differenti serbatoi, uno per i grani e l’altro per la polvere. Quest’ultimo, poi, è quasi sempre provvisto di tappo salvafreschezza per una migliore conservazione del prodotto.
Il macinacaffè preserva gusto e aroma originari dei chicchi. I grani di caffè, infatti, si mantengono freschi molto più a lungo rispetto alla polvere che, invece, è soggetta ad ossidazione. Solo macinando i chicchi appena prima di fare il caffè, quindi, otterremo la migliore qualità possibile. Non a caso, non mancano in commercio macchine da caffè con macinacaffè integrato. Ma per chi utilizza la moka, una macchina espresso tradizionale o un modello americano, il macinacaffè separato resta un’eccellente alternativa. Certo, le caratteristiche del caffè incidono tanto sul risultato finale. Così come quelle del macinacaffè stesso. A fianco dei modelli manuali, trovano ampio spazio i macinacaffè elettrici che sono al centro del nostro approfondimento. A lame o a macine: ecco la principale distinzione. I primi, ben rappresentati dal G3 Ferrari G20076 Cafexpress, lavorano un po’ come dei mixer da cucina. Provvisti di lame rotanti, si comportano bene anche con il pepe, le spezie e la frutta secca. Ma non prevedono livelli di macinatura preimpostati. Sarà, quindi, il tempo di attività a decretare la maggiore o minore finezza della polvere. Più evoluti, i macinacaffè a macine, come il De'Longhi KG 79, schiacciano i chicchi in modo dolce. E offrono fino a 30 gradi di macinatura. Rispetto alle varianti con macine piatte, poi, quelli con macine coniche limitano al massimo il surriscaldamento dei grani. Sempre dotati di contenitore salvafreschezza estraibile per la polvere, i macinacaffè con dosatore montano un serbatoio per i grani graduato che ci permette di scegliere il giusto numero di chicchi. Ma nei più avanzati non manca una ghiera per selezionare in automatico la quantità in base al numero di caffè da erogare, fino ad un massimo di 12 tazzine. Con i modelli con lame, invece, saremo noi a decidere quanti grani macinare. Più compatti, leggeri e convenienti, questi ultimi occupano anche meno spazio.
Abbiamo accennato alla differenza di prezzo fra macinacaffè a lame e a macine. Se per acquistare un prodotto del primo tipo possono bastare 20 euro, per i secondi si parte da circa 40 euro per superare anche i 200 euro. Le prestazioni, come è naturale che sia, variano di conseguenza. Oltre ad un’ottimale gestione della quantità e del livello di macinatura, i modelli a macine montano generosi serbatoi per il caffè da 250/300 g. Viceversa, i macinacaffè a lame raramente eccedono i 50 g. Design e qualità costruttiva: ecco altri due elementi distintivi quando si parla di macinacaffè. Gli economici modelli con lame, infatti, si mostrano piuttosto spartani. Molto più curate nell’estetica sono le varianti a macine che, spesso, fanno coppia con altrettanto stilose macchine da caffè. Per chi cerca il massimo risparmio possibile, Trovaprezzi.it consiglia il Girmi MC01, un macinacaffè a lame tanto essenziale quanto discreto. Provvisto di pratico tappo salvafreschezza, costa poco più di 20 euro. Per chi ha a disposizione un budget di circa 70 euro, ecco spuntare il Gaggia MD15, macinacaffè a macine con timer che regola il tempo di attività in base al numero di caffè. Forte di un serbatoio di raccolta da 300 g, mette in campo un design sobrio e moderno. Agli amanti delle linee retrò, infine, abbiamo dedicato il miglior modello della nostra selezione. Smeg CGF01 attira lo sguardo con forme anni ’50 che sono prerogativa dello storico brand italiano. Perfetto in abbinamento ad altri elettrodomestici Smeg, è un tripudio di vetro e acciaio in salsa vintage. Dotato di 30 livelli di macinatura fra cui scegliere, è venduto a poco meno di 250 euro.
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