Monitor da gaming: guida all’acquisto per scovare quello giusto

Collegato al PC o alla console, il monitor da gaming è un tassello fondamentale dell’esperienza di gioco, incidendo tanto sull’immersività. Dedicato ad utenti di tutti i livelli, è proposto in numerose configurazioni pensate per soddisfare differenti esigenze. Qualità dell’immagine, fluidità dell’azione e rapido feedback dei controlli sono elementi chiave per ogni monitor da gamer. Mentre dimensioni e formato sono da valutare caso per caso. Nella nostra guida ai monitor da gioco parliamo di questo e altro con dovizia di particolari. E descrivendo i modelli migliori in circolazione suddivisi per fasce di prezzo. 
migliori monitor gaming

Come scegliere il monitor da gaming

Cominciamo il nostro approfondimento da alcuni brevi spunti di riflessione.

Dimensioni e distanza di visione – Nella scelta del giusto monitor da gaming, performance grafiche e confort visivo devono andare di pari passo. Ecco perché portarsi a casa uno schermo della giusta misura è il primo passo da compiere. 20, 25, 30, 40 pollici: le possibilità sono tante. Ma è sempre bene valutare la distanza di visione prima di effettuare l’acquisto, considerando che la risoluzione del pannello incide non poco in tale ottica.  

HDR – I migliori monitor da gaming supportano questa tecnologia che ha rivoluzionato il modo di intendere le immagini. L’HDR migliora i contrasti, i colori e la definizione del display. Proprio per questo, si fa utile in contesti di gioco cupi, laddove scorgere i dettagli dello scenario o il movimento di un nemico può fare la differenza fra vincere o perdere. 

Specifiche tecniche – Fra le tante caratteristiche da valutare in un monitor gaming, due sono davvero imprescindibili. Parliamo della frequenza di aggiornamento e dei tempi di risposta. La prima, espressa in Hz, ci dice quanto fluida sarà l’azione di gioco. La seconda, invece, si lega alla reattività generale del monitor.

Connettività – Il trasferimento di immagini e suoni dalla GPU al monitor è uno snodo chiave. Per fortuna, gli ingressi HDMI e DisplayPort lo fanno in modo egregio. Il nostro consiglio è di non risparmiare nel comparto connettività, considerando un monitor con una generosa dotazione di porte che possa collegarsi in contemporanea a più device, ad esempio un PC e due console.

Monitor da gaming più popolari:
Samsung Odyssey S27AG300NU
LG 27GP850-B
Asus VG258QM

Quanto costa un monitor da gaming?

prezzo monitor gaming
Il costo all’acquisto del monitor da gaming è influenzato da numerosi fattori. Al crescere delle dimensioni, ad esempio, il prezzo tende a salire. Ma è bene fare una precisazione riguardo ai migliori monitor gaming in commercio. I gamer più esigenti, infatti, preferiscono schermi compatti attraverso i quali controllare meglio l’azione di gioco senza spostare troppo lo sguardo. A far salire il prezzo, in questa casi, non sono le misure quanto alcune specifiche tecniche chiave (refresh rate e tempi di risposta in primis) che vengono spinte al massimo. Un discorso simile riguarda anche la risoluzione. I professionisti, infatti, tendono ad evitare i pannelli 4K perché un numero eccessivo di pixel potrebbe richiedere alla GPU un surplus di lavoro, con conseguente lieve rallentamento delle prestazioni. La presenza dell’HDR, invece, fa la gioia dei gamer a tutti i livelli perché è una tecnologia che ottimizza l’immagine, rendendo gli elementi nell’ambiente di gioco più facili da vedere. Formato, tecnologia impiegata per la costruzione del pannello, consumi, connettività e completezza del menù: ecco altri elementi che possono condizionare il prezzo finale. Per venire incontro alle più disparate esigenze, abbiamo selezionato i monitor gaming più interessanti, suddividendoli in categorie di prezzo. Si parte con la fascia economica (entro 250 euro), per passare alla media (da 250 a 450 euro) e concludere con la fascia alta (oltre 450 euro).
(Dati aggiornati a marzo 2022 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 250 euro)

Sotto la soglia dei 250 euro, possiamo parlare di monitor gaming economici. Disegnati per i player meno esigenti, rappresentano il primo step per avvicinarsi al mondo videoludico. Le prestazioni, pur non eccellendo in alcun ambito, si mantengono soddisfacenti. Prendiamo, ad esempio, il monitor da gaming Samsung Odyssey S24AG300NU, modello da 24 pollici con risoluzione Full HD. Rapidissimo nei tempi di risposta, monta un bel pannello VA con refresh rate a 144 Hz. Analogo per estetica e specifiche tecniche è l’LG gaming monitor 24GN600-B, provvisto come il precedente di supporto alla sincronizzazione AMD FreeSync. A cambiare è lo schermo che sfrutta la tecnologia IPS per regalare colori più realistici ed una luminosità superiore. A chi cerchi un prodotto dalle misure più generose, consigliamo il monitor gaming 27 pollici Philips 272E1GAJ. Solido per frequenza di aggiornamento e numero di porte a disposizione, eccelle nei contrasti potendo sfruttare i vantaggi intrinseci dei pannelli VA. E si mette in luce anche per un design sobrio ed elegante. E concludiamo con un monitor che si pone al confine con la fascia media. AOC 27G2SAE spinge il refresh rate fino a 165 Hz, facendo segnare un record per la fascia economica. Sempre dotato di buon display VA da 27 pollici, mette al servizio del gamer un ampio menù che include numerosi preset per personalizzare l’esperienza di gioco. 

Fascia media (da 250 a 450 euro)

La tendenza dei monitor gaming di fascia media è quella di lievitare nelle dimensioni e nella risoluzione, così da assicurare al player un’esperienza appagante sia nella grafica che nel gameplay. Si parte bene con l’AOC gaming monitor CQ27G2U, modello capace di ruotare sul proprio asse per essere sfruttato anche in modalità portrait. Forte di una risoluzione Quad HD, mette il bel pannello VA curvo da 27 pollici al servizio dell’immersività. Anche LG 27GP850-B è un monitor da gaming di qualità, analogo al precedente per misure e risoluzione, sebbene non provvisto di pannello VA ma IPS. Eccezionale nel refresh rate e nei tempi di risposta, impiega l’HDR 400 per rendere le immagini più chiare, marcate e luminose. E supporta la sincronizzazione sia con GPU AMD che Nvidia. Per chi cerchi un modello ancora più grande, il monitor HP X34 WQHD è la giusta soluzione. Lo schermo, infatti, è da 34 pollici, realizzato in formato 21/9 ultrawide. Ottima anche la frequenza di aggiornamento massima che arriva a 165 Hz mentre i tempi di risposta non superano 1 ms. Regolabile in altezza e reclinabile, assicura confort oltre le performance. In ultimo ma non per importanza, Xiaomi Mi Curved Gaming BHR5133GL riprende l’estetica del precedente modello ma piega il display per garantire un maggior senso di immedesimazione. E sebbene le specifiche siano leggermente inferiori al monitor HP, non teme rivali con i giochi di corse e gli FPS.

Fascia alta (oltre 450 euro)

Eccoci nel Valhalla dei monitor da gaming, il terreno di ricerca in cui si muovono i videogiocatori più intransigenti. Apriamo le danze nel modo migliore, presentando il monitor gaming 27 pollici MSI Optix MAG274QRF-QD. Forte di un pannello Rapid IPS Quad HD ad alte prestazioni, brilla per frequenza di aggiornamento, tempi di risposta e ridotto input lag. Provvisto di HDR e supporto ad AMD FreeSync ed Nvidia G-Sync, ha le carte in regola per conquistare il gamer raffinato. Anche il Samsung Odyssey C27G75TQSU regala performance cristalline e realizza un’azione di gioco fluida e appagante graficamente. Rispetto al modello precedente, inoltre, il display curvo amplifica il coinvolgimento e l’immedesimazione. Con gli ultimi due modelli selezionati, si assiste ad un netto cambio di rotta. I pannelli si fanno più compatti e la risoluzione si abbassa per esaltare l’approccio competitivo. L’Asus monitor gaming ROG Swift PG259QN, ad esempio, monta un display da 24.5 pollici con risoluzione Full HD disegnato in nome della fluidità. A colpire, soprattutto, è la frequenza di aggiornamento che arriva a toccare quota 360 Hz. Simile nelle specifiche è Acer Predator X25, monitor che si mette in luce anche per un ricco comparto connettività. Curato nel design ed aggressivo nelle linee, non si fa mancare l’HDR che trae beneficio da un pannello ad elevata luminosità.

