La vitamina B₁₂, anche detta cobalamina, è una vitamina idrosolubile che nell’organismo non viene accumulata in quantità significative. Questo significa che, per non andare in carenza, occorre assumerla regolarmente con l’alimentazione.
In caso di aumentato fabbisogno oppure di ridotto apporto di cibi ricchi di vitamina B₁₂ può essere utile fare ricorso ad integratori alimentari che la contengono, anche in associazione ad acido folico o in formulazioni multivitaminiche.
Questa sostanza ha un ruolo nel metabolismo degli aminoacidi (i mattoncini di cui sono composte le proteine), nella sintesi di DNA e RNA e degli acidi grassi e nella produzione dei globuli rossi. Poiché svolge alcune di queste funzioni in sinergia con l’acido folico, spesso gli integratori presenti in commercio li contengono entrambi. Maya Pharma Eofolin 30 compresse è un prodotto utile in caso di carenza o di aumentato fabbisogno di questi nutrienti, disponibile anche in gocce.
Il fabbisogno è pari a 2-2,4 mcg nell’adulto, una quantità che in genere viene raggiunta con una dieta varia ed equilibrata. Questo valore di riferimento aumenta tuttavia in condizioni fisiologiche particolari, come la gravidanza e l’allattamento.
La carenza può essere causata da una dieta vegana o vegetariana. Anche i bambini che vengono allattati al seno da mamme vegane possono sviluppare forme di carenza.
Altre cause possono essere le malattie che riducono la capacità dell’intestino di assorbire le sostanze introdotte con l’alimentazione. È il caso della celiachia, ma anche di condizioni particolari (relativamente diffuse) di squilibrio nella composizione della flora batterica intestinale. Questi ultimi casi (definiti disbiosi) possono essere conseguenti ad una terapia antibiotica o innescati da una dieta squilibrata. Vengono trattati, dopo avere sentito il parere del medico, con l’assunzione di probiotici come Zentiva Probiotico, microrganismi che ripopolano la mucosa intestinale dei batteri “amici”.
La vitamina B₁₂ può essere assorbita grazie all’azione di una sostanza prodotta nello stomaco, il Fattore Intrinseco: la sua assenza causa una malattia chiamata gastrite atrofica che ne riduce la capacità di assorbimento, provocando un disturbo detto anemia perniciosa.
È anche importante, ai fini di massimizzare l’assorbimento, che nello stomaco sia presente la giusta concentrazione di acido. Se si prendono medicinali che riducono l’acidità gastrica (come gli inibitori della pompa protonica che spesso vengono raccomandati per trattare i sintomi del reflusso gastroesofageo), l’assorbimento di vitamina B₁₂ potrebbe essere insufficiente. Negli anziani, la riduzione della secrezione di acido è una condizione piuttosto comune.
La gastrite atrofica è una malattia dello stomaco che causa la riduzione della capacità di assorbimento di questa sostanza e provoca una forma di anemia detta anemia.
Quali sono i sintomi? Nelle persone con carenza possono essere presenti ingrossamento di fegato e milza, perdita di peso e infiammazione della lingua associata a bruciore (glossite). Possono anche verificarsi sintomi neurologici di varia gravità, dovuti alla sofferenza delle fibre nervose: da manifestazioni lievi come il formicolio e l’irritabilità a conseguenze gravi come la confusione mentale e vere e proprie patologie psichiatriche.
Cosa fare? In tutti questi casi, potrebbe essere necessario assumere integratori alimentari a base di vitamina B₁₂ per prevenire la carenza, previo consulto medico. Pharmaelle Cobaxil B₁₂ Cinquemila 5.000 mcg compresse è un prodotto destinato all’assorbimento sublinguale, che garantisce il massimo assorbimento anche nei pazienti con problemi gastrici e gastroenterici. Viene consigliata l’assunzione di una compressa alla settimana, da sciogliere sotto la lingua.
Questa sostanza è contenuta prevalentemente negli alimenti di origine animale.
Cosa mangiare, dunque, in caso di carenza di vitamina B₁₂? Per prevenire la carenza e fare fronte ad uno stato di aumentato fabbisogno, è utile aumentare l’apporto di carne (anche di frattaglie, come il fegato), pesce (in particolare sgombro, tonno, merluzzo e salmone), latte e latticini e uova. Si tenga anche presente che la cottura riduce la quota di vitamina B₁₂ disponibile per l’assorbimento.
Le persone che seguono una dieta vegana o vegetariana sono più esposte al rischio di carenza e potrebbero, in qualche caso, avere necessità di assumere integratori alimentari che la contengono come Be-total Advance B12. Malgrado questa vitamina sia contenuta anche in alcune alghe e nelle bevande a base di soia, infatti, queste fonti non sono generalmente sufficienti a garantire l’apporto in maniera sufficiente.
La prima cosa da fare è senz’altro quella di introdurre più alimenti di origine animale nella dieta.
Trattandosi di una vitamina idrosolubile, non si accumula nella frazione grassa degli alimenti. Per evitare l’eccessivo apporto di colesterolo, quindi, è possibile privilegiare i tagli di carne magra, il latte scremato e limitare il numero di uova.
Quando l’effetto indotto dall’alimentazione non è sufficiente, si può ricorrere all’assunzione di integratori alimentari o farmaci da banco a base di vitamina B₁₂.
Per le donne in gravidanza sono disponibili prodotti formulati per garantire l’apporto di sostanze specifiche, come (oltre alla vitamina B₁₂) l’acido folico e tutte le altre vitamine del complesso B.
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Chi non dovrebbe prendere integratori di vitamina B₁₂. Le persone con problemi cardiaci dovrebbero evitare l’assunzione di dosi eccessive di questa vitamina e, in ogni caso, farsi seguire da un medico nel corso della supplementazione, anche se alle dosi consigliate.
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