Piano cottura a gas, elettrico o induzione: tutte le differenze

Oggi esistono tre tipologie principali di piani cottura. Scopriamo caratteristiche e differenze tra piano cottura a gas, elettrico e a induzione.
Di Irene Bicchielli Aggiornato il 15 Febbraio 2022
piano cottura

Scegliere il miglior piano cottura per casa propria non è una scelta banale, anche perché oggi ne esistono tante tipologie e ognuna di queste presenta vantaggi e svantaggi. I più comuni nelle case degli italiani rimangono ancora oggi i piani cottura a gas, ma negli ultimi anni abbiamo assistito all’ingresso sul mercato di tante nuove tipologie di piani cottura elettrici e di quelli a induzione; non molti conoscono le differenze tra queste ultime due tipologie, anzi la maggioranza di noi ritiene che siano sinonimi. Scopri qui i prezzi dei piani cottura aggiornati in tempo reale.

In realtà si tratta di  prodotti ben distinti tra loro e in questo articolo andremo proprio a scoprire le caratteristiche degli uni e degli altri.

Quanti tipi di fornelli ci sono?

Come abbiamo anticipato, oggi esistono tre tipologie principali di piani cottura: a gas, elettrici (in vetroceramica) e a induzione. Scopriamo subito le caratteristiche di ognuno di questi.

Piano cottura a gas: caratteristiche, vantaggi e svantaggi

piano cottura a gas

I piani cottura a gas sono i più diffusi in Italia, coprendo una quota di mercato superiore al 90%. Si tratta però di una tipologia non più molto efficiente paragonata ai nuovi modelli: la fiamma, infatti, non scalda soltanto la pentola ma anche l’aria circostante, con una dispersione di calore molto elevata che incide ovviamente sulla bolletta del gas! La maggioranza dei piani cottura a gas hanno 4 fuochi, che hanno una larghezza standard di 60 cm, ma negli ultimi anni stanno prendendo piede i modelli a 5 fuochi e persino quelli a 6, per chi ha una cucina spaziosa e ama particolarmente stare ai fornelli.

Il piano cottura a gas ha ovviamente anche dei vantaggi: innanzitutto è la tipologia più economica ma anche la più versatile (esistono tantissimi modelli in commercio tra cui scegliere) e la più facile da gestire (è molto facile capire la potenza della fiamma perché questa è ben visibile).

Piano cottura elettrico: caratteristiche, vantaggi e svantaggi

Piano cottura elettrico

Passiamo ora ai piani cottura elettrici, che si dividono in due tipologie: i radianti, che funzionano grazie al riscaldamento di una resistenza elettrica e gli alogeni che sono alimentati da luci a infrarossi. Entrambe le tipologie sono rivestite in vetroceramica, un materiale infrangibile e resistente anche alle altissime temperature. Si tratta sicuramente di modelli sicuri e pratici, facilissimi da pulire perché hanno una superficie piatta ma molto dispendiosi dal punto di vista energetico. E in caso di blackout, ovviamente smettono di funzionare!

Se decidete di acquistare un piano cottura elettrico, meglio optare per uno a lampade alogene: la tipologia a radiante, infatti, è ormai caduta in disuso perché non particolarmente efficiente e molto lenta a scaldarsi. I piani cottura elettrici alogeni, invece, funzionano molto bene: le piastre raggiungono velocemente alte temperature, le cotture sono veloci e non c’è pericolo di asfissia perché non viene utilizzato gas. Lo svantaggio principale è che le lampade alogene vanno sostituite e hanno un costo abbastanza elevato; inoltre, non si possono usare tutte le tipologie di pentole, sono indispensabili quelle dal fondo piatto.

Piano cottura a induzione: caratteristiche, vantaggi e svantaggi

piano induzione

Infine, i piani cottura a induzione, alimentati da corrente elettrica e rivestiti in vetroceramica proprio come quelli elettrici, si differenziano per il meccanismo di funzionamento: questi modelli infatti sono dotati di speciali bobine che creano un campo magnetico che viene convertito in calore al momento dell’accensione; questo significa che possono essere utilizzati solo con certi tipi di pentole, realizzate appositamente per questa tipologia di piano cottura. Il calore viene dunque generato completamente dalle pentole e non c’è nemmeno una minima dispersione; per lo stesso motivo, sono da evitare mestoli e cucchiai in metallo per cucinare ed è sconsigliato l’utilizzo di questi piani a chi porta pace-maker.

