I monitor OLED si stanno diffondendo molto rapidamente sul mercato, con un tasso di penetrazione più veloce di quello dei televisori basati sulla stessa tecnologia. I prodotti proposti rientrano però quasi tutti all’interno di una categoria piuttosto to specifica: il gaming. L’offerta è ormai veramente ampia e abbraccia diagonali dai 27 pollici fino ai 49 pollici.
Gli schermi OLED offrono vantaggi innegabili che possono interessare anche a chi è alla ricerca di un monitor per la produttività (e non per attività ludiche). È quindi naturale chiedersi se i monitor OLED da gaming siano adatti anche a scenari diversi, come la creazione di contenuti o lavori più assimilabili a quelli di ufficio, magari da alternare a sessioni di gioco. In questo articolo andremo a rispondere a questa domanda, tenendo conto delle ultime evoluzioni tecnologiche.
Partiamo elencando quei vantaggi che abbiamo già citato in apertura: gli OLED, come molti lettori ormai sapranno, hanno una particolarità che li distingue nettamente dagli LCD, cioè la capacità di emettere luce propria. Non c’è una retroilluminazione: ogni pixel si accende e si spegne in modo indipendente. Questa caratteristica garantisce un contrasto altissimo, tanto elevato da non poterlo nemmeno misurare, visto che il nero è assoluto.
Visto che si parla di gaming, impossibile poi non citare i tempi di risposta praticamente istantanei, che si traducono in immagini privi di effetto scia e di trascinamenti. In parole povere tutti i movimenti più rapidi su schermo vengono riprodotti al massimo della qualità. Ultimo, ma solo in ordine di citazione, è l’angolo di visione, più ampio rispetto a quello degli LCD.
Se i pregi sono tanti, anche i difetti non sono affatto trascurabili, specialmente se si prendono in considerazione tutti gli usi che possiamo racchiudere sotto il cappello della produttività. Anzitutto gli OLED possono andare incontro al fenomeno chiamato burn-in o stampaggio che dir si voglia. Non mi dilungherò su questo aspetto: per chi volesse approfondire c’è già un articolo dedicato.
C’è poi da considerare la luminosità: se ne serve tanta, e in alcuni ambienti è possibile, gli LCD sono ancora avanti su questo aspetto. Il limite principale è però legato alla leggibilità dei testi e dei particolari più minuti, un aspetto vitale per tanti usi, dalla scrittura al foto-ritocco o montaggio video ad alti livelli. Qui è assolutamente necessario capire il motivo per cui gli OLED possono essere meno adatti rispetto agli LCD.
Tutto nasce dalla struttura dei pixel, i piccoli quadratini che costituiscono la base di qualsiasi display. Negli LCD la struttura è RGB in linea orizzontale: ogni pixel è diviso in un sub-pixel rosso, uno verde e uno blu, uno di seguito agli altri. Questa disposizione è canonica da moltissimo tempo e di conseguenza tutti i sistemi operativi per computer si aspettano che dall’altra parte lo schermo funzioni in questo modo, quando devono mandare un testo a video.
Negli OLED la struttura non è RGB ma differisce a seconda della tecnologia usata:
Il risultato sono testi (o particolari minuti) meno nitidi e un effetto che si chiama “color fringing”, a causa del quale i bordi appaiono contornati da aloni colorati; il motivo è proprio il mancato allineamento della struttura dei pixel a quella classica RGB.
I monitor OLED sono quindi da scartare se si cercano prodotti utili anche per la produttività? Non esattamente: fortunatamente la tecnologia ha fatto passi in avanti anche da questo punto di vista. I prodotti più affetti dalle problematiche descritte sono quelli delle prime generazioni: se cercate un monitor per usi non da gaming, il consiglio è quello di acquistare un modello recente, meglio ancora se del 2025.
Cosa è cambiato in concreto? Nei monitor WRGB la disposizione dei sub-pixel è diventata RGWB, riorganizzata per favorire anche la resa dei testi. Per convenzione si parla spesso di tecnologia WRGB perché quello è il nome originale associato anche agli schermi per TV, ma ad oggi sarebbe meglio essere più precisi.
Per quanto riguarda i QD-OLED, la disposizione dei sub-pixel è sempre tendenzialmente triangolare ma comunque più squadrata, grazie alle modifiche apportate di generazione in generazione. Tutti gli OLED hanno poi aumentato la risoluzione e infatti si trovano ormai molti modelli da 27 o 32 pollici 4K. La maggiore densità di pixel (più risoluzione a parità di diagonale), insieme ai cambiamenti citati, ha migliorato la nitidezza dei testi e dei particolari più piccoli.
Non è ancora tutto perfetto ma i progressi si vedono: ad oggi un monitor OLED o QD-OLED può essere valido anche per la produttività e non solo per il gaming. Qualche rapido consiglio a chi è alla ricerca del modello migliore per le propri necessità: se si passa la maggior parte del tempo a elaborare testi, la scelta migliore è ancora un LCD con risoluzione elevata, 4K o 5K.
In questi casi l’acquisto di un OLED da gaming è sensato solo se l’aspetto ludico ha una grande importanza e il tempo dedicatogli è paragonabile a quello impiegato nella scrittura. Se invece si lavora su foto o video, allora un OLED di recente produzione può essere meglio di un LCD: il contrasto migliore e la gestione di HDR più convincente (a parte poche eccezioni molto care) sono fattori che possono pesare molto.
I modelli che consigliamo sono prodotti come gli Asus ROG Swift OLED PG27UCDM e PG32UCDP (il primo è QD-OLED, il secondo è WRGB), MSI MPG 321URX, LG. In pratica tutti i prodotti 2025 con schermi 4K sono adatti e abbastanza allineati, ovviamente poi la scelta viene guidata dalle caratteristiche peculiari di ciascuno. Volendo, se interessa più la produttività del gaming, c’è anche l’Asus ProArt Display PA32UCDM, un 32″ per professionisti che però si paga caro.
MSI ha lanciato il nuovo monitor da gaming MAG 275QF E21. Questo nuovo modello rappresenta un aggiornamento del già esistente MAG 275QF, con una modifica principale: il refresh rate passa da 180
Il mercato dei monitor è decisamente ampio: ci sono i monitor con pannelli dall’elevata qualità, più indicati per l’utilizzo da parte di grafici e fotografi, monitor votati alla produttività e monitor dedicati
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