Recensione AirPods Pro 3: più bassi, più autonomia e sensore cardiaco

I nuovi AirPods Pro 3 migliorano in tutto e battono i Pro 2 su ogni fronte. Tante novità e soprattutto il rilevatore del battito cardiaco
Di Saverio Alloggio 16 Ottobre 2025
4 minuti di lettura
recensione airpods pro 3

Gli AirPods Pro 3 sono gli auricolari ideale da abbinare a un iPhone non solo perché possono godere di tutte le funzioni e i servizi dell’ecosistema Apple, ma anche perché sono eccellenti sul fronte musicale, della cancellazione del rumore e in ambito sportivo. Sicuramente fanno meglio degli AirPods Pro 2 e delle altre generazioni attualmente in commercio, e il prezzo rimane impegnativo poiché si parla di 249 euro. Ma siamo davvero a una svolta perché l’integrazione del sensore di rilevamento del battito cardiaco consente di fare a meno del Watch. Un bel risparmio per i più sportivi.

AirPods Pro 3, arriva il sensore cardiaco

Gli AirPods Pro 3 sembrano uguali agli AirPods Pro 2 ma in realtà osservati da vicino hanno una forma leggermente diversa che li rende più confortevoli e stabili. In pratica si posizionano meglio nella conca auricolare perché sono leggermente più piccoli e i cuscinetti in silicone adesso sono in ben cinque taglie. Hanno aggiunto una extra extra small. Tutto questo consente una migliore aderenza. Inoltre all’interno dei nuovi cuscinetti sono state iniettate microsfere in schiuma che migliorano l’isolamento acustico passivo. La sintesi è che rimangono salde nelle orecchie anche durante le sessioni sportive più intense, sono confortevoli e senza la cancellazione attiva del rumore (ANC) riducono comunque un po’ i rumori ambientali.

airpods pro 3 con mac

AirPods Pro 3 perfette anche con il Mac

I comandi sono sempre a sfioramento, come gli altri modelli di AirPods, e la custodia come sempre dispone di una porta USB-C per la ricarica e anche il supporto per la ricarica wireless Qi. La novità più importante è che sia custodia che gli auricolari adesso sono certificati IP57, quindi proteggono dalla polvere e dall’acqua (fino a un metro di profondità per 30 minuti). La pioggia e il sudore non sono un problema.

Sotto il profilo hardware, sebbene sia stata confermata la presenza del chip Apple H2, già presente sugli AirPods Pro 2 e AirPods 4, bisogna sottolineare l’avvento del sensore fotopletismografico (PPG) capace di monitorare la frequenza cardiaca – sulla falsariga dell’Apple Watch. È una versione molto più evoluta del sensore montato sugli auricolari Beats Powerbeats Pro 2 – marchio di proprietà Apple, e funziona davvero bene. Se si dispone anche del Watch, la piattaforma software Apple seleziona i rilevamenti più corretti. Auricolari e custodia supportano poi la localizzazione a distanza.

Per quanto riguarda la batteria Apple ha fatto una scelta controcorrente. L’autonomia degli auricolari è passata dalle 6 ore del modello precedente a circa 8 ore (con ANC attivo). Mentre la custodia, che complessivamente faceva arrivare a 34 ore, adesso raggiunge la soglia delle 24 ore.

airpods pro 3 con custodia a ricarica wireless

AirPods Pro 3 e custodia

AirPods Pro 3, più musicali e con più bassi

Gli AirPods Pro 3 sono nettamente migliorati rispetto ai Pro 2 sotto il punto di vista musicale, soprattutto per un dettaglio: i bassi sono molto più incisivi. Apple è riuscita a mantenere intatto il suo classico equilibrio, il suo stile, migliorando la piacevolezza di ascolto relativa a bassi, batterie e frequenze più basse in genere. Sia che si attivi la modalità con ANC attiva che Trasparenza la fruizione è sempre molto buona. Probabilmente in termini di dettaglio assoluto se la giocano con Bose QuietComfort Ultra e Sony WF-1000XM5, anche grazie al vantaggio delle tecnologie di Apple Music, come ad esempio l’Audio Spaziale. Mentre nella cancellazione del rumore non riescono ancora a scalfire il primato di Bose. Nel quotidiano comunque sono eccellenti.

Perché acquistare gli AirPods Pro 3?

Pro

Contro

Gli AirPods Pro 3 sono davvero di auricolari che si prestano a un impiego quotidiano multi-attività: in video-conferenza, chiamata, fruizione streaming, sport, etc. Non si percepiscono gravi difetti. Dispiace forse che la nuova funzione di traduzione in tempo reale in inglese, francese, tedesco, portoghese e spagnolo non sia ancora disponibile in Italia per problemi di Digital Markets Act. Si spera però che entro fine anno la questione possa essere risolta. In seconda battuta c’è forse il tema della custodia che complessivamente perde un po’ di ore di autonomia, ma potrebbe essere un problema solo per un ristretto numero di consumatori. Infine c’è il tema del prezzo, che continua a essere medio-alto. Ma Apple su questo è sempre stata un po’ intransigente. Prendere o lasciare.

Pubblicato il 16 Ottobre 2025
Saverio Alloggio
Saverio Alloggio

Sono nato nel 1990 e ho vissuto da adolescente l’arrivo degli smartphone. La mia passione per la tecnologia è nata però ben prima, iniziando ad assemblare computer in quinta elementare. Circuiti e schede di rete mi hanno affascinato da quando ne ho memoria. È stato il 2007 però l’anno della svolta: sono stato tra i pochi italiani (rispetto ai numeri...Leggi tutto

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