Moka, caffè americano o espresso? Cerca la macchina da caffè che fa per te

Il caffè è, senza subbio, una delle bevande più apprezzate e consumate al mondo. Le nostre preferenze in fatto di caffè sono molto personali e spesso legate a tradizioni familiari. Alcuni amano l'inconfondibile aroma della Moka, altri il gusto intenso e cremoso che si ottiene con le macchine per caffè espresso. Infine, per quanto sia un fenomeno limitato da noi, anche il caffè americano vanta un certo numero di estimatori. In questa guida andremo a sviscerare le varie tipologie di caffè e la vasta offerta di macchine da caffè presenti sul mercato. 
miglior macchina da caffe

Come scegliere una macchina per il caffè?

Tradizioni e gusti personali sono fattori preponderanti quando si sceglie una nuova macchina per il caffè (nel Magazine di Trovaprezzi.it, Le macchine da caffè più cercate nel 2020 e La top 5 delle macchine da caffè). Al di là delle specifiche tecniche che differenziano i vari modelli, infatti, sono le abitudini personali ad indirizzare l’acquisto verso l’una o l’altra tipologia. La caffettiera Moka resta il sistema più economico per godere a casa di un buon caffè dall’aroma molto caratteristico. Pratica e semplice, può essere trasportata ovunque. Dall’altro lato della barricata, trovano spazio le macchine da caffè elettriche, destinate a chi apprezzi l’espresso del bar. Ma i risultati, in questo caso, si legano alla qualità dei componenti della macchina stessa, in particolare la pompa. Caffè macinato, in grani, capsule, cialde ESE: ecco i vari formati in cui il caffè è proposto, ciascuno compatibile con uno specifico tipo di macchina. Ma non mancano in commercio modelli provvisti di filtri da alternare per poter sfruttare, indistintamente, polvere, capsule e cialde. La comodità delle macchine elettriche, categoria che include anche prodotti rivolti agli amanti del caffè americano, è indiscutibile. In termini di velocità e pulizia, infatti, si pongono un gradino sopra alla moka. Ma parlando di manutenzione, la caffettiera tradizionale non teme rivali, necessitando solo di una regolare pulizia dopo ogni utilizzo. Oltre al prezzo della macchina, sul quale influiscono non poco dimensioni e design, è bene valutare il costo unitario del caffè. Grani e polvere rappresentano l’opzione più risparmiosa in tal senso. Cialde ESE e capsule, di contro, sono vendute ad un prezzo significativamente più alto.

Origine, qualità e prezzo del caffè

Più di una fonte conferma che la perfetta tazzina di caffè sia quella ricavata da 7 grammi di polvere. Tale precisa corrispondenza, divenuta ormai regola, non tiene però conte di alcune importanti variabili, in particolare legate alla qualità della miscela impiegata. La classificazione delle varietà di caffè, oggi disponibili in commercio in molteplici combinazioni, è relativamente recente, risalendo alla metà del ‘700. Ma l'utilizzo di questa pianta per produrre una bevanda è databile almeno 500 anni prima e ha le proprie origini in Etiopia. Non a caso, questo Stato è il secondo maggiore produttore di caffè a livello globale, dopo il Brasile. Le due specie di caffè più diffuse in assoluto sono l'Arabica e la Robusta. La prima è più aromatica, pregiata e costosa. Fra le molte varianti di Arabica troviamo anche la Moka che dà il nome all'omonima caffettiera. La Robusta, invece, ha un sapore più forte perché contiene una quantità maggiore di caffeina e risulta meno aromatica. Ovviamente, il prezzo è inferiore. Combinando insieme più di una specie si ottengono le varie miscele, la cui qualità si lega a quella del caffè. Ma il gusto dipende anche dal dosaggio delle varietà e dal livello di tostatura, operazioni che restano appannaggio dei singoli produttori e che possono incidere non poco sul costo finale. A seconda della macchina per caffè a cui viene destinato, il prodotto subirà una maggiore o minore macinatura. Per fare un esempio, la polvere per la Moka, la quale non deve essere pressata, si mostra meno fine rispetto a quella per macchina espresso. I modelli automatici con macinacaffè interno, invece, utilizzano i grani interi. In ogni caso, il costo medio a tazzina non supera mai i 15 centesimi. Con le cialde ESE, invece, si arriva anche a 25 centesimi mentre, con le capsule, si può toccare quota 40 centesimi. 

Macchine da caffè: manutenzione e cura

Una buona manutenzione della macchina del caffè ne accresce la durata nel tempo e consente di migliorare la qualità della bevanda che finisce nella tazzina. La Moka non ha bisogno di grandi attenzioni e, oltre al lavaggio con acqua ad ogni utilizzo, è sufficiente sostituire la guarnizione interna nel momento in cui non svolga più il proprio compito al meglio. Per le macchine espresso, invece, il discorso è diverso. Il nemico principale di questi modelli è il calcare che può dare vita a malfunzionamenti e sapori sgradevoli nel caffè. È necessario, quindi, usare periodicamente degli appositi decalcificanti per macchina da caffè da far sciogliere nell'acqua del serbatoio e far circolare nel sistema più volte. È buona abitudine, inoltre, prendersi cura degli altri elementi che compongono la macchina, in particolare dell'erogatore, del braccetto nel caso si faccia uso di caffè macinato oppure del cassetto per le capsule. In più, in quest'ultimo caso, è bene svuotare sempre il contenitore prima che si riempia completamente, evitando così il rischio di inceppamento. Per quel che riguarda la pulizia del corpo macchina, infine, andranno bene i normali prodotti per la cucina, meglio se a base di aceto o, comunque, privi di additivi chimici.

Quanto costa una macchina da caffè?

prezzi macchina caffe
Ad influenzare il prezzo delle migliori macchine del caffè intervengono tanti fattori. Si parte dalla tipologia di sistema scelto e dal formato di caffè supportato: polvere, grani, cialde o capsule. In tal senso, la Moka rappresenta l'investimento più conveniente di tutti. Pur optando per una Moka elettrica, infatti, sarà difficile spendere più di 50 euro, senza contare che la polvere resta la scelta più conveniente in assoluto, dopo i grani. Anche i materiali costruttivi impiegati esercitano un certo peso sul prezzo. Le macchine per caffè espresso con corpo in plastica, ad esempio, costano sempre meno di quelle in alluminio o acciaio. Non dimentichiamoci, inoltre, del design e della colorazione, dettagli che possono incidere sulla spesa significativamente. Ma la maggiore o minore qualità dei materiali non riguarda solo il corpo esterno della macchina. All'interno, infatti, abbiamo vari componenti che, a seconda della cura con cui sono realizzati, offrono risultati diversi. Parliamo nello specifico, della caldaia, della resistenza e della pompa di pressione. Anche la presenza di funzioni speciali aggiuntive può produrre un aumento di prezzo. Se quasi tutti i modelli in commercio hanno la lancia vapore per realizzare caffè macchiati e cappuccini, solo alcune macchine da caffè sono dotate di un timer per l'accensione programmata. Esistono, poi, macchine provviste di sistemi di pulizia automatica e spie che segnalano la necessità di un ciclo di decalcificazione. Infine, i modelli automatici con macinacaffè integrato, oltre a vari livelli di macinatura, permettono di impostare l'intensità aromatica del caffè. Data l’enorme varietà di prodotti in commercio, nella nostra selezione abbiamo incluso solo i migliori, suddividendoli in tre fasce di prezzo: economica (entro 80 euro), media (da 80 a 150 euro) e alta (oltre 150 euro).
(Dati aggiornati a dicembre 2020 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 80 euro)

La fascia economica, nonostante il budget massimo di spesa fissato a 80 euro, ci offre un’istantanea piuttosto esaustiva di quello che è il panorama delle macchine per il caffè. Si parte con il prodotto che assicura il miglior rapporto qualità-prezzo in assoluto: la caffettiera Moka. Bialetti resta il marchio di riferimento e la nostra scelta è ricaduta sull’ottima Moka Induction, funzionante anche con piani cottura a induzione. Disponibile nelle varianti da 2, 3, 4 o 6 tazzine, profonde l’inconfondibile aroma del caffè in polvere estratto di fresco. Venduta in molteplici colorazioni, ha subìto un leggero restyling rispetto alla versione originale. Con qualche euro in più, ci portiamo a casa la moka elettrica Ariete Aroma 1358, pensata per fare felici gli amanti del caffè tradizionale e del confort. Pratica e stilosa, funziona senza problemi ovunque vi sia una presa della corrente. Mentre per gli appassionati di caffè americano, vogliamo consigliare una macchina tanto economica quanto funzionale. Philips HD7462, infatti, racchiude in un corpo elegante e compatto la potenza necessaria per estrarre velocemente fino a 15 tazze di caffè lungo. Notevoli gli inserti in metallo che le danno un tocco premium. Spostandoci sul terreno delle macchine da caffè espresso, ecco due best-buy sotto gli 80 euro. Lavazza Tiny, come dice il nome stesso, è piccola e discreta. Parliamo di una macchina semi-automatica a capsule silenziosa, pulita e dalla potenza sorprendente. Gaggia RI8423, invece, lavora con le cialde ESE e la polvere di caffè. Più tradizionale nell’approccio e nel design, assicura comunque dei gustosissimi caffè. Provvista anche di cappuccinatore, è disponibile nelle colorazioni nera e bianca. Mentre il modello Lavazza è venduto in tante divertenti varianti cromatiche. 

