La differenza tra realtà aumentata e realtà virtuale

Realtà virtuale e realtà aumentata vengono spesso usati come sinonimi, ma sono invece due concetti diversi. Vediamo le differenze.
Di Lucia Massaro 16 Ottobre 2022
realta virtuale e realta aumentata

Le tecnologie di realtà aumentata (AR) e di realtà virtuale (VR) potenziano o sostituiscono il mondo reale con elementi o ambienti simulati, che non esistono nella realtà. Spesso vengono usati come sinonimi, ma sono due concetti diversi che si basano su componenti sottostanti differenti e si rivolgono anche a pubblici diversi. Ora capiremo la differenza tra realtà virtuale e realtà aumentata, facendo anche degli esempi concreti.

Qual è la differenza tra realtà virtuale e realtà aumentata?

La differenza è sottile, ma importante:

In AR, l’ambiente virtuale o gli elementi virtuali sono progettati per coesistere con l’ambiente reale. L’obiettivo è fornire informazioni aggiuntive sul mondo reale. con l’obiettivo di essere informativo e fornire dati aggiuntivi sul mondo reale. Ad esempio, immaginate le app di alcuni store che permettono di vedere ciò che state acquistando (pensate a un divano) direttamente nel salone di casa. Un esempio che sarà chiaro a tutti è il gioco Pokemon Go, dove i pokemon sono visibili solo tramite la fotocamera di uno smartphone nelle strade della nostra città.

La realtà virtuale, invece, sostituisce completamente il nostro mondo con un mondo interamente virtuale. Per questo, è necessario utilizzare dei visori che ci isolino completamente dal mondo reale per farci immergere in un mondo che non esiste nella realtà. Sono esperienze che ci coinvolgono a 360 gradi.

Un po’ di storia

I primi tentativi dii sistemi di realtà virtuale ci sono stati negli anni ’60 con Sensorama, un dispositivo che riproduceva brevi film coinvolgendo tutti sensi tranne il gusto. Dopo l’ingresso poi in ambito militare, il primo tentativo mainstream di rilasciare un visore VR c’è stato nel 1993 quando Sega presentò il prototipo Sega VR per la console Mega Drive. Ci fu poi Nintendo con Virtual Body, una console di gioco con visore VR. Si salta poi direttamente al 2010 per trovare un prodotto di successo: l’Oculus Rift. Oggi abbiamo prodotti come Meta Quest 2 (ex Oculus Quest 2) e siamo in attesa del primo visore Meta per il metaverso e del primo visore VR/AR di Apple.

Google Glass

Google Glass

Si deve a Ivan Sutherland l’invenzione degli occhiali di realtà aumentata. Il vincitore del premio Touring ideò nel 1968 un dispositivo che proiettavano immagini 3D sovrapposte al mondo reale, un dispositivo pesantissimo. Ma è nel 1990 che troviamo il nome di realtà aumentata quando in un progetto Boeing venne ipotizzato l’utilizzo di un visore che mostrava agli operai come posizionare i cavi negli aerei. Nel 1999 poi c’è stato il primo kit per la realtà aumentata, l’ARToolKit utilizzato anche sui telefoni con Symbian nel 2005, iOS nel 2008 e Android nel 2010. L’AR ha poi trovato spazio in ambito gaming fino a sbarcare sui Google Glass nel 2013, ora disponibili solo per il mondo enterprise.

Come funziona l’AR su smartphone?

Se oggi sperimentate situazioni di realtà aumentata, probabilmente sarà sotto forma di un’app per smartphone: chiunque ne possegga uno ha accesso a centinaia di applicazioni AR sia su iPhone che su telefoni cellulari Android senza la necessità di hardware aggiuntivo. Quindi, basta lo smartphone e non servono visori o cose simili. Tutte le funzionalità software di base necessarie per abilitare l’AR, infatti, sono integrate nel sistema operativo.

realtà aumentata

In un caso d’uso tipico, l’utente avvia un’applicazione sullo smartphone e sul tablet e lo punta verso un punto di interesse e attende che l’applicazione riempia lo schermo con un contesto aggiuntivo, fornendo informazioni o altro. Potrebbe essere qualsiasi cosa: dalle indicazioni su strada alla mappa delle stesse, a un divano nel salotto di casa o a un animale strano da far apparire nella stanza.

Facciamo un esempio. Se andate in un museo e scansionate con la fotocamera del vostro smartphone il QR code presente accanto a un quadro, vi verranno mostrate delle informazioni su quel quadro. Ecco, quella è realtà aumentata.

Come funziona un visore VR?

Un visore VR ha il compito di far sentire l’utente in un altro posto. La realtà sparisce in favore di una virtuale, appunto. Per questo, deve avere alcune caratteristiche particolari. Ad esempio, la qualità dello schermo, a partire dalla risoluzione, deve essere molto elevata perché ciò che si guarda deve sembrare reale. Una volta indossato, vengono mostrare le immagini 3D creando un ambiente molto realistico.

realtà virtuale

Qualsiasi movimento facciamo, ci sembrerà di farlo in quell’ambiente grazie a sensori come giroscopio, accelerometro e magnetometro che simulano gli spostamenti in questo ambiente virtuale. Infine, alcuni accessori aggiuntivi come i controller ci permettono di interagire con l’ambiente virtuale (immaginate una battaglia durante un gioco).

I migliori visori VR

Di seguito una selezione dei migliori visori VR presenti sul mercato:

Meta Quest 2

Meta Quest 2, inizialmente conosciuto come Oculus Quest 2, è il migliore visore di realtà virtuale che possiate scegliere. Può essere utilizzato in modalità wireless ma anche via cavo collegando a un PC. È ideale anche per lavorare utilizzando Horizon Workrooms, una sorta di ufficio virtuale.

Oculus Quest 2

Oculus Quest 2

HTC Vive Flow

HTC Vive Flow che ha un aspetto molto più vicino a degli occhiali solo un po’ particolari, ma si controlla solo da smartphone Android. Funziona con due batterie da 10.000 mAH e supporta il tracking inside-out, rendendo così non necessario l’utilizzo di sensori esterni.

HTC Vive Flow

HTC Vive Flow

HTC Vive Focus

HTC Vive Focus 3 è pensato, invece, più che altro per un utilizzo aziendale e può essere utilizzato per applicazioni di tipo commerciale, come conferenze, visualizzazioni di modelli 3D, ecc. Può però essere utilizzato anche per il gaming. Di contro, è molto costoso. La batteria offre un’autonomia fino a 15 ore di utilizzo.

HTC Vive Focus 3

Pubblicato il 16 Ottobre 2022
Lucia Massaro
Lucia Massaro

Classe 1990, formazione umanistica, laureata in Traduzione Specialistica e una passione nascosta per la tecnologia. Sono la prova lampante che nella vita ognuno è l’artefice del proprio destino. Ho iniziato a giocare con il primo computer quando avevo appena imparato a leggere. Man mano abbandonavo la pesante enciclopedia cartacea per passare a Encarta, la più famosa enciclopedia multimediale prodotta da...Leggi tutto

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