Monitor da gaming: alla ricerca dell’equilibrio

caratteristiche monitor gaming
Qualità grafica e fluidità delle immagini non sempre vanno a braccetto. Per chi sia alla ricerca della miglior resa estetica, infatti, si impone qualche compromesso a livello di reattività, e viceversa. I monitor da gaming usati dai professionisti, ad esempio, rinunciano alle risoluzioni più spinte per restringere il target sul cuore dell’azione. E attraverso schermi piuttosto piccoli, offrono un controllo più preciso su tutto ciò che accade intorno. Meglio ancora se i display sono di tipo TN, eccezionali nei tempi di risposta ma meno affidabili a livello di colori. Per un appassionato di gaming che metta lo svago al primo posto, l’immagine torna protagonista. Quando in palio c’è solo del sano divertimento, quindi, è normale fare qualche rinuncia a livello di prestazioni, prediligendo un monitor da gioco più versatile. Sparatutto, avventura, racing games: ecco i generi che impongono all’hardware il massimo sforzo. Ma non sempre occorre mostrare i muscoli per ottenere buoni risultati, specie di fronte a puzzle game, casual game o titoli gestionali. In tale ottica, abbiamo preferito focalizzare l’attenzione su prodotti capaci di comportarsi bene in ogni scenario. È proprio la ricerca dell’equilibrio la direzione verso cui punta la nostra guida, pensata per scovare i migliori all-rounder in circolazione.

Dimensioni, formato, risoluzione e distanza di visione

Ecco alcuni elementi da valutare per individuare il giusto monitor da gaming. Dimensioni, formato, risoluzione e distanza di visione sono caratteristiche sempre interconnesse. Le approfondiamo di seguito.

Dimensioni

È la diagonale dello schermo il punto di riferimento per valutarne le dimensioni. Misurata in pollici, ha una ricaduta diretta su altezza e larghezza del pannello. Per un buon monitor gaming si parte dai 24 pollici per superare anche i 40 (nel Magazine di Trovaprezzi.it, Asus ROG Swift OLED PG42UQ e PG48UQ: i nuovi monitor gaming da 42 e 48 pollici). Con un display compatto l’azione di gioco è tutta a portata d’occhio. E non a caso, i modelli scelti dai gamer professionisti difficilmente superano i 25 pollici. Ma per chi cerchi maggiore immersività ed una visione più ampia, la scelta non può che ricadere su monitor più generosi, specie se di tipo curvo.

Formato

Il rapporto fra altezza e larghezza dello schermo determina il formato. Le varianti 16/9 sono ancora oggi le più diffuse a bordo dei monitor così come dei televisori. Ma non mancano modelli notevolmente più estesi il cui principale vantaggio è dato da un superiore senso di immedesimazione con l’azione di gioco. È questo il caso, ad esempio, del formato 21/9, anche definito ultrawide. O dell’ancora più largo super ultrawide 32/9, disponibile su alcuni modelli top di gamma. In questo caso, la larghezza supera di oltre tre volte l’altezza, garantendo una visione molto ampia dello scenario. E ancora una volta, le varianti curve sono quelle a maggior tasso di coinvolgimento.

Risoluzione 

Il numero di pixel presenti sul pannello ne determina la risoluzione e, di conseguenza, il livello di dettaglio. Un monitor Full HD standard prevede 1080 pixel in verticale e 1920 in orizzontale. Il tutto, naturalmente, se prendiamo in considerazione un pannello con formato 16/9. Variando il rapporto fra altezza e larghezza, infatti, cambia anche la risoluzione. Un display 21/9, ad esempio, misura 2560x1080 pixel, passando da risoluzione Full HD a 2K. Ancora più definiti sono, poi, i monitor gaming 4K che, in versione, 16/9, mettono in campo 3840x2160 pixel. Mentre i modelli 8K spingono la risoluzione fino a 7680x4320 pixel. 

Distanza di visione

Se il rapporto fra numero di pixel e formato è sempre molto stretto, lo stesso vale per risoluzione e distanza di visione, ovvero lo spazio ottimale fra occhi e pannello. Parliamo, nello specifico, di un rapporto inversamente proporzionale, con la distanza di visione che deve diminuire all’aumentare della risoluzione. Uno schermo Full HD da 25 pollici, ad esempio, si osserva al meglio da circa 100 cm ma tale valore si dimezza con risoluzione 4K. Nel calcolo della distanza perfetta, infine, entra in gioco anche la misura della diagonale. Due pannelli a pari risoluzione ma con misure differenti, infatti, impongono una diversa distanza di visione. E questa volta, il rapporto fra dimensioni e distanza è direttamente proporzionale. Riprendendo l’esempio precedente, se al monitor 4K da 25 pollici ne preferiamo uno da 43”, la distanza di visione ideale passerà da 50 a 90 cm circa. 