Fascia media (da 80 a 150 euro)

Superata la soglia degli 80 euro, sono i prodotti elettrici a farsi protagonisti. Vengono meno le tradizionali caffettiere Moka, in favore di macchine da caffè espresso funzionanti con capsule, cialde o polvere. Proprio da qui vogliamo iniziare, presentando Gaggia Viva Chic, modello manuale che eccelle per semplicità d’uso e dimensioni compatte. Sobria nel design, è provvista di un filtro secondario da sfruttare con le cialde ESE. Discorso simile vale per la De Longhi ECZ 351, macchina per caffè espresso molto curata nell’estetica. Arricchita da inserti in metallo che completano un’estetica dichiaratamente vintage, brilla sul versante delle prestazioni, dando vita ad un caffè corposo e ricco di crema. Velocissima a scaldarsi, è anche dotata di pratico cappuccinatore. Sempre da De Longhi arriva la macchina da caffè a capsule EN200.R Essenza Plus. Parliamo di un prodotto progettato attorno al sistema Nespresso ma utilizzabile anche con le capsule compatibili. Molto essenziale e leggera, monta una pompa da 19 bar capace di estrarre il caffè in modo rapido ed efficace. Andando ad analizzare la concorrenza diretta, ci ha colpito la macchina Lavazza Idola, disegnata per capsule A Modo Mio o compatibili. Ancora una volta, siamo al cospetto di un modello dal design elegante e dalle dimensioni contenute, realizzato in tre colorazioni accattivanti: rosso, nero e grigio. E concludiamo nel miglior modo possibile con il tripudio cromatico di una macchina venduta in molteplici colorazioni spensierate. Didiesse DiDì, funzionante esclusivamente con cialde ESE, è una delle più veloci a scaldarsi. Silenziosa e potente, diventa l’elemento d’arredo perfetto per una cucina moderna e creativa.

Fascia alta (oltre 150 euro)

La fascia alta della categoria racchiude macchine per il caffè dalla qualità straordinaria, valorizzate da un design curato e dall’impiego di materiali costruttivi di pregio. Apriamo la nostra selezione con un modello dalla forte personalità estetica, ispirata alla moda degli anni ’50. Smeg ECF01 è una macchina da caffè espresso dalle forme bombate e dalle colorazioni vintage. Funzionante con cialde ESE e polvere di caffè, monta l’ottimo sistema di riscaldamento veloce Thermoblock al quale aggiunge la versatilità del Cappucino System. Anche De Longhi Dedica Metallics Pump Espresso EC785 è una macchina che si mette subito in mostra per il design elegante e snello. Realizzata quasi per intero in metallo, vanta anche un buon serbatoio per l’acqua da 1.1 litri. Ma il punto di forza resta la qualità del caffè erogato, gustoso sia usando la polvere che le cialde in carta. E sempre De Longhi propone la prima macchina per caffè in grani automatica della nostra selezione. ECAM 21.117 è un concentrato di tecnologia e stile al servizio dell’aroma. Il macinacaffè integrato, infatti, unisce alla freschezza sensoriale un notevole risparmio, considerato che i grani costano meno della polvere. Ricca di funzioni ed impostazioni, prevede ben 13 livelli di macinatura. Con approccio simile ma qualche features in meno, Gaggia Besana RI8180/01 è la scelta giusta per chi voglia spendere qualcosa in meno. Essenziale nel design, eccelle grazie ad un menù intuitivo. Molto interessanti le funzioni di auto risciacquo e allarme decalcificazione. In ultimo ma non per importanza, ecco il top in termini di prestazioni ed efficienza. Philips Series 2200 (EP2230/10) è una macchina intelligente e silenziosa che ci consente di regolare in modo capillare il grado di macinatura, l’intensità e la lunghezza del caffè. Il tutto attraverso precisissimi comandi touch.

Caffettiera Moka

Moka
La Moka è, senza dubbio, il sistema per caffè più famoso al Mondo. Con ciò non vogliamo dire che sia il più diffuso ma, semplicemente, quello più iconico. Costruita per la prima volta nel 1933 da Alfonso Bialetti, è stata commercializzata su larga scala dal 1946 in poi, grazie al lavoro del figlio Renato. Rimasta invariata fino ad oggi, si caratterizza per l'enorme semplicità d'uso, la comodità di trasporto ed il prezzo contenuto. Il risultato è molto diverso rispetto a quello delle macchine per caffè espresso elettriche ma ciò non fa che marcarne ancora di più l'identità. 

