Il piano cottura a induzione negli ultimi anni ha avuto un grande successo e sono sempre di più le famiglie che lo scelgono per la loro cucina. Con la crisi legata alla distribuzione di gas in arrivo, l’induzione è diventata una scelta ancora più interessante. Ma è davvero conveniente scegliere il piano cottura a induzione invece di un piano cottura a gas? Quanto consuma davvero?
In questo articolo cerchiamo di capire meglio come funziona il piano cottura a induzione e se può davvero rivelarsi una scelta conveniente per abbattere i consumi e i costi in bolletta. Scopri subito i prezzi dei piani cottura aggiornati in tempo reale.
Il piano a induzione non utilizza il gas metano ma l’energia elettrica per funzionare. Sotto al piano sono presenti alcune bobine che, generando un campo magnetico, fanno arrivare il calore direttamente alle pentole e alle padelle. Di solito il materiale più efficiente è il vetroresina, che assicura una diffusione del calore diretta sulle pentole, senza alcuna dispersione termica: il rendimento dei piani a induzione arriva addirittura al 90%, contro il 50% dei piani a gas e il 45-60% dei piani cottura elettrici radianti o alogeni. Quindi l’induzione è davvero il sistema di cottura più efficiente!
L’unica accortezza da avere riguarda le pentole: alluminio, vetro, rame, ceramica o terracotta sono materiali che non possono essere assolutamente utilizzati su un piano a induzione. Esistono pentole e padelle apposite, realizzate in materiale ferroso e soprattutto dotate di un fondo magnetico, che verrà attirato dal campo magnetico e permetterà alla pentola di aderire perfettamente al piano.
Non è facile capire esattamente quanto consuma un piano a induzione: dipende ovviamente da quanto e come lo utilizzerete, dal vostro contratto di fornitura di energia elettrica e dalla classe energetica di appartenenza. Una buona abitudine è quella di scegliere sempre elettrodomestici in una classe energetica conveniente, ma al di là di questo aspetto puramente tecnico ci sono altre valutazioni da fare.
Nel calcolo della convenