Gli smartphone attuali non offrono la possibilità di accedere e sostituire facilmente la batteria, come avveniva con i vecchi cellulari o alcuni degli attuali feature phone. La situazione potrebbe presto cambiare in Europa. L’Unione Europea, infatti, vuole stabilire nuove regole per rendere le batterie di ogni prodotto più facili da rimuovere e sostituire, quindi anche quelle degli smartphone. Dopo l’obbligo di adottare uno standard unico di ricarica, ora i produttori di smartphone – come Samsung e Apple – potrebbero ritrovarsi a riprogettare i propri dispositivi, per rispettare le normative UE.
Il Parlamento e il Consiglio europei, infatti, hanno raggiunto un accordo provvisorio per rivedere le norme dell’UE sulle batterie e tenere conto degli sviluppi tecnologici e delle sfide future. Le norme concordate riguarderanno l’intero ciclo di vita delle batterie, dalla progettazione alla fine del ciclo di vita e si applicheranno a tutti i tipi di batterie vendute nell’UE: batterie portatili, batterie SLI (che forniscono energia per l’avviamento, l’illuminazione o l’accensione dei veicoli), batterie per mezzi di trasporto (che forniscono energia per la trazione a veicoli su ruote come scooter elettrici e biciclette), batterie per veicoli elettrici e batterie industriali.
Nella nota si legge che dopo tre anni e mezzo dall’entrata in vigore della normativa, le batterie portatili negli apparecchi dovranno essere progettate in modo che i consumatori possano rimuoverle e sostituirle facilmente da soli. Per informare meglio i consumatori, le batterie riporteranno etichette e codici QR con informazioni relative alla loro capacità, prestazioni, durata, composizione chimica, nonché il simbolo della “raccolta differenziata”.
Inoltre, entro il 31 dicembre 2023, la Commissione valuterà se eliminare gradualmente l’uso di batterie portatili non ricaricabili di uso generale. Insomma, si prospetta una complessa e delicata rivoluzione che – come già detto – porterà probabilmente a una riprogettazione dei dispositivi con il rischio che questo possa innalzare i costi che potrebbero a loro volta ricadere, come spesso accade, sull’utente finale che acquista.
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