Come è fatta?
Composta da tre elementi in alluminio, la struttura della Moka appare davvero semplice. In basso abbiamo la caldaia dotata di valvola, ovvero il contenitore dove va versata l'acqua. Al di sopra, poi, trova posto l'imbuto da riempire col caffè e, salendo ancora, il raccoglitore con colonna interna e beccuccio che andrà ad ospitare la bevanda appena estratta. Caldaia e raccoglitore si avvitano per evitare perdite mentre la macchina è in funzione. Per assicurare alla Moka una tenuta perfetta durante la fuoriuscita del caffè, è prevista una guarnizione in gomma che serve anche a tenere unito il raccoglitore con il filtro, un sottile cerchio di alluminio provvisto di forellini. Infine, ogni Moka è dotata di una maniglia in plastica per versare il caffè ed un pomello posto sopra al raccoglitore per sollevare il coperchio. 

Come funziona?
Tanto elementare quanto geniale, il funzionamento della Moka si riassume in pochi passaggi. Per prima cosa, occorre riempire la caldaia d'acqua fino alla valvola. Poi si inserisce l'imbuto e si riempie di caffè. Questa operazione è molto importante per ottenere buoni risultati e la polvere non va mai pressata. Di seguito vi si pone sopra il raccoglitore, stringendolo con forza alla caldaia. A questo punto basta posizionare la Moka sopra il fuoco ed attendere la fuoriuscita del caffè, spinto in alto attraverso la colonna del raccoglitore dalla pressione interna dovuta al riscaldamento.

Moka Bialetti più popolari:
Bialetti Moka Express
Bialetti Moka Brikka
Bialetti Moka Orzo Express

Moka elettrica e Moka tradizionale a confronto

Variante della Moka tradizionale, la Moka elettrica non richiede alcun tipo di fornello per funzionare. È composta, di solito, da una base dotata di cavo elettrico sulla quale va poggiata la macchina vera e propria. Basta, quindi, collegare il cavo per trasmettere la corrente dalla base alla Moka e farla partire. Per il resto, mantiene invariate le meccaniche del modello standard. Il vantaggio principale di questi prodotti è dato dalla possibilità di usarli ovunque vi sia una presa elettrica. Inoltre, sono spesso dotati di features aggiuntive molto utili. Ne è un esempio la funzione timer della Bialetti Moka Easy Timer, con l'avvio programmato ad un orario ben preciso che ci permette di svegliarci con il caffè già pronto. In aggiunta, i modelli più tecnologici, grazie alla funzione keep warm, mantengono la bevanda calda per circa 30 minuti. A metà strada fra il modello classico e l'elettrico, trova posto la Moka per induzione, caratterizzata da una base in acciaio adatta a funzionare anche con i più moderni piani cottura elettromagnetici.

Come fare un buon caffè con la Moka?

Riguardo alla giusta tecnica per preparare un buon caffè con la Moka, vi è da sempre in corso un dibattito acceso. Vi sono, infatti, differenti scuole di pensiero, in particolare riguardo alla pressatura della polvere. Vediamo ora di fare un po' di chiarezza e fornire anche qualche utile trucco per ottenere il miglior caffè possibile. Per iniziare, non si può prescindere dalla qualità della materia prima e dal grado di macinatura della stessa. Rispetto a quella impiegata con le macchine per caffè elettriche, ad esempio, la polvere dovrà essere più grossolana. Anche l'acqua è un ingrediente fondamentale e, spesso, quella del rubinetto risulta troppo calcarea, fattore dal quale possono dipendere sapori sgradevoli. Si consiglia, pertanto, l'uso di acqua minerale in bottiglia. La caldaia va riempita fino alla valvola, senza superarla, così da creare un'intercapedine d'aria fra acqua e caffè. Espandendosi, sarà proprio l'aria a spingere l'acqua attraverso la colonna superiore. A proposito di caffè, non dobbiamo assolutamente pressarlo all'interno dell'apposito imbuto contenitore. Sono in molti a caricare la macchina formando la classica "montagnola", ma va detto che questo passaggio non influenza granché l'esito finale. La quantità di caffè usato, invece, è decisamente importante ed una Moka da 4 tazzine richiederà circa 30 grammi di polvere. Una volta chiusa la macchina, basterà metterla sul fuoco, rigorosamente a fiamma bassa. Qui la pazienza è fondamentale e più tempo impiega ad uscire, migliore risulterà il caffè. Ultimo consiglio: una volta che la bevanda sarà nel raccoglitore, è meglio mescolarla con un cucchiaino, così da livellarne le disomogeneità.

Perché scegliere la caffettiera Moka?

