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Visori per la realtà virtuale: un intero Universo fra le mura di casa

Fino a qualche tempo fa, un visore VR sembrava un oggetto davvero per pochi, un'esperienza futuristica tramite la quale venire trasportati in nuovi suggestivi Universi. Ormai, però, le cose sono cambiate e la diffusione di questi device è cresciuta anche fra il pubblico non specializzato. L'interesse intorno al prodotto è aumentato e, di pari passo, i prezzi si sono sensibilmente abbassati. Il risultato è una corsa al visore per la realtà virtuale che, al momento, sembra solo poter crescere. Fra i tanti modelli che possiamo acquistare, non mancano differenze, specialmente riguardo al tipo di funzionamento. E, come è naturale che sia, ai risultati offerti. Con questa guida, vogliamo fare chiarezza su vari aspetti di un settore ancora in evoluzione, per aiutarti a scegliere il visore giusto per te.
visori realtà virtuale

Come scegliere un visore per la realtà virtuale?

Abbiamo individuato alcuni punti chiave da cui partire per aiutarvi a trovare il giusto visore per la realtà virtuale. Vediamoli insieme:

Il Prezzo
Per prima cosa, quando si tratta di un acquisto di una certa importanza, bisogna fare una riflessione sull'aspetto economico. Il mercato offre device per tutte le tasche, sia per chi voglia spendere pochi euro sia per chi abbia un budget molto ampio. Per questo, abbiamo selezionato alcuni modelli, inserendoli in tre diverse fasce di prezzo: economica, media e alta.

La connettività
Un altro aspetto cruciale riguarda il modo in cui il sensore dialoga con il pc e la console. Per non parlare della connettività dei vari accessori in grado di amplificare l'esperienza, quali i controller, le cuffie e la videocamera laser. I modelli più semplici, invece, lavoreranno in modalità wireless, sfruttando Wi-Fi e Bluetooth.

Peso, dimensioni e confort
Peso e dimensioni non sono elementi da sottovalutare, visto che il visore poggia sulla testa e sul naso. Quindi, per garantire lunghe sessioni nel Mondo virtuale, è bene che il confort sia massimo. Pertanto, anche i materiali costruttivi svolgono un compito cruciale. E il loro utilizzo può avere un impatto anche a livello estetico, influenzando il design del visore. 

Piattaforme online per app e giochi
Un visore VR, per quanto di ottima qualità, è inutile senza una piattaforma in grado di assicurare contenuti sempre nuovi ed interessanti di cui godere. Vedremo quali sono le principali e come stanno crescendo negli ultimi tempi.

Le periferiche d’uso
Sul mercato si trovano visori da utilizzare con diverse periferiche; tra tutti, per esaltare l’esperienza di gioco, spiccano quelli per PC o per console come la Sony PS5.  Altri sono progettati appositamente per essere adoperati con gli smartphone: inserendo il visore direttamente nel visore oppure collegandosi via Bluetooth. Infine, è bene dire che ci sono i cosiddetti visori “standalone” con memoria interna che, per funzionare, non hanno bisogno di altre periferiche.

Quanto costa un visore VR?

prezzi visori realtà virtuale
Mentre la fascia economica della categoria VR 3D è ricca di modelli fra cui scegliere, man mano che si sale col prezzo le cose tendono a cambiare. I brand che costruiscono prodotti di qualità elevata non sono molti e fra di essi spiccano i tanti modelli del brand HTC (nel Magazine di Trovaprezzi.it, HTC espande l’ecosistema VR: ecco i nuovi dispositivi di realtà virtuale) o quelli di Oculus. Questi sono i marchi che dettano le regole del mercato VR, introducendo innovazioni di rilievo ed investendo molto in nuove tecnologie. Ma per chi voglia semplicemente provare questa esperienza, è sufficiente un visore realtà virtuale semplice, senza troppi aspetti che possono apparire come ridondanti. In un secondo tempo, quando si sarà presa la giusta confidenza con questi strumenti, potremo ragionare su un investimento più impegnativo. I device ultraeconomici, come il modello Celexon VRG 3, costano realmente poco, tanto che per alcuni saranno sufficienti 20 euro. Di contro, per i modelli top di gamma, si può arrivare a cifre che toccano anche i 1500 euro. Trattandosi di un range di prezzo davvero ampio, non è stato facile suddividere i prodotti presenti in tre grandi categorie di prezzo. Alla fine, abbiamo deciso di allargare la fascia economica fino a 200 euro, includendo non solo prodotti entry-level ma anche qualche visore VR più evoluto. Dai 200 ai 450 euro parliamo di fascia media, mentre, oltre tale soglia, si apre la fascia alta che include i visori più tecnologicamente avanzati. 
(Dati aggiornati a dicembre 2021 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 200 euro)

