(Questo articolo, pubblicato nel Magazine di Trovaprezzi.it il 19 gennaio 2019, è stato aggiornato in data 19 gennaio 2020)
“Di notte ogni cosa assume forme più lievi, più sfumate, quasi magiche” diceva lo scrittore Romano Battaglia.
La notte è infatti uno stato di totale assenza di luce, dove l’unica illuminazione oltre quella artificiale è data dal bagliore della luna che vive di luce riflessa. Uno stato di magia e delicatezza, che permettono solo a chi ha la giusta sensibilità e tecnica di poter immortalare certi momenti. La fotografia notturna è una delle arti più complesse. Fotografia significa luce, dunque in che modo è possibile ottenere buoni risultati quando è proprio la luce a mancare?
In questa guida dedicata agli smartphone, vi sveliamo qualche trucco in modo da poter trarre il meglio possibile dall’ultima generazione. Il Galaxy S20 è ormai realtà portando con sé diverse migliorie proprio per quanto riguarda la fotografia notturna, ma i trucchi di questa guida possono essere applicati anche agli smartphone della precedente generazione, come S10, OnePlus 7T Pro, o Huawei P30 Pro.
Perché proprio lo smartphone? Perché nonostante il mercato delle fotocamere compatte e delle mirrorless sia molto florido, il cellulare è l’unico dispositivo che abbiamo sempre con noi, in qualsiasi momento e quindi una risorsa importante nel momento in cui vogliamo immortalare un ricordo, che sia un momento speciale o un’uscita con amici che non vedevamo da tempo.
Oggi sono diversi gli smartphone che consentono di ottenere buoni risultati anche nelle condizioni più difficili, come per esempio iPhone 11 Pro o Huawei P30 Pro. Ecco però cosa tenere in considerazione per chi vuole scattare in ogni condizione ed essere sicuro di ottenere buoni risultati.
Gli smartphone devono soddisfare specifiche esigenze di ingombri e dimensioni e da questo nasce la necessità di dover miniaturizzare tutti i componenti. Va da sé che anche il sensore fotografico sia coinvolto. Rispetto a quello usato sulle macchine fotografiche, è molto più piccolo e ciò porta ad alcune criticità. Un sensore più piccolo significa prima di tutto meno superficie in grado di catturare luce e di conseguenza di sopperire alla sua assenza. Si può certamente usare il software per sopperire a tale mancanza, ma si creano molto facilmente artefatti e quello che viene chiamato “rumore digitale”, ovvero una grana molto fitta che fa perdere dettagli e nitidezza alla foto
Sebbene il sensore sia comunque più piccolo di una fotocamera, esistono prodotto come Huawei P20 Pro che offrono un sensore più grande del 125% rispetto ad alcuni concorrenti come Galaxy S10. Sono comunque sensori molto piccoli che tenderanno a produrre molto rumore digitale quando si scatta con bassa luminosità. In questo caso consigliamo di usare la modalità manuale, abbassare i valori ISO, impostare un tempo di scatto più lungo e se possibile usare un treppiede, permettendo così di far entrare più luce all’interno del sensore. Tale metodologia non consente di scattare oggetti in movimento, in quanto in tal caso sarebbe opportuno usare il flash oppure una fonte di illuminazione esterna.
Lo stabilizzatore ottico è un meccanismo sul quale è appoggiato il sensore ed è in grado di compensare i micromovimenti delle nostre mani. Gli stabilizzatori usati in smartphone di ultima generazione come iPhone 11 Pro, permettono di ottenere ottimi risultati, sia mentre scattiamo una foto che mentre registriamo un video. Se l’effetto dello stabilizzatore è importante mentre si registra un video, può fare la differenza tra una buona e una cattiva foto nelle fotografie notturne.
Gli smartphone dotati di 2, 3 o 4 fotocamere adottano la stabilizzazione solamente sul sensore principale, ma in alcuni casi, come nel Note 10 Pro, tutti i sensori sono stabilizzati. Grazie all’OIS (optical image stabilizer) sarà possibile fare foto con lunghi tempi di esposizione senza dover usare un supporto esterno, permettendo così allo smartphone di catturare più luce senza alzare in maniera eccessiva i valori ISO. Bisogna solo non esagerare ed essere consapevoli dei propri limiti. Con una mano particolarmente ferma si possono scattare buoni scatti anche con fotografie da uno o un secondo e mezzo, difficile andare oltre.
Il treppiede è un grande alleato della fotografia notturna. Ovviamente per uno smartphone non è necessario portare con sé attrezzatura professionale, che oltre ad essere costosa è anche molto pesante. Esistono in effetti diverse soluzioni, dai mini-treppiede Manfrotto, fino ad arrivare ai diversi treppiedi snodabili di Joby, i cosiddetti Gorillapod. Grazie ad essi, potremo essere sicuri di tenere il telefono fermo mentre si scatta, potendo così allungare ancora di più i tempi di esposizione.
Ciò ci permetterà di effettuare foto molto particolari, soprattutto se nell’immagine catturiamo oggetti luminosi in movimento, come per esempio i fari di un’auto.
I treppiedi per smartphone costano poco e sono compatibili con i più compatti come Sony Xperia 5 ma anche con i più grandi come iPhone 11 Pro Max
Il flash LED è ormai disponibile su tutti gli smartphone. I più economici hanno un flash single tone, come per esempio Xiaomi Redmi Note 7, mentre su iPhone 11 ma anche su buona parte dei top di gamma è possibile trovare un flash dual-tone, che riesce a bilanciare in maniera migliore la luce emessa in modo da ottenere una foto più naturale.
Il flash ha diversi vantaggi, il principale è di illuminare il soggetto in situazioni non ottimali o di forte controluce. Presenta però al contempo lo svantaggio di offrire spesso sin troppa luce rispetto a quanto realmente necessario, facendo ottenere spesso il risultato di avere un soggetto fin troppo luminoso e il resto dell’ambiente troppo scuro.
Va dunque usato nella maniera corretta e talvolta può risultare opportuno coprirlo o fare in modo che la sua luce rimbalzi sul soggetto non frontalmente. Si tratta però del modo più semplice per scattare una foto in situazioni di luminosità bassa. Può essere comunque sostituito da un piccolo faretto LED da agganciare allo smartphone, in modo da ottenere una luce più tenue ma al contempo diffusa su tutto l’ambiente per ottenere uno scatto più equilibrato.
Si tratta di una sorta di autotune per le foto al buio. La modalità notte è oggi integrata in tantissimi smartphone, come Note 10+, Galaxy S10, iPhone 11 Pro e Huawei P30 Pro. La modalità notte è un’aggiunta software che consente di bilanciare lo scatto in modo da trarne il massimo, compensare la bassa luminosità e mettere a frutto anni di esperienza e innovazione tecnologica.
I risultati sono spesso strabilianti, riuscendo a mostrare dettagli impensabili solo fino a qualche anno fa. Se il vostro smartphone ne è dotato usatela senza timore, in quanto vi permetterà di ottenere scatti di alto livello anche in condizioni estremamente difficili.
Buongiorno Leonardo, la ringrazio per la domanda e le riporto la risposta dell’autore:
“I treppiedi per smartphone sono dotati di un sistema a molla, una sorta di pinza che aggancia il telefono. Tale supporto ha poi due fori filettati, uno sul lato corto e uno sul lato lungo, per fissarlo al treppiede vero e proprio. In genere sono venduti in kit, ma non sempre.”
Buona giornata! 🙂
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GRAZIE PER LE INDICAZIONI DATE. POSSEGGO MATE 20 MA PRESTO, MALGRADO I MIEI 73 ANNI PENSO DI SOSTITUIRLO COL NUOVO MATE 20 PRO. NON RIESCO A CAPIRE COME AGGANCIARE IL TELEFONO AL PICCOLO TREPPIEDE PER LE FOTO NOTTURNE. POTRESTE, PER PIACERE ESSERE PIù PRECISI? GRAZIE E CORDIALITA’