Vantaggi

  • Prezzo contenuto della macchina e della polvere di caffè
  • Dimensioni compatte che rendono la Moka facilmente trasportabile ovunque
  • Costi di manutenzione bassissimi e lunga durata nel tempo
  • Aspetto tradizionale e conviviale legato alla bevuta del caffè

Svantaggi

  • La preparazione richiede più tempo rispetto alle macchine per caffè espresso elettriche
  • Dopo ogni utilizzo va smontata e pulita con acqua
  • Il caffè risulta meno corposo e privo di schiuma

Macchina per caffè in polvere

macchina caffe in polvere
La macchina per caffè espresso per eccellenza è quella del bar. Imponente e massiccia, fa della polvere pressata di fresco il segreto del proprio gusto inconfondibile. E del proprio successo. Anche nelle nostre case, però, possono trovare posto macchine di qualità con meccaniche analoghe, sebbene più compatte ed economiche perché realizzate con materiali meno pregiati. In ogni caso, una macchina di questo tipo, detta anche manuale, richiede un certo impegno da parte nostra per caricare la polvere e, successivamente, ripulire il portafiltro.

Come è fatta?
Una macchina per caffè espresso casalinga si compone fondamentalmente di quattro elementi. Esternamente, abbiamo un contenitore da riempire preferibilmente con acqua di bottiglia, meno calcarea di quella proveniente dal rubinetto. All'interno, invece, è presente una caldaia, dentro la quale una resistenza elettrica scalda l'acqua. Quest'ultima viene spinta ad alta pressione dalla pompa che è il componente più importante in assoluto. Infine, l'acqua viene a contatto col caffè nel portafiltro, dotato di braccetto da stringere con forza, e ne estrae gli aromi nella tazzina posta sotto.

Come fare il caffè con la macchina in polvere?
Per quanto molto semplice, il funzionamento della macchina per il caffè in polvere risente di diverse variabili. La prima riguarda la scelta della giusta miscela di caffè ed il grado di pressatura all'interno del portafiltro. Rispetto ai modelli di macchina da caffè con capsule o cialde, saremo noi a scegliere la materia prima in polvere e a decidere quanta utilizzarne ogni volta. In più, potremo anche creare delle combinazioni di miscele a nostro piacimento. Sulla base delle decisioni prese, il risultato potrà variare parecchio e saranno necessarie diverse prove prima di realizzare un caffè perfetto. Anche la qualità della pompa influenza il risultato finale. Di norma, la pressione che riesce ad esercitare è pari a 15 bar ma alcuni modelli possono arrivare anche a 20. Ovviamente, ad un valore più alto corrisponde un caffè migliore.

Macchine espresso per caffè in polvere più cercate:
De Longhi Stilosa EC260.BK
De Longhi Dedica Style EC 685
Gaggia RI8423

Perché scegliere una macchina da caffè in polvere?

Vantaggi

  • Qualità media del caffè prodotto molto elevata
  • Possibilità di scegliere la miscela ed il grado di pressatura nel portafiltro
  • Costo di utilizzo più basso rispetto a macchine del caffè a cialde o capsule

Svantaggi

  • Meno semplice e veloce da usare dei sistemi a cialde o capsule
  • La macchina sporca molto e richiede più cura
  • La manutenzione prevede ciclicamente un trattamento decalcificante

Macchina automatica per caffè in grani

macchina caffe professionale
Il top della categoria è rappresentato dalle macchine da caffè automatiche, come la Gaggia Naviglio, modelli capaci di macinare i grani di caffè appena prima di erogare la bevanda. Dotate di svariate funzionalità smart, queste macchine assicurano una qualità molto elevata del caffè e pochissimo sforzo per prepararlo. Ma il prezzo d'acquisto è decisamente più alto di tutte le altre tipologie. Per fortuna, il caffè in grani costa meno di quello in polvere.

Come è fatta?
All’interno di un modello automatico abbiamo i componenti che caratterizzano ogni macchina per caffè: caldaia con resistenza e pompa di pressione. In questo caso, però, ad un capiente contenitore per l'acqua, si aggiunge un ulteriore vano in cui il caffè in grani è sottoposto a macinatura. Ma non solo: i fondi residui, infatti, finiscono in un apposito cassetto, estraendo il quale è possibile gettarli nella spazzatura in modo semplice. Attraverso il display, di cui sono generalmente provviste, queste macchine mostrano informazioni sul livello di macinatura selezionato e la pressione erogata. E proprio per via delle molte funzionalità a bordo, modelli del genere sono più ingombranti della media e richiedono maggiore spazio in cucina.