I visori VR più economici si suddividono in due grandi gruppi: quelli acquistabili con pochi euro ed i modelli più evoluti, il cui prezzo massimo si ferma a 200 euro. I primi sono rivolti, soprattutto, al pubblico nuovo di questo settore, agli utenti alle prime armi che intendano curiosare nel Mondo VR 3D. I secondi, invece, ad una clientela più consapevole ed esigente. Fra i modelli che puntano tutto sul prezzo contenuto, uno dei più interessanti è il modello Homido HM201501, visore ben costruito e abbastanza solido, da utilizzare con smartphone fino a 5.5 pollici di dimensione; inoltre, con circa 410 grammi, è uno dei più leggeri. Chi volesse un risparmio ancora maggiore può optare per il modello Celexon VRG 3 che è dotato di un angolo di visuale da 110 gradi e può accogliere cellulari con schermi della grandezza di 5.7 pollici. Aumentando il budget a disposizione, si può trovare HTC Tracker: pesa 230 grammi ed è prodotto dal noto brand di Taiwan, conosciuto già per gli smartphone; è un visore molto particolare perché va collegato alla fotocamera digitale per realizzare video con effetti creativi. 

Fascia media (da 200 a 450 euro)

In questo range di prezzo si trovano pochi modelli poiché il mercato dei visori si divide nettamente in due parti: in una si trovano quelli di fascia economica e nell’altra quelli top di gamma. In ogni caso, dopo un’attenta ricerca sul portale Trovaprezzi.it, si può trovare il modello Royole Moon che è uno dei visori più eleganti in assoluto: si presenta in colore nero con inserti oro e marroni; ciò che salta subito all’occhio è l’imbottitura generosa dei cuscinetti, inseriti per avere un’aderenza con il viso molto confortevole. All’interno hanno una batteria agli ioni di litio con una capacità di 6000 mAh che è in grado di erogare una durata massima di circa 5 ore. La memoria interna è di 32 GB mentre la RAM installata è di 2 GB: entrambi dati di grande qualità. Chi possiede la console di gioco Sony PS4 oppure Sony PS5, l’ultima arrivata, potrà divertirsi giocando ad alcuni videogiochi compatibili con i visori virtuali; tra questi, ad esempio, Resident Evil per PlayStation. Uno dei modelli più noti sul mercato è Oculus Quest 2 che, addirittura, consente di incontrare virtualmente i propri amici accedendo su Facebook; il processore è di ultima generazione ed è perfetto per giocare ai videogiochi salvati sulla memoria interna da 256 GB. Avvicinandoci alla soglia dei 450 euro, troviamo già dei prodotti di ottima fattura costruttiva come il Razer HDK2 o il modello HP Reverb G2 che ha un angolo di campo di 114° e un display LCD con una risoluzione di 4320 x 2160 pixel: l’età d’uso consigliata è dai 13 anni in su.

Fascia alta (oltre 450 euro)

Per accedere nella maniera più profonda all'Universo VR 3D, la soluzione migliore resta un prodotto di fascia alta che, come è naturale che sia, è venduto ad un prezzo spesso proibitivo. Per alcuni modelli, la spesa necessaria può anche superare i 1500 euro e, quindi, device del genere si rivolgono ad utenti con un budget importante a disposizione.  HTC si conferma il brand più forte quando parliamo di fascia alta perché investe tanto in innovazione. HTC Vive Cosmos Elite è il primo visore VR che troviamo in quest’ultima fascia di prezzo analizzata. L’angolo di campo visivo offerto è di 110 gradi ed è dotato di molte funzionalità aggiuntive come l’accelerometro, il giroscopio e addirittura il microfono integrato. Venduto ad un prezzo simile, si trova il Dji FPV Goggles V2, un visore che pesa all’incirca 420 grammi e all’interno può contenere memorie MicroSD espandibili fino a 256 GB. La capacità della batteria ai polimeri di litio è di 1800 mAh e la durata si avvicina alle 2 ore. Un modello molto simpatico è HTC VIVE Pro con display AMOLED di 2880 x 1600 Pixel e un angolo di campo di 110 gradi. Toccando quasi i 1000 euro, è presente HTC Vive Cosmos mentre, come top di gamma, si trova HTC Vive Pro Ey, compatibile con il sistema operativo Windows 10 e 8.1: ha un display AMOLED da 2880 x 1600 pixel.

Virtuale o aumentata? La realtà all’ennesima potenza

caratteristiche visori realtà virtuale
Da Tron a Ready Player One, passando per Nirvana e Il Tagliaerbe, il cinema ha spesso immaginato scenari futuristici in cui un visore per realtà virtuale è parte integrante della società. Oggi, siamo ad un punto di svolta, con il mercato ricco di prodotti interessanti anche di fascia economica. Certo, per ottenere un effetto davvero immersivo, resta necessario un visore VR di alto livello e, in questo caso, il costo resta ancora proibitivo. Ma, in ogni caso, la strada per la realtà virtuale è aperta ed in fervente evoluzione. Dobbiamo, però, fare una distinzione fra virtuale e aumentata. La prima forma di realtà è quella di cui tratteremo nella nostra guida ed è totalmente costruita in digitale. Un visore VR 3D, infatti, ci permetterà di immergerci in un Mondo completamente alternativo, le cui immagini vengono inviate al nostro occhio attraverso degli appositi schermi integrati. La realtà aumentata, invece, è un mix fra ciò che vediamo ad occhio nudo ed immagini simulate dal visore. Il risultato, quindi, è un ibrido fra reale e digitale che espande all'ennesima potenza le nostre possibilità. A parte qualche rara eccezione, i visori per VR ed AR sfruttano tecnologie differenti. Ed in questa sede ci concentreremo solo sui primi.

Come funziona un visore VR?

Il compito di un visore per la realtà virtuale è quello di ricreare negli occhi e nella mente di chi lo indossa la chiara sensazione di trovarsi altrove. Per ottenere tale scopo, la qualità degli schermi è fondamentale, a partire dalla risoluzione che deve essere molto alta. In buona sostanza, una volta indossato il visore VR, le immagini arrivano ai nostri occhi filtrate da due lenti molto potenti che ne espandono la profondità, aggiungendo la terza dimensione. Inoltre, grazie ad un angolo di visione simile a quello umano, il campo visivo si mostra estremamente realistico. Quando si parla di movimento, invece, entrano in gioco specifici sensori (giroscopio, accelerometro, magnetometro) che simulano gli spostamenti nello spazio. I modelli più evoluti, aggiungono a queste tecnologie anche delle videocamere laser capaci di mappare il visore VR 3D dall'esterno, così da assicurare una precisione ancora migliore nei movimenti. Infine, grazie al controller e ad altri accessori opzionali, potremo interagire con la realtà digitale stessa. Venendo ai campi di utilizzo, i prodotti per la VR non trovano il proprio naturale impiego solo nei giochi e durante la visione di video a 360 gradi. Ma si esaltano anche nelle simulazioni didattiche, nei tour virtuali a scopo culturale e nei progetti scientifici, in particolare in ambito medico ed ingegneristico.

I visori migliori presenti sul mercato:
HTC Vive Cosmos Elite
Oculus Quest 2
Royole Moon

Il display prima di tutto

Lo schermo è l'elemento principale dell'intero visore VR perché è il tramite fra la fonte dell'immagine e l'occhio. Nel caso dei visori per smartphone, il cellulare andrà posizionato nell'apposito vano interno, diventando esso stesso il display. Negli altri casi, il collegamento ad un pc o ad una console permetterà il passaggio delle immagini. Le dimensioni possono variare dai 5 ai 7 pollici e, nel caso dei device per cellulare, sarà importante valutarne la compatibilità col telefono stesso. Ed ora vediamo quali elementi dello schermo dovremo valutare attentamente in fase d'acquisto:

Tecnologia costruttiva e risoluzione
Per cominciare, va detto che esistono in commercio visori VR 3D ad uno o due schermi. Di norma, i secondi sono più performanti anche se molto dipende dalla tecnologia con cui sono costruiti. Attualmente, i modelli top di gamma montano schermi OLED o Super AMOLED, caratterizzati da colori vivi e neri assoluti. Ma non mancano device con classico display LCD. A livello di risoluzione, possiamo dire che più è elevata, migliori saranno le prestazioni. Questo perché le lenti amplificano molto l'immagine e, di conseguenza, i pixel risultano più facilmente visibili ad occhio nudo se non sono in numero sufficiente. Inoltre, una visione a risoluzione bassa può provocare l'insorgere di sintomi come nausea e spaesamento, definiti chinetosi (o motion sickness). In ogni caso, una risoluzione di 1200x1080 pixel per occhio, è più che sufficiente ad offrire un'esperienza soddisfacente. Vale lo stesso se stiamo usando uno smartphone che dovrebbe avere almeno risoluzione 2K. 

