ChatGPT, il celebre chatbot disponibile come servizio Web, come applicazione desktop e come app per smartphone, ora è in grado di rilevare disagio mentale ed emotivo. OpenAI, la società che cura lo sviluppo di ChatGPT e che ad oggi è uno dei player indiscussi nel campo dell’intelligenza artificiale, si sta preparando a introdurre il suo prossimo modello di punta, GPT-5, che dovrebbe approdare nelle prossime settimane. Nel frattempo, la società diretta da Sam Altman ha annunciato una serie di aggiornamenti pensati per rendere le interazioni più umane e sicure nei momenti critici.
L’obiettivo è chiaro: migliorare le risposte quando emergono segnali di stress emotivo o disagio mentale, anche temporaneo. Per raggiungerlo, l’azienda americana ha lavorato fianco a fianco con esperti e organizzazioni specializzate in tutto il mondo, così da integrare linee guida e buone pratiche direttamente nelle dinamiche di conversazione.
Grazie a queste novità, ChatGPT sarà in grado non solo di individuare potenziali situazioni di fragilità, ma anche di proporre risposte più ricche di fonti, dati e spunti di riflessione rispetto al passato. Un approccio che vuole andare oltre la semplice interazione testuale, trasformandola in un vero e proprio supporto online, capace di orientare l’utente senza sostituirsi alle sue decisioni.
OpenAI ha pensato anche al tempo che gli utenti trascorrono davanti alla chat. Se la conversazione si prolunga, ora dovrebbe comparire un messaggio gentile che lo invita a prendersi una pausa. Un invito che non obbliga l’utente a disconnettersi, ma che invita la persona a riflettere sull’importanza di chiudere la sessione se questa dura da troppo tempo, lasciando a quest’ultima la decisione finale. Una funzione che si allinea alle pratiche già adottate in passato da alcune piattaforme social (come YouTube, Instagram e TikTok), ma che assume un peso diverso quando a dialogare è un’AI sempre disponibile.
Riguardo ai quesiti personali, inoltre, ChatGPT non si limiterà a dare risposte categoriche, siano esse affermative o negative, ma andrà ad argomentare per fare in modo che l’utente possa analizzare pro e contro di una data faccenda, senza prendere decisioni affrettate sulla base di quanto detto da un “cervello artificiale”.
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