Come fare il caffè con la macchina automatica?
Si chiamano macchine da caffè automatiche perché ci offrono tante impostazioni di erogazione che è possibile memorizzare e programmare. In questo modo, basterà premere un pulsante per ottenere il caffè giusto per noi. Fra le tante regolazioni, possiamo controllare l'intensità e l'aroma della bevanda, nonché la quantità e la temperatura ideale a cui gustarla. Inoltre, avremo modo di scegliere la quantità di latte da usare per il cappuccino ed il grado di compattezza della schiuma. La parte superiore delle macchine per caffè automatiche si apre per poter caricare l'acqua ed il caffè. Quest'ultimo viene macinato direttamente prima dell'erogazione, preservando così la fragranza nel miglior modo possibile. In ogni caso, è spesso presente anche un vano per il caffè già macinato, nel caso in cui lo si preferisse. Una volta avviata, avvertiremo il rumore intenso della macinatura, associato ad una forte emissione olfattiva. Di seguito, la bevanda comincerà a scendere secondo le impostazioni da noi programmate. Dobbiamo, però, far attenzione al primo caffè erogato dopo l'accensione della macchina perché di solito non è di grande qualità. All'interno del vano per l'acqua, infine, molte macchine da caffè del genere permettono di inserire, qualora necessario, un piccolo recipiente riempito con sostanze decalcificanti, garantendoci cicli di pulizia automatici molto efficaci.

Macchine per caffè automatiche più popolari:
De Longhi Dinamica Aroma Bar
De Longhi ESAM 4000
Saeco PicoBaristo SM5470/10

Perché scegliere una macchina da caffè in grani?

Vantaggi

  • Qualità del caffè senza paragoni 
  • Il caffè in grani costa meno di quello in polvere
  • Elevata possibilità di personalizzazione del caffè 
  • Facilità nell'utilizzo e nella manutenzione

Svantaggi

  • Costo molto elevato della macchina del caffè
  • Le grandi dimensioni richiedono maggiore spazio
  • Il primo caffè dopo l'accensione non è di grande qualità

Macchina per caffè a capsule

macchina caffe capsule
Lanciate sul mercato a fine anni '80, le macchine da caffè a capsule hanno presto conquistato il pubblico, diventando oggi uno dei sistemi elettrici più diffusi ed apprezzati. Vediamo ora di capire come lavorano questi modelli.

Come è fatta?
Una macchina da caffè con capsule, come ad esempio la Krups XN1005, è strutturata in modo quasi identico ad un modello funzionante con la polvere. I componenti interni sono gli stessi. Abbiamo, infatti, una caldaia dove l'acqua viene scaldata e una pompa che spinge il liquido ad elevata pressione verso la capsula, permettendo al caffè di scendere nella tazzina. In aggiunta, è ben visibile all'esterno il serbatoio per l'acqua. Cambia, invece, il sistema per caricare il caffè. Sparisce, infatti, il classico portafiltro con braccetto in favore di un piccolo cassetto nel quale infilare le capsule. A livello estetico, ce n'è per tutti i gusti. I costruttori, infatti, si sbizzarriscono nel disegnare modelli particolari nelle forme e variegati nei colori, che possano diventare anche elementi d'arredo.

Come fare il caffè con la macchina a capsule?
Una volta accesa la macchina con l'apposito tasto, dovremo attendere che si scaldi. Di solito, è presente una spia lampeggiante che segnala quando la macchina da caffè è pronta. A questo punto, basta aprire il cassetto ed inserire la capsula realizzata a misura. Una volta chiuso, possiamo avviare il sistema con un secondo tasto. La macchina porta il cassetto alla giusta pressione, buca la capsula e le spinge attraverso l'acqua. A noi non resterà che scegliere la lunghezza del caffè. A fine processo, aprendo di nuovo il cassetto, la capsula usata andrà a finire nell'apposito serbatoio, che dovremo svuotare una volta pieno.

Macchine a capsule più apprezzate:
Bialetti Opera
De Longhi Inissia EN 80.B
Lavazza Jolie

Cosa sono le capsule?