Refresh rate
Definita in italiano "frequenza di aggiornamento", indica il numero di volte in cui l'immagine viene ridisegnata sul display ogni secondo. Più è alto questo valore e maggiore sarà la sensazione di fluidità e naturalezza regalata dal visore per la realtà virtuale. Il refresh rate si esprime in hertz (Hz) ed un valore di 60, ottimo per un TV o un monitor da pc, diventa quasi insufficiente per il Mondo VR. Non a caso, i modelli più tecnologicamente avanzati, vantano una frequenza di aggiornamento pari a 90 Hz.

I migliori visori con refresh rate di 90 HZ:
HTC Vive Cosmos Elite
HTC Vive
HTC VIVE Pro

Angolo di visione
Il campo visivo dell'occhio umano si può esprimere attraverso un angolo che indica lo spazio laterale visibile fissando un punto posto di fronte a noi. Fondamentale per potenziare l'effetto di immedesimazione ed immersione, l'angolo di visione dei migliori visori si assesta fra i 100 ed i 110 gradi ed è pari a quello dei nostri occhi. I modelli più economici, invece, faranno valere angoli minori, compresi fra 80 e 100 gradi, con conseguente calo delle performance generali.

L'importanza dei sensori: tipologie di visore a confronto

Quando si parla di VR, la profondità dell'esperienza si lega a doppia mandata alla presenza o meno di alcuni sensori a bordo del visore. Accelerometro, giroscopio, magnetometro e sensore di prossimità sono imprescindibili e sono artefici di quello che è definito in inglese Head tracking. Certi modelli, poi, sono provvisti anche di Eye tracking, ovvero di sensori che tracciano il movimento dell'occhio. Infine, è grazie ai sensori di movimento che si realizza il Motion tracking, presente solo nei visori top di gamma. Vediamo insieme come funzionano queste tecnologie:

Head tracking
Il tracciamento della testa è la base di partenza per qualsiasi visore VR perché seve a creare una corrispondenza fra movimenti reali e movimenti nella realtà virtuale. Spostando la testa, dovremo avere la sensazione che l'ambiente digitale circostante si muova attorno a noi in modo realistico. Solo così, otterremo un buon effetto immersivo. Alla base dell'Head tracking, troviamo i classici sensori presenti anche negli smartphone e, proprio per questo, molti dei modelli in circolazione sono pensati per funzionare in accoppiata col cellulare. Pensiamo, ad esempio, al supereconomico Google Cardboard, visore in cartone acquistabile per pochi euro che funge esclusivamente da supporto per il telefono.

Eye tracking
Anche il movimento degli occhi rappresenta un elemento molto importante ed un visore per la  realtà virtuale di qualità dovrà essere in grado di tracciarlo correttamente. Così facendo, infatti, sarà possibile rendere credibili la profondità di campo e le proporzioni degli oggetti. Inoltre, l'Eye tracking più evoluto permette di creare immagini sfocate a fianco di quelle a fuoco, in modo da simulare con ancora maggiore dovizia di particolari la realtà.

Motion tracking
Dulcis in fundo, il tracciamento dei movimenti del corpo è la feature definitiva per vivere un'esperienza VR 3D completa. Ma parliamo di tecnologie complesse, incluse solo nei modelli di fascia alta. Si tratta di prodotti dedicati all'utilizzo su console o pc e, nel secondo caso, per dare il massimo, anche il nostro computer dovrà godere di un'ottima potenza di calcolo. Alla base del funzionamento di questi sensori troviamo una videocamera da posizionare di fronte all'utente, capace di tracciarne posizione e movimenti attraverso dei laser emessi. Così facendo, gli spostamenti all'interno della realtà virtuale appariranno del tutto naturali e, di conseguenza, maggiormente coinvolgenti. Esistono, poi, modelli provvisti di ben due videocamere, capaci di ampliare ancora di più lo spazio per i nostri movimenti nell'ambiente virtuale.

