Halloween è una festa ricca di storia e tradizioni che, nel corso dei secoli, ha subito diverse trasformazioni fino a diventare la celebrazione che conosciamo oggi, fatta di maschere spaventose e deliziosi dolcetti.
Tipicamente associata a streghe, morti e leggende oscure, le origini di Halloween si possono far risalire ad antichi riti che univano credenze celtiche e pratiche religiose medievali. Se per molto tempo è stata una festa tipicamente anglosassone, festeggiata in grande stile solo negli Stati Uniti e in pochi altri paesi, oggi possiamo considerarlo un appuntamento mondiale!
In questo articolo ripercorriamo le origini di Halloween, scoprendo alcune curiosità sulla ricorrenza più oscura e misteriosa dell’anno.
Rispondere a questa domanda non è semplice perché, come tutte le antiche leggende, è difficile ricostruire la “vera” storia, storia che spesso ha attraversato luoghi, epoche e tradizioni per giungere fino a noi. Possiamo però cercare di mettere ordine tra le tante leggende che si intrecciano intorno ad Halloween.
Quel che sembra certo sono le origini celtiche della festa di Halloween, che deriva dall’antica festa di Samhain, una sorta di capodanno celtico che separava il periodo estivo da quello invernale. Si credeva che la notte del 31 ottobre fosse un momento di transizione, un momento in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si faceva più sottile: i due mondi potevano incontrarsi e gli spiriti potevano tornare nel mondo dei viventi. Per questo motivo, era tradizione accendere dei grandi falò e indossare delle maschere terrificanti per spaventare gli spiriti maligni. In più, i Celti lasciavano dolcetti e leccornie sulle tavole in omaggio agli spiriti, per evitare che gli facessero dispetti e cattiverie.
Proprio da queste antiche abitudini celtiche hanno avuto origine i travestimenti spaventosi e la tradizione “dolcetto o scherzetto”.
Quando i romani arrivarono e conquistarono le terre celtiche, eliminarono tutte le feste pagane perché considerate riti di celebrazione del diavolo, quindi la tradizionale festività di Samhain fu abbandonata. Dobbiamo aspettare qualche secolo e l’avvento del Cristianesimo perché torni ad esistere sotto nuove vesti. Nel IX secolo, papa Gregorio IV stabilì infatti che il 1° novembre sarebbe stata in tutto il mondo la festa di Ognissanti e che il 2 novembre sarebbe invece diventato il Giorno dei Morti (All Souls’ Day). Ed ecco che abbiamo la spiegazione del nome Halloween, che altro non è che la forma contratta di All Hallows’ Eve (ovvero la vigilia del giorno di Ognissanti).
Abbiamo detto che Halloween è stata per anni considerata una festa prettamente statunitense, anche se in realtà ha passato l’Oceano solo verso la metà del XIX secolo. Molti irlandesi in quel periodo, per sfuggire alla povertà e ad un’ondata di terribile carestia, migrarono verso il nuovo mondo e ben presto si svilupparono delle forti e unite comunità irlandesi in diverse zone degli Stati Uniti. Tra la varie usanze che gli irlandesi portarono con sé, c’era anche la festa di Halloween, che continuarono a celebrare la notte del 31 ottobre: quest’usanza ebbe talmente tanto successo che diventò ben presto festa nazionale!
Nel ripercorrere le origini di Halloween, non abbiamo però ancora incontrato nessuna zucca che, come tutti sappiamo, è oggi un po’ il simbolo ufficiale della festa.
Per dare una spiegazione, dobbiamo fa riferimento alla leggenda irlandese di Jack O’Lantern.
Jack, soprannominato Stingy Jack, era un fabbro che, la notte del 31 ottobre, si recò come sua abitudine nel suo pub preferito per ubriacarsi. Durante la strada incontra però il diavolo in persona, che gli chiede niente meno della sua anima! Per prendere tempo, Jack chiese di potersi fare un’ultima bevuta e invitò il diavolo a unirsi a lui: al momento di pagare, non avendo soldi, Jack convinse il diavolo a trasformarsi in una moneta, ma non utilizzò la moneta per pagare. Se la mise in tasca insieme ad una croce d’argento, che impediva al diavolo di ritornare alla sua forma originale, accettando di liberarlo a due condizioni: che il diavolo lo avrebbe lasciato in pace per un anno e che non avrebbe reclamato la sua anima quando fosse morto.
L’anno successivo e tutti quelli a venire, la notte del 31 ottobre, il diavolo fece visita a Jack ma ogni volta ne fu ingannato. Quando l’astuto fabbro morì di morte naturale, non c’era posto per lui da nessuna parte: in Paradiso non poteva entrare perché in vita aveva peccato, ma non poteva nemmeno scendere negli Inferi perché il diavolo, fedele al patto, non poteva impossessarsi della sua anima. Ed è così che Jack è costretto a girovagare nel buio per l’eternità, con nient’altro che una rapa svuotata a mo’ di lanterna a illuminargli la strada.
Dalla rapa alla zucca il passo è semplice: gli irlandesi, giunti negli Stati Uniti, si resero ben presto conto che le zucche erano molto più facili da svuotare e intagliare rispetto alle rape!
Sebbene ci siano alcune cifre comuni ai festeggiamenti di Halloween nei diversi paesi del mondo, ci sono anche delle differenze che derivano dalle tradizioni e credenze locali.
Nei paesi anglosassoni come Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti e Canada le case vengono decorate in modo spaventoso e, la notte del 31 ottobre, le strade si riempiono di bambini mascherati che bussano alle porte chiedendo “trick or treat”.
Queste stesse usanze, accompagnate da feste a tema, sono arrivate anche nel nostro paese e in tutta Europa ormai da diversi anni. In Irlanda, come una volta, vengono anche accesi dei falò nelle piazze, secondo l’antica abitudine di tenere a distanza gli spiriti malvagi.
In Messico invece Halloween prende tutt’altra forma: tra il 31 ottobre e il 2 novembre i messicani festeggiano il ritorno dei propri cari dall’aldilà allestendo altari ricchi di offerte tra cui cibo, bevande e foto di famiglia. Infine in Cina, Halloween prende il nome di Teng Chieh: lanterne e imbarcazioni di carta vengono illuminate nella notte, in modo da aiutare gli spiriti dei morti a trovare la loro strada.
Insomma, anche se prende diverse sembianze, la notte del 31 ottobre è in tutto il mondo un momento in cui, secondo le leggende, regno dei morti e regno dei vivi si avvicinano talmente tanto da incontrarsi.
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Complimenti signora Irene! Parole semplici, appropriate ed esaurienti per raccontare eventi, storie ed oggetti con un italiano che le mie orecchie prediligono. Brava