Vendute in un miliardo di unità ogni anno in Italia, le capsule espresso sono piccoli contenitori con il caffè pressato al proprio interno. Realizzate quasi sempre in alluminio, contengono quantità di caffè variabili fra 5 e 8 grammi. Una macchina da caffè che funzioni con le capsule, come il modello Lavazza Jolie, è un sistema estremamente pulito e veloce. Basta, infatti, inserire la capsula nell’apposito cassetto e premere un tasto per veder scorrere in pochi secondi un ottimo caffè. Anche l'elevata qualità della bevanda è un aspetto importante di queste macchine. Le capsule, infatti, sono chiuse ermeticamente, preservando tutta la fragranza della materia prima. Fra gli svantaggi principali delle capsule, non possiamo trascurarne il prezzo unitario che oscilla, infatti, fra i 30 e i 45 centesimi. In commercio sono presenti tanti tipi di capsule che assicurano un’ampia scelta e innumerevoli gusti. Rispetto alle cialde ESE, però, la compatibilità è più limitata. Anziché sfruttare un unico sistema, infatti, le capsule sono disponibili in vari formati, che si differenziano per sagoma e dimensioni. Ed ogni formato funziona solo con macchine specificamente progettate. A fianco dei più noti sistemi proprietari (Nespresso e Lavazza su tutti), non mancano capsule compatibili realizzate da produttori differenti. Optare per un sistema, quindi, non ci lega per forza ad un unico marchio. È pur vero che, in genere, le capsule originali assicurano un caffè di qualità superiore. Di contro, le compatibili garantiscono un certo risparmio.

Capsule compatibili più diffuse:
Borbone
Vergnano
Lollo Caffè

Come smaltire o riutilizzare le capsule del caffè

Mettendo a confronto capsule e cialde ESE per macchine da caffè, emerge subito una differenza in termini di materiali costruttivi: le prime sono realizzate in alluminio; le seconde in carta riciclabile. Mentre queste ultime sono biodegradabili, il problema dello smaltimento delle capsule rimane spinoso. Così come sono fatte, non possono essere gettate in nessuno specifico contenitore, se non nell'indifferenziato. Per poter essere riciclate, dovremmo aprirle, svuotare il caffè nell'umido e gettare alluminio e plastica dell'involucro negli appositi contenitori. Un procedimento così laborioso raramente viene portato a compimento, aspetto che rende la macchina da caffè a capsule il sistema più inquinante di tutti. Fortunatamente, alcuni rari e virtuosi produttori di capsule le costruiscono in bioplastica, materiale che si degrada in soli 75 giorni. Riutilizzare le capsule può essere un'altra soluzione per limitare il problema del loro impatto ambientale. Una volta usate, infatti, alcune capsule possono essere ricaricate manualmente. Sarà sufficiente aprirle, svuotarle del caffè, lavarle ed asciugarle. Di seguito, basterà riempirle di nuovo col caffè e chiuderle con uno strato di carta stagnola. A questo punto, le potremo impiegare di nuovo con la nostra macchina del caffè.

Perché scegliere la macchina da caffè a capsule?

Vantaggi

  • Elevata qualità del caffè grazie alla chiusura ermetica delle capsule
  • Il caffè ha sempre lo stesso sapore per via di una pressatura e dosatura ottimali
  • Non sporca ed è semplice da utilizzare

Svantaggi

  • Costo delle capsule nettamente superiore agli altri sistemi
  • Impatto ambientale elevato
  • Richiede periodicamente un ciclo di decalcificazione

Macchina da caffè a cialde ESE

macchina caffe cialde
Una macchina per caffè a cialde ESE, come la Didiesse Frog Collection, non è che una variante della macchina per caffè espresso in polvere (nel Magazine di Trovaprezzi.it, Didiesse Frog: la macchina del caffè diventa fashion). La differenza sta tutta nel modo in cui il caffè viene caricato, fattore che può determinare risultati diversi. In molti casi, i due sistemi convivono nella stessa macchina, provvista di due portafiltri da usare alternativamente. Ma non mancano modelli pensati per lavorare anche con le capsule, quindi in tre modalità distinte.
 
Come è fatta?
Parlando di materiali costruttivi, un modello del genere può essere realizzato in plastica, acciaio o alluminio. All'interno, comunque, la struttura della macchina da caffè a cialde rimane la stessa. Abbiamo un contenitore per l'acqua con un indicatore di livello, una caldaia che serve per riscaldare l'acqua per mezzo di una resistenza elettrica, una pompa che la spinge con maggiore o minore forza a seconda della pressione e, infine, un portafiltro, con o senza braccetto. Quest'ultimo è specificamente pensato per funzionare con le cialde ESE, rispettando dimensioni standard ben definite.

Come fare il caffè con la macchina a cialde?
Il funzionamento di una macchina da caffè con cialde è identico a quello degli altri modelli. L'acqua nel contenitore viene pescata e scaldata nella caldaia. È questo un passaggio molto importante perché dalla temperatura dell'acqua dipende la buona riuscita del caffè. Sfruttando questo calore, inoltre, è possibile portare a temperatura le tazzine, poggiandole sull'apposito piatto posto sopra la macchina. L'acqua calda, a questo punto, viene spinta verso il portafiltro, estraendo il caffè dalla cialda e facendolo fluire nella tazzina appena sotto. La pressione con cui la pompa fa passare l'acqua è una variabile molto importante e, più è alto il suo valore, migliore sarà il processo di estrazione.