La connettività

Per quanto il mercato dei visori VR 3D stia puntando con decisione verso modelli totalmente wireless, attualmente non è ancora possibile godere appieno di tale Universo senza l'impiego di cavi. Questo perché il passaggio di dati fra visore VR e pc (o console) è talmente massiccio da richiedere ancora dei collegamenti fisici. È pur vero che alcuni device interamente wireless già esistono in commercio. Parliamo, però, di visori meno potenti ed immersivi, da usare prevalentemente con lo smartphone. Ecco, di seguito, un excursus sulle due tipologie di connettività:

Connettività via cavo
Fra i visori più apprezzati e performanti troviamo, senza dubbio, l'Oculus Rift e l'HTC Vive. Entrambi sono provvisti di raffinati sensori per il Motion tracking e display OLED ad elevata risoluzione. Funzionano rigorosamente in combinazione con un computer, elaborando ed ampliando l'immagine che arriva loro dalla fonte. Oltre al fatto che il pc dovrà essere molto potente, elemento fondamentale è che il fluire dei dati sia veicolato da un cavo HDMI ed uno USB che lavorano assieme, il primo per trasportare la parte audio e video, il secondo per provvedere all'alimentazione elettrica. Concretamente, di fianco o sul retro del visore realtà virtuale, vedremo spuntare due cavi e, per quanto la loro collocazione sia studiata a dovere, potrebbero essere d'intralcio per qualche movimento. Da non trascurare, infine, la necessità di un'altra porta USB nel computer a cui collegare la videocamera laser per il Motion tracking.

Connettività wireless
Abbiamo visto come la connettività con cavo sia decisiva per restituire all'utente immagini fluide, realistiche e ad elevata risoluzione. Ma anche i device di fascia alta prevedono la possibilità di collegare gadget ed accessori attraverso il Bluetooth. Pensiamo, ad esempio, al controller di gioco, ai puntatori con supporto al movimento o, magari, ad un paio di cuffie senza filo. Inoltre, alcuni device più economici si possono definire wireless in toto. Pensiamo, ad esempio, ai modelli VR che funzionano con lo smartphone, come il Celexon VRG 3 che offre una visione tridimensionale a un prezzo veramente concorrenziale. In questo caso è possibile scaricare le app e visionare contenuti in streaming attraverso una connessione Wi-Fi. Leggero e totalmente privo di cavi, offre una buona esperienza con giochi e video ma senza raggiungere i livelli dei modelli migliori. Di contro, lavorando senza fili, richiede frequenti ricariche e la batteria integrata garantisce un'autonomia non proprio esaltante.

I visori per lo smartphone:
Celexon VRG 3
VR Primus VX3
VR Primus VA4

Controller e altri accessori

Il controller è un componente imprescindibile che ci consente di interagire con la dimensione VR nella quale ci stiamo muovendo. Ci permetterà di spostarci, puntare l'indicatore verso alcuni oggetti per muoverli o modificarli e navigare il menù del nostro visore VR. Il controller, di base, può essere di due tipi: un joypad oppure un puntatore da tenere in mano, in grado di rilevare il movimento del nostro braccio e replicarlo nella realtà virtuale. I sistemi più complessi, per garantire un realismo superiore, forniscono nel kit un secondo puntatore. Entrambi, comunque, sono di tipo wireless, aspetto che offre all'utente una libertà di movimento superiore. Alcuni visori VR 3D, poi, sono provvisti di un telecomando che ci permette di gestire il tutto come fosse il menù di un computer o del TV di casa. Leggeri, solidi e spesso provvisti di comandi touch, i controller possono assumere le forme più strane. In certi casi, inoltre, a muovere il tutto sono dei guanti capaci di riprodurre alla perfezione i gesti delle mani. Oppure, controller dedicati al gaming che hanno lo scopo di creare un effetto simulativo particolarmente profondo. Pensiamo, ad esempio, ai volanti per i giochi di corse o ai puntatori a forma di fucile per gli sparatutto.

Il valore aggiunto del suono

Gli appassionati di videogames conoscono bene il valore del suono all'interno dell'esperienza di gioco. Parliamo di un elemento a dir poco decisivo, perché rende estremamente trascinante l'azione. Inoltre, grazie a cuffie surround, è possibile godere di un audio ambientale altamente realistico, che ci offrirà la possibilità di collocare i suoni nello spazio circostante. Inutile dire che la stessa cosa vale per un visore per la realtà virtuale con gli appositi VR games. Anzi, qui l'elemento acustico si fa ancora più significativo. Il suono, sia che arrivi dallo smartphone che dal computer, acquista un'ampiezza enorme e moltiplica l'impatto dell'esperienza. Proprio per questo, alcuni visori VR (fra cui l'Oculus Rift) sono provvisti di cuffie integrate regolabili. I modelli di visori VR 3D non provvisti di cuffie, invece, consentono all'utente di collegare le proprie attraverso un classico jack o il Bluetooth. Nel primo caso, la resa del suono sarà superiore ma la presenza del cavo potrebbe ostacolare i movimenti. Nel secondo caso, a fronte di un audio di minore qualità, godremo di una libertà maggiore.