Tipologie di pannello a confronto

Al netto della risoluzione e delle dimensioni, i monitor da gaming lavorano in modo diverso se il pannello è realizzato con tecnologia TN, IPS o VA. Senza addentrarci troppo in tecnicismi, ne descriviamo il comportamento in sintesi. A monte, però, va detto che per ciascuna tipologia può essere prevista una finitura lucida oppure opaca. Nel primo caso, i colori risultano più brillanti ma lo schermo non è esente da riflessi. I secondi, al contrario, riducono i riverberi di luce migliorando il confort visivo. Ma, di contro, offrono colori più spenti.

TN

I pannelli TN sono ancora oggi scelti dai gamer duri e puri perché risultano essere i migliori quando si parla di refresh rate. Fluidissimi nei frangenti più concitati, hanno anche il vantaggio di essere più economici. Ma un monitor gaming TN pecca non poco per qualità dell’immagine, specie in termini cromatici. E fa segnare risultati poco soddisfacenti anche negli angoli di visione.

IPS

È la tecnologia più diffusa per i monitor standard e sta conquistando anche il mondo dei gamer. Pur non assicurando la stessa reattività dei pannelli TN, i monitor IPS di fascia alta vi si avvicinano parecchio. E nella resa di colori sono imbattibili, così come negli angoli di visione. Il costo, però, è più alto rispetto alle tipologie concorrenti, specie optando per un monitor gaming 4K o superiore.

VA

Eccoci arrivati a descrivere la via di mezzo, il compromesso che spesso fa la differenza. I monitor VA vantano un’ottima frequenza di aggiornamento e contrasti molto marcati. Di contro, un po’ come i modelli TN, perdono terreno negli angoli di visione.

Monitor gaming IPS di ottima qualità:
HP X27
AOC U28G2AE
Samsung F27T350FHR

HDR, contrasto e luminosità

L’HDR è una tecnologia che ha rivoluzionato il modo di intendere i contenuti video. Disponibile ormai su televisori e smartphone, è largamente diffusa anche a bordo dei monitor da gaming. Acronimo di High Dynamic Range, l’HDR assicura una gamma cromatica più estesa rispetto ad uno schermo SDR (Standard Dynamic Range). E ciò si traduce in colori più ricchi, più saturi e brillanti: in altre parole, più realistici. È anche l’elevato contrasto dinamico a differenziare un monitor gaming HDR da uno standard. In pratica, questa tecnologia evidenzia sia le porzioni d’immagine più chiare che quelle più scure, così da creare passaggi di colore più netti e precisi. Per il gamer, oltre ad un vantaggio di natura estetica, l’HDR assicura un controllo migliore dell’azione di gioco, specie negli scenari molto scuri e nelle zone d’ombra. Con un’immagine più definita e meno impastata, quindi, i movimenti dei nemici risultano più semplici da individuare. Così come gli elementi dello sfondo con cui interagire. Come abbiamo potuto vedere, il concetto di HDR si lega strettamente a quello di contrasto e luminosità. E prendendo in considerazione il secondo elemento, i monitor gaming 4K si suddividono in quattro grandi gruppi, a seconda della luminosità massima che possono garantire. Certificati Vesa, i monitor HDR 400 rappresentano il primo passo per godere di un’esperienza appagante. Ma salendo di livello, fanno la loro comparsa i ben più soddisfacenti display HDR 600, HDR 1000 e HDR 1400. Il numero in questione corrisponde alla luminanza del pannello espressa in nit.

Le specifiche tecniche da non trascurare

Per spingersi più in profondità nell’analisi dei monitor da gaming, è bene considerare alcune specifiche tecniche aggiuntive. Parliamo della frequenza di aggiornamento, dei tempi di risposta e degli angoli di visione.