Macchine a cialde ESE di ottima qualità:
Didiesse Frog Revolution
Didiesse DiDì
De Longhi EC 221

Cosa sono le cialde ESE?

ESE è l'acronimo di Easy Serving Espresso, un formato con caratteristiche standard da utilizzare su tutte le macchine da caffè compatibili con le cialde. Sono realizzate in carta, all'interno della quale troviamo, di norma, 7 grammi di caffè pressato. I due strati di carta che lo racchiudono misurano 44 mm e fanno anche da filtro. Per questo, basta appoggiare la cialda nell'apposito portafiltro della macchina del caffè per farla funzionare. Il risultato finale dipende da molti fattori, in primis dalla qualità del caffè. Ma anche il livello di pressatura svolge un ruolo importante. Inoltre, per preservare la fragranza del caffè, sarebbe preferibile che le cialde fossero inserite singolarmente in un imballo sottovuoto. Come detto, il sapore si lega a vari fattori ma, tendenzialmente, con una macchina per caffè a cialde si produce una bevanda meno cremosa rispetto a quella ottenuta con gli altri sistemi elettrici. È anche vero, però, che queste cialde sono le più sostenibili, essendo realizzate in carta al 100% riciclabile.

Cialde ESE più diffuse ed apprezzate:
Borbone
Lollo Caffè
Lavazza

Perché scegliere una macchina per il caffè a cialde ESE?

Vantaggi

  • Più semplice e veloce da usare rispetto a una macchina per caffè in polvere
  • Si sporca pochissimo
  • Le cialde sono riciclabili e si possono smaltire nell'organico

Svantaggi

  • Il caffè potrebbe risultare meno cremoso e corposo rispetto alle altre soluzioni
  • Al contrario delle macchine con capsule, il portafiltro va svuotato ad ogni utilizzo
  • Occorre effettuare periodicamente un ciclo decalcificante

Macchina per caffè americano

caffe americano
Tradizionalmente molto diffusa oltreoceano, la macchina per caffè americano non ha mai riscosso un grande successo nel nostro Paese. La forte cultura italiana del caffè espresso e della Moka ha impedito che modelli del genere attecchissero da noi su larga scala. In ogni caso, per gli amanti del caffè lungo non mancano le opzioni, con tanti validi prodotti fra cui scegliere. Vediamo ora di capire meglio come è fatta una macchina del genere e come funziona.

Come è fatta?
A livello estetico, una macchina per caffè americano presenta elementi in comune con un normale bollitore per l'acqua. La struttura è, in genere, più compatta dei modelli espresso e si compone di una caldaia posta sul retro contenente l’acqua. Frontalmente, invece, trova posto una brocca in vetro di buona capacità che andrà a raccogliere la bevanda appena estratta. Sopra la brocca, poi, c'è il cuore della macchina: il portafiltro. Si tratta, in pratica, di un contenitore che ruota su se stesso, da riempire con la polvere di caffè. Una volta chiuso, la macchina può essere messa in funzione. Tra portafiltro e caffè, però, non dimentichiamoci mai di inserire il filtro stesso, che può essere di metallo o carta.

Come fare il caffè americano?
Davvero semplice risulta essere il funzionamento di questi modelli. È sufficiente, infatti, versare l'acqua nella caldaia, caricare la quantità desiderata di caffè nel portafiltro, chiuderlo ed attivare la macchina (nel Magazine di Trovaprezzi.it, Il caffè americano: cos'è e le migliori macchine per prepararlo). A questo punto, l'acqua bollente viene convogliata nel portafiltro, estraendo il caffè che comincerà a scendere molto lentamente nella brocca. Di norma, per 100 ml d'acqua occorrono circa 7 grammi di caffè ma, a seconda dei gusti, è possibile variarne le dosi. Macchine del genere sono spesso dotate di funzioni molto utili come l'accensione programmata, il timer per lo spegnimento ed un sistema di mantenimento della temperatura del caffè nella brocca.

Perché scegliere una macchina per caffè americano?

Vantaggi

  • Costo della macchina contenuto rispetto agli altri sistemi elettrici
  • Semplicità d'utilizzo estrema e comodità nella pulizia
  • Il caffè estratto si mantiene caldo a lungo e può essere bevuto anche a distanza di ore
  • Programmabile per accensione e spegnimento

Svantaggi

  • I filtri in carta vanno sostituiti ad ogni utilizzo
  • Dato il minore contenuto di caffeina, si rischia di berne in eccesso 
  • La miscela originale per caffè americano è difficile da trovare in Italia
  • Richiede periodicamente un ciclo di decalcificazione

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