Cavo ottico o HDMI: quale usare per ottenere il miglior audio possibile?

In questo articolo spieghiamo le differenze tra HDMI e cavi ottici per il collegamento di TV e sistemi audio
Di Nicola Zucchini Buriani 20 Maggio 2023
Cavo HDMI e cavo ottico

Quale cavo è migliore per collegare un TV con i sistemi audio? Meglio un cavo HDMI o un cavo ottico? Questa domanda, che per i più esperti potrà sembrare banale, non è invece così scontata per tante persone che, non conoscendo tutte le differenze, potrebbero farsi idee errate che porterebbero a decisioni altrettanto sbagliate.

Ecco perché occorre fare chiarezza partendo dalle distinzioni tra le due tipologie di collegamenti possibili. Per semplicità escludiamo dal discorso i collegamenti digitali coassiali, dato che nell’ambito dei televisori non sono praticamente mai presenti e quindi complicherebbero inutilmente il discorso. Vediamo quindi le caratteristiche delle due tipologie di cavi.

Cavi ottici

I cavi ottici si chiamano in gergo TosLink e trasportano un segnale digitale che prende il nome di quelli che sono stati i promotori di questo standard: S/PDIF, abbreviazione di Sony/Philips Digital Interface. I connettori digitali ottici si trovano su tantissimi televisori, sistemi audio e sorgenti come decoder, console Xbox Series X e PlayStation 5 eccetera. Parliamo del resto di una tecnologia diffusissima da svariati anni e che non è proposta da una determinata fascia in su. Bastano televisori da meno di 200 euro come il TCL S5200 da 32″ oppure l’Hisense 32A4DG, ma la si trova anche su modelli top di gamma come i nuovi OLED LG G3 e i Samsung S90C.

Tramite un cavo ottico si possono utilizzare segnali fino a 7.1 canali in Dolby Digital o DTS. In pratica si può collegare qualsiasi soundbar o sistema home cinema e ascoltare in multi-canale, cioè con l’audio idealmente riprodotto da diffusori acustici dislocati in varie posizioni, anche se ovviamente ci sono sistemi che semplificano l’installazione, come le già citate soundbar.

Cavo TosLink ottico HDMI

Cavo TosLink ottico (sinistra) e HDMI (destra)

La quantità di dati che un cavo ottico può trasportare è però limitata rispetto alle tecnologie disponibili oggi: non si può andare oltre il Dolby Digital e il DTS, i due formati più basilari. Già con il Dolby Digital Plus, che eleva la qualità audio pur restando un segnale compresso, va necessariamente usato un cavo HDMI. Lo stesso discorso vale naturalmente per tutti i formati ancora più evoluti: Dolby TrueHD, DTS-HD in tutte le varianti e anche le tecnologie che oggi sono spesso associate ai termini “audio spaziale”, cioè Dolby Atmos e DTS:X.

Chi acquista ad esempio una soundbar con Dolby Atmos ed è abbonato a Netflix o Prime Video, deve necessariamente usare un cavo HDMI, altrimenti l’Atmos non è disponibile, dato che anche la sua versione più semplice, quella che usano tutti i servizi streaming, è basata sul Dolby Digital Plus. Questo significa che con un cavo ottico si può ottenere solo un’esperienza di basso livello? No, anzi, l’ascolto è comunque soddisfacente, l’importante è sapere che se si vuole sfruttare al massimo i prodotti più aggiornati, allora con un cavo ottico ci sono limitazioni.

Cavo ottico soundbar Samsung

Un cavo ottico collegato a una soundbar Samsung

Non è però raro che la connessione ottica sia l’unica disponibile su prodotti dal prezzo più contenuto: un esempio emblematico è la soundbar Sonos Ray, un modello recente (lanciato a maggio del 2022) che, proprio per la fascia di prezzo che va ad occupare nella gamma Sonos, ha una dotazione semplificata che ha sacrificato la porta HDMI. Non si tratta di un’eccezione: nella fascia più bassa non è raro trovare prodotti privi di HDMI, per esempio la LG SQC1. In questi casi non ci sono collegamenti qualitativamente migliori: i prodotti nascono così e non disponendo di HDMI non sono proprio compatibili con formati superiori a Dolby Digital e DTS. Da segnalare poi che anche se teoricamente su un’uscita digitale ottica si possono inviare segnali fino a 7.1 canali, su alcuni TV (solitamente di fascia bassa) l’uscita è limitata a segnali stereo.

Cavi HDMI

HDMI è l’acronimo di High-Definition Multimedia Interface, un’interfaccia nata dall’omonimo consorzio che oggi è lo standard di fatto per la connessione di tutti i dispositivi ai televisori piatti. HDMI è in grado di replicare tutte le funzioni di un cavo ottico ma può anche andare oltre, grazie alla possibilità di gestire una quantità di dati molto superiore. Restando nell’ambito audio, quello che ci interessa nello specifico, sono supportati non solo Dolby Digital e DTS ma anche Dolby Digital Plus e tutti i formati non compressi, inclusi i già citati Dolby TrueHD, DTS-HD Master Audio, Dolby Atmos e DTS:X.

Dal punto di vista qualitativo HDMI è quindi la scelta migliore perché può gestire tutte le tecnologie disponibili. Con l’avvento di CEC e ARC si sono poi aggiunte ulteriori semplificazioni che rendono questo tipo di collegamento ancora più pratico. CEC, Consumer Electronics Control, permette di inviare i comandi ai dispositivi collegati usando solo un telecomando per tutti. ARC, Audio Return Channel, ci riguarda invece più da vicino perché consente di inviare l’audio in uscita da un TV verso una soundbar o un impianto compatibile.

collegamento tra TV e soundbar tramite HDMI ARC/eARC

Schema del collegamento tra TV e soundbar tramite HDMI ARC/eARC

Con HDMI 2.1, sui prodotti di più recente produzione come la soundbar Samsung HW-Q700B o i televisori OLED LG C2, è disponibile eARC, enhanced Audio Return Channel, il canale di ritorno audio evoluto che supporta anche le tracce audio non compresse, quelle di maggiore qualità che richiedono una quantità di dati più ampia. Chi dispone di prodotti con ARC/eARC non dovrebbe quindi considerare nessun altro metodo per collegare i dispositivi audio. Per rispondere alla domanda posta nel titolo, possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che è proprio HDMI con eARC ad assicurare la migliore qualità audio possibile.

Pubblicato il 20 Maggio 2023
Nicola Zucchini Buriani
Nicola Zucchini Buriani

Da sempre grande appassionato di tecnologia, ha cominciato con i computer da bambino, passando da Amiga ai PC per arrivare poi ai Mac, i sistemi con cui oggi produce tutti i contenuti pubblicati sul web. Nel frattempo si è sempre dilettato con i videogiochi, altra grande passione che coltiva tuttora. Non solo giochi moderni ma anche retrogame, con una collezione...Leggi tutto

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