Frequenza di aggiornamento

Anche chiamata refresh rate, la frequenza di aggiornamento ci dice quante volte in un secondo mutano le immagini del monitor, incidendo molto sulla fluidità dell’azione. Un modello a 60 Hz, ad esempio, si aggiorna 60 volte al secondo ma i migliori monitor gaming arrivano a toccare quota 240 Hz e più. Nel valutare il refresh rate, vale la pena considerare anche gli FPS. Acronimo di Frames per Second, tale indicatore traduce le prestazioni della macchina (PC o console che sia) nel renderizzare le immagini. La corrispondenza fra FPS e Hz è indice di un buon comportamento grafico. E non a caso, per sincronizzare i due valori, sono state messe a punto specifiche tecnologie da associare alle GPU. Parliamo di FreeSync per le schede AMD e di G-Sync per quelle a marchio Nvidia.

Tempi di risposta

Il gamer intransigente cerca nel proprio monitor tempi di risposta ridottissimi. Tecnicamente, ci riferiamo al tempo di cui il monitor ha bisogno per far cambiare colore a tutti i propri pixel. Quantificabile in millisecondi, il response time è anch’esso indice della fluidità del display. Ma in questo caso, a valori più bassi corrispondono prestazioni migliori. I pannelli TN, ad esempio, fanno registrare tempi di risposta pari ad 1 ms. Mentre i monitor gaming 4K IPS di qualità si assestano sui 4 ms, un risultato di tutto rispetto in contesti di gioco non competitivi.

Input lag

Sempre espresso in millisecondi, l’input lag quantifica il ritardo che trascorre fra il comando impartito dall’utente e la corrispondente azione su schermo. Oltre al monitor, quindi, coinvolge altri elementi, come la tastiera o il controller di gioco. Chiamando in causa un numero maggiore di componenti, fa segnare valori più alti rispetto al response time. Un input lag di circa 4/5 ms è davvero considerevole. In scenari non agonistici, però, 10 ms sono più che sufficienti per godersi appieno l’azione.

Monitor gaming con refresh rate pari a superiore a 144 Hz:
Samsung Odyssey C32G55TQWR
Huawei MateView GT
Acer Predator XB273

Il comparto connettività

Un buon monitor da gaming dispone di svariate porte sul retro oppure sul fianco. E nel secondo caso, l’accesso agli ingressi si fa più agevole. Parliamo, in particolare, dei collegamenti che permettono il passaggio delle informazioni audio e video dalla fonte, console o PC che sia, al monitor stesso. HDMI e DisplayPort: ecco le principali che andremo ad analizzare di seguito. Ad esse si aggiungono due o più porte USB da utilizzare per connettere direttamente mouse, tastiere o unità di archiviazione esterne.

HDMI

Standard diffusissimo sui monitor gaming così come sui televisori, trasmette un segnale audio/video di qualità, specie optando per la versione 2.1, compatibile anche con le console next-gen. I migliori monitor da gaming includono, di solito, due ingressi HDMI per rendere possibile il collegamento a più di una macchina di gioco. Venendo alle prestazioni pure, un cavo di ultima generazione supporta senza problemi la risoluzione 4K a 120 Hz. 

DisplayPort

L’alternativa all’HDMI è il formato DisplayPort che è sfruttato quasi esclusivamente in ambito PC. Parliamo sempre di un unico ingresso che gestisce immagine e suono in contemporanea. Attualmente, è la versione 1.4 a regalare le prestazioni migliori, reggendo immagini in 4K fino a 240 Hz. Ma dovrebbe fare la propria comparsa sul mercato a breve l’ancora più prestante 2.0. In generale, per ottenere il massimo dalla propria configurazione, è bene controllare che la scheda video supporti la versione DisplayPort del monitor.

Monitor gaming con buona dotazione di porte ed ingressi:
HP OMEN 27
Acer Predator X25
AOC PD27

Il menù del monitor

Per chi desideri regolare in modo preciso le impostazioni del monitor da gaming, le possibilità sono due. Da un lato, sono i tasti disposti lungo la cornice ad assicurare una veloce navigazione del menù. Ma per ottenere un controllo più profondo, i vari costruttori mettono a disposizione degli utenti software specifici. Una volta installati sul PC e collegato il monitor gaming, basta intervenire sui numerosi parametri presenti per modificare ed ottimizzare l’immagine. Luminosità, contrasto, nitidezza e gamma cromatica: ecco le impostazioni principali su cui lavorare per tirare fuori il meglio dal monitor. E come per un normale televisore, non manca la possibilità di regolare l’intensità dell’HDR in base alle singole esigenze. In aggiunta, i migliori monitor gaming prevedono una serie di preset da abilitare in base alla tipologia di gioco scelta, così da affinare ulteriormente l’esperienza videoludica. Scelta della sorgente e ridimensionamento del formato delle immagini: ecco altri due controlli importanti per il nostro monitor. Il secondo, in particolare, consente di centrare l’immagine ed espanderla fino ai bordi del pannello. O, magari, scegliere un formato wide più allungato. Ma i modelli più avanzati ci permettono anche di gestire il refresh rate e la sincronizzazione con la GPU. Oltre a mettere in campo sistemi avanzati per non affaticare la vista e risparmiare sui consumi. In ultimo ma non per importanza, sono anche le impostazioni audio a fare la differenza. E ciò vale sia per i modelli provvisti di speaker sia per quelli da collegare ad un sistema audio esterno.

Consumi ed etichetta energetica

etichetta energetica monitor gaming
Dimensioni, risoluzione, luminosità e presenza dell’HDR: ecco alcune variabili che incidono non poco sui consumi energetici del monitor da gaming. In generale, la spesa in bolletta non sarà mai troppo gravosa a meno di non imporre al device un costante superlavoro. Tanto più che anche i monitor gaming economici prevedono sistemi votati al risparmio energetico, come la funzione stand-by. Solo i migliori monitor da gaming, invece, includono sensori di luminosità per adattare il pannello all’ambiente esterno. Il modo migliore per controllare l’efficienza del monitor è dare uno sguardo all’energy label che, dal 2021, è stata ridisegnata per farsi più virtuosa. Eccone i dettagli.

Leggere l’etichetta energetica

Ogni monitor da gaming esce di fabbrica corredato di etichetta energetica che, per legge, ne attesta l’efficienza su una scala compresa fra le lettere G ed A. In più, riporta in modo preciso i consumi espressi in kWh per 1000 ore di utilizzo, sempre con HDR disattivato. Si parte da 10/15 kWh per arrivare anche a 100 con i monitor più imponenti e luminosi. Con l’HDR in funzione, però, le cose cambiano. Tale tecnologia, infatti, spinge in alto la luminosità dello schermo, mostrandosi più energivora. Per tale ragione, l’etichetta confronta i consumi con e senza HDR. Nella parte inferiore dell’etichetta, infine, leggiamo la misura della diagonale espressa in pollici ed il numero di pixel orizzontali e verticali dello schermo.

Monitor gaming dai consumi contenuti:
Philips 272E1GAJ
AOC Gaming 27G2U/BK
LG 32GN600-B

L’elemento estetico

La personalità del gamer si mette in luce nello stile di gioco ma non solo. È anche l’estetica ad avere un ruolo da protagonista. Design aggressivo della base di supporto, forme spigolose e colori vivaci: ecco il DNA dei device pensati per il gioco, monitor da gaming in primis. E data la peculiare natura di questi prodotti, non è un caso se quasi tutte le aziende leader del settore prevedano nel proprio catalogo una linea espressamente dedicata al mondo videoludico. Asus Rog, HP Omen, Acer Predator, Lenovo Legion: ecco le più altisonanti. Ma non mancano brand votati interamente al gaming, come MSI o Razer. Altro elemento chiave nell’immaginario dei gamer è la customizzazione cromatica dei componenti attraverso luci a LED personalizzabili. Vediamo come.

Illuminazione RGB LED

Eccoci in un terreno tipicamente battuto dagli appassionati di gaming. L’illuminazione RGB sfrutta LED rossi, verdi e blu per dare vita a milioni di combinazioni cromatiche accattivanti. Esistono periferiche con le luci preinstallate, fra cui anche molti monitor gaming, mouse, tastiere e ventole. Ma non mancano lampade magnetiche da posizionare nel case. Il bello di queste luci è che rispondono tutte ad una console di comando centrale che le sincronizza e ne gestisce le variazioni nel tempo. Ogni elemento collegato all’hub, quindi, si illuminerà del colore che andremo a scegliere. E con i giochi che supportano tale tecnologia, le lampade a LED cambieranno colore di pari passo con lo svolgersi dell’azione, ampliando notevolmente l’effetto di immedesimazione. I monitor da gaming migliori, ad esempio, montano LED RGB sul retro che, una volta accesi e sincronizzati, allargano la sensazione spaziale dello schermo.

Monitor con illuminazione RGB molto apprezzati:
iTek GGF 44
MSI Optix MAG272CQR
MSI Optix MPG321QRF-QD
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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