Rotary Cellphone: il cellulare con la ghiera per i numeri

Rotary Cellphone è un cellulare ben distante dal concetto di smartphone attuale. Nulla ha infatti a che vedere con gli smartphone tradizionali come il S20, l’iPhone o l’OnePlus 7T Pro, ma si avvicina molto ai telefoni fissi che le nostre nonne e in alcuni casi anche i nostri genitori avevano un po’ di anni fa.

I telefoni con ghiera hanno infatti fatto la storia della comunicazione, essendo i primi dispositivi a permettere di effettuare chiamate. Rotary Cellphone riprende dunque quest’idea e la abbina a un comparto radio in grado di essere utilizzato in mobilità.

Sicuramente non sarà il cellulare più venduto del 2020, ma vale la pena parlarne proprio per la sua unicità. L’idea della realizzazione nasce dalla volontà di eliminare tutte quelle distrazioni tipiche dell’uso dello smartphone: attivazione continuativa del display per controllare le notifiche, scrolling compulsivo di chat e social per verificare cosa gli altri hanno pubblicato e via dicendo.

Rotary Cellphone è un particolare cellulare con ghiera per i numeri.

Nella parte anteriore c’è l’inconfondibile ghiera con i numeri realizzata tramite stampa 3D. La parte tecnica fa affidamento a una scheda Arduino Micro, e non manca anche un piccolo display a inchiostro elettronico che permette di visualizzare le chiamate perse e i contatti della rubrica.

Nella parte in basso ci sono anche una serie di pulsanti che permettono di richiamare i contatti preferiti oppure i più recenti. Nella parte laterale una serie di LED, simili a quelli che possiamo vedere su buona parte dei modem in commercio, mostra invece il funzionamento del dispositivo.

Il creatore Haupt ha dichiarato: “In un mondo iperconnesso con persone che usano telefoni che non controllano e non comprendono, volevo qualcosa che fosse interamente mio, personale e assolutamente tattile e che mi desse una scusa per non rispondere in maniera compulsiva ai messaggi ma anche per dimostrare che il touchscreen non è essenziale e che ancora oggi è possibile vivere senza smarpthone”.

Chiaramente una provocazione verso un mondo sempre più connesso, ma forse sempre meno pieno di emozioni.