I visori più noti per il gaming:
Samsung Gear VR

Peso, dimensioni e design

Il visore VR per funzionare al meglio deve poggiare su testa e naso ed aderire perfettamente al volto nella parte frontale. Indossare un casco del genere può implicare l'affaticamento del collo dovuto ad un peso eccessivo. Proprio per questa ragione, i produttori stanno costantemente realizzando prodotti più leggeri ed ergonomici. I modelli VR 3D più economici hanno, di solito, un peso contenuto. Imbattibile in tal senso è la gamma Google Cardboard, composta da visori in cartone del peso di pochi grammi. C'è da considerare, però, la presenza dello smartphone all'interno che rappresenta una variabile importante e, se troppo pesante, può rendere il visore per la realtà virtuale sbilanciato in avanti. I prodotti più evoluti pesano dai 300 ai 600 grammi e variano nelle dimensioni a seconda della presenza o meno di uno strap per la testa e delle cuffie. In linea generale, possiamo dire che nessun prodotto è eccessivamente ingombrante. Venendo al design, il discorso si fa molto interessante. Parlando, infatti, di prodotti futuristici, anche le linee e le forme tendono verso un immaginario molto cinematografico. Se i colori si mantengono fra il grigio ed il nero, non mancano disegni in rilievo e led. Fra i più particolari, troviamo il Playstation VR, device Sony costituito da una sorta di corona che cinge la testa e sorregge il visore.

Materiali costruttivi e confort

Lunghe sessioni immersi in un ambiente VR possono far sentire il proprio peso se il nostro device non è abbastanza comodo. Se, infatti, i materiali costruttivi non sono di qualità e le regolazioni del visore VR non sono adeguate, si rischia di compromettere l'esperienza generale. Per questo, i modelli migliori sono dotati di cinghie, strap e sostegni utili a trovare la perfetta posizione per il visore, evitando che sia troppo gravoso per la testa ed il naso. In certi casi, è presente una sola fascia dietro la nuca mentre altre soluzioni prevedono l'utilizzo di un terzo supporto da stringere sopra il cranio. In tale ottica, materiali morbidi e anallergici sono preferibili, soprattutto per ciò che riguarda l'interno del visore realtà virtuale, la porzione che poggia direttamente sulla fronte e cinge gli occhi. Gomma, silicone, tessuti traspiranti e antisudore: questi i principali materiali impiegati. Ma anche a livello strutturale, è importante che il nostro visore VR 3D sia solido e leggero. Da qui l'utilizzo di plastiche speciali pensate proprio per questo.

Piattaforme online per app e giochi

Un visore VR senza un ecosistema di contenuti da fruire diventa praticamente inutile. Proprio per questo, in una fase in cui tali device si stanno diffondendo anche tra il pubblico non specializzato, è fondamentale che non manchino app, giochi e video da provare. E così, gli store online Android e iOS si stanno riempiendo progressivamente di app dedicate ai visori VR 3D. E i servizi di streaming più amati, fra cui Netflix e YouTube, stanno progettando appositi contenuti per la realtà virtuale. Oltre ai video a 360 gradi, troviamo online anche molte app rivisitate per il VR fra cui, ad esempio, Google Street View. Il tutto scaricabile sullo smartphone ed utilizzabile col visore in pochi istanti. Nel caso dei modelli per pc e console, invece, il download viene effettuato esternamente e, di norma, si tratta di file ben più corposi. In particolare, fra i molti contenuti da testare, troviamo tanti giochi gratuiti. Nell'ambito dei visori da associare ad un computer, Steam VR resta una delle piattaforme di riferimento. Per ciò che riguarda le console, invece, Playstation VR detiene il primato. Ma vi sono molti altri store a cui attingere, alcuni dei quali pensati esclusivamente per un certo tipo di prodotto. 

I visori per il tempo libero più apprezzati:
HTC VIVE Pro
HTC Tracker
Dji FPV Goggles V2

Le marche più popolari

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