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Nuovo codice della strada: quali farmaci è vietato assumere mentre si guida?

Non solo alcol e stupefacenti, anche i medicinali usati ogni giorno potrebbero destare problemi durante un controllo di polizia.
Di Biagio Flavietti 30 Gennaio 2025
5 minuti di lettura
farmaci vietati quando si guida

Da poco tempo è entrata in vigore la nuova riforma del codice della strada e con essa le modifiche stringenti in termini di alcol, droghe e sostanze d’abuso per chi si mette alla guida, ma non solo. Infatti, anche alcuni farmaci di uso quotidiano potrebbero destare problemi in seguito ad un controllo di polizia e all’esecuzione dello specifico test sui fluidi biologici. Non ci sono test autodiagnostici che tengano, con la nuova legge non sarà più necessario dimostrare che il conducente sia in uno stato alterato per eseguire i test e questo rende problematica l’assunzione di alcuni medicinali che possono influenzare lo stato di veglia o attenzione.

In questo articolo del magazine di Trovaprezzi.it cercheremo di capire di più sulle modifiche apportate al codice della strada e quali categorie di medicinali possono creare problemi per il guidatore.

Quali sono le modifiche al codice della strada?

La legge del 25 novembre 2024 n. 177 interviene in materia di sicurezza stradale e apporta tutta una serie di modifiche al codice della strada, rendendolo più stringente per i guidatori che si mettono al volante. Questi ultimi non dovranno preoccuparsi solo di alcol e sostanze d’abuso, ma anche di tutta una serie di medicinali di uso quotidiano, che possono contenere sostanze psicotrope o che sono in grado di creare effetti collaterali potenzialmente dannosi alla guida.

Tra le novità che vengono introdotte c’è sicuramente la possibilità da parte delle forze dell’ordine di poter procedere all’esecuzione dei test sui fluidi biologici, senza la necessità di dover dimostrare lo stato di alterazione psico-fisica generato da tali sostanze. La presenza all’interno dei fluidi biologici di tali sostanze potrà, quindi, configurare direttamente il reato, indipendentemente se abbiano compromesso o meno la capacità di guida. Ciò diventa un problema per tutti coloro che seguono terapie croniche a base di ansiolitici, antidepressivi e alcune categorie di antidolorifici.

In sintesi, la differenza sostanziale riguarda il fatto che il precedente codice della strada puniva chi “dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, si metteva alla guida in stato di alterazione psico-fisica”. Al contrario, il nuovo codice punisce “chiunque guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, anche se non è presenta alterazione psico-fisica”. Questo diventa problematico per tutti coloro che hanno assunto o sono sotto terapia con farmaci che possono rimanere nel sangue ed essere rilevabili dai test condotti dalle forze dell’ordine.

nuovo codice della strada normativa per assunzione farmaci

Categorie di farmaci che possono creare problemi alla guida

Alcuni principi attivi contenuti in medicinali di uso comune, come antidepressivi, ansiolitici, antidolorifici e perfino alcuni sciroppi per la tosse, possono lasciare tracce nel sangue anche nei giorni successivi alla loro assunzione e quindi dare positività ai test di controllo della polizia. Ad oggi l’assunzione di tali sostanze, anche se giustificata dalla presenza di ricetta medica, non autorizza automaticamente a mettersi alla guida. Quindi, se si risulta positivi ai test di controllo, la prescrizione del medico non rappresenta in alcun modo una giustificante che esclude da responsabilità penali. Ma quali sono i farmaci che possono creare problemi?

Analgesici oppioidi

Si tratta di principi attici con azione analgesica utilizzati per dolori cronici o molto severi. Di questa categoria fanno parte tutta una serie di farmaci derivati della morfina, come ossicodone (OxyContin o Targin), codeina presente in sciroppi per la tosse oppure in farmaci per il dolore come CoEfferalgan e Tachidol. Anche medicinali a base di tramadolo, come Contramal e Fortradol, usati per i dolori intensi possono provocare problemi ai guidatori in caso di test di controllo.

Barbiturici e benzodiazepine

Questa classe di medicinali comprende i barbiturici, come il fenobarbital usato in caso di epilessia, e le benzodiazepine impiegate per ansia, insonnia e attacchi di panico. Gli attivi che appartengono a questa categoria e che possono provocare problemi alla guida sono il diazepam (Valium), il lorazepam (Tavor), l’alprazolam (Xanax), il clonazepam (Rivotril) e il delorazepam (En). Tutti farmaci che vengono prescritti per le piccole problematiche correlate all’ansia sociale, agli attacchi di panico o per favorire l’addormentamento.

Farmaci vietati alla guida nuovo codice della strada

Cannabis terapeutica

Per quanto riguarda la cannabis, i test antidroga effettuati dalle forze dell’ordine si concentrano sul THC (tetraidrocannabinolo) presente all’interno della sostanza vegetale e responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis. Al contrario, prodotti salute e integratori come Arkopharma Arkorelax Cannabis Sativa Compresse non dovrebbero dare problemi, in quanto contengono esclusivamente CBD (cannabidiolo). La riforma non interessa, quindi, l’olio di CBD o altri prodotti a base della cosiddetta “cannabis light” o “cannabis legale“.

Antistaminici

Come è risaputo da tempo, i farmaci antistaminici, soprattutto se di prima generazione, possono provocare notevoli effetti sedativi e stordenti. Ciò potrebbe essere problematico per il guidatore che si mette al volante. Ovviamente, la persona che assume tali medicinali, anche in riferimento al vecchio codice della strada e delle indicazioni riportate sul foglietto illustrativo, non poteva guida mezzi o utilizzare strumenti che richiedessero precisione.

In attesa di ulteriori chiarimenti da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, non resta che adottare comportamenti di estrema prudenza, privilegiando la sicurezza propria e altrui sulla strada.

Pubblicato il 30 Gennaio 2025
Biagio Flavietti
Biagio Flavietti

Biagio Flavietti è un giovane farmacista nato il 20 giugno 1993 a Napoli. Nella stessa città, dopo una maturità classica, consegue la laurea magistrale in Farmacia nel dicembre 2017 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi in farmacologia e farmacoterapia. La tesi mette al centro del suo studio l’analisi e la ricerca di integratori a base...Leggi tutto

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