I vantaggi dei piani a induzione sono parecchi: innanzitutto sono molto facili da pulire, si scaldano in pochissimo tempo, garantiscono una cottura rapida e uniforme e offrono il massimo rendimento senza la minima dispersione energetica; inoltre, a differenza dei piani elettrici che rimangono caldi per molto tempo dopo che sono stati utilizzati, i piani cottura a induzione operano a temperature molto più basse e quindi anche il rischio ustioni e scottature è minimizzato!

Il loro unico svantaggio? I piani cottura a induzione sono molto più costosi delle altre tipologie!

Quale piano cottura consuma meno?

Al momento il piano cottura più efficiente in termini di consumi è quello a induzione: non solo perché i tempi di cottura sono più rapidi ma anche perché hanno un rendimento molto alto. Questo significa che la dispersione di energia è ridotta al minimo, anche perché il piano cottura a induzione scalda solo il fondo della pentola, mentre i piani cottura a gas non consentono di sfruttare al meglio il calore che producono, con elevate dispersioni.

Meglio il piano cottura a gas, a induzione o elettrico?

La scelta dipende da tantissimi fattori ma soprattutto dalle proprie abitudini e dal budget a disposizione.

Il piano cottura a gas è la scelta migliore se non volete spendere troppo e se cercate una soluzione versatile (si può utilizzare infatti qualsiasi tipologia di pentola). Inoltre, è molto facile cucinare con un piano a gas perché si vede bene la potenza della fiamma.

Il piano cottura elettrico alogeno invece è la soluzione ideale per chi cerca sicurezza e velocità nelle preparazioni: infatti, le piastre raggiungono alte temperature molto velocemente e non c’è pericolo di asfissia perché non viene utilizzato gas.

Anche i piani cottura a induzione sono veloci e sicuri, ma non solo. Sono molto pratici (si puliscono in un attimo) ed efficienti perché lavorano a basse temperature e non c’è la minima dispersione energetica, quindi anche i consumi saranno ridotti. Se avete un buon budget a disposizione, probabilmente il piano cottura a induzione è la scelta più efficiente attualmente in commercio.

Pubblicato il 15 Febbraio 2022
Irene Bicchielli
Irene Bicchielli

Nata nel 1988 a Firenze, dove vive ancora oggi, ha da sempre uno smisurato amore per le parole. Ha imparato a leggere e a scrivere prima delle scuole elementari e da allora non ha più smesso: lettrice seriale con un'originale passione per i romanzi storici, ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Scienze Politiche per diventare...Leggi tutto

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Commenti

DrGee
2 Marzo 2019, 12:44

Buon articolo, ma credo che si sia tralasciato l’aspetto più importante, ovvero il costo di utilizzo di ciascuna tipologia con un’analisi dei consumi medi annui, o anche più semplicemente il costo per ora di utilizzo a potenza massima.

Rispondi
Valentina di Trovaprezzi
4 Marzo 2019, 9:42

Buongiorno DrGee, prenderemo spunto dal suo suggerimento per un articolo sul tema. Grazie!

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Roberto Azara
30 Agosto 2023, 11:31

Infatti mi collego al signore che giustamente si sa la differenza tra i 3 piani di cottura….
Ma una persona quando compra un piano cottura va oltre il costo del piano cottura. L’informazione che nessuno ti dice è: quanto spendo con gas quanto spendo con Elettricità
Esempio : sappiamo tutti che i piani ad induzione hanno bisogno di almeno 6 kw per funzionare correttamente.
Sappiamo che occorrono 5 minuti per far bollire una pentola di acqua per la pasta…
Ma quello che non sappiamo è quanto risparmio al mese usando un piano ad Induzione.
Questo è interessante sapere.
Quanto costa il piano non è importante se poi recupero l’investimento.
Spero di essere stato chiaro.

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carlo cambria
12 Febbraio 2019, 11:04

L’argomento trattato è stato semplice chiaro e sintetico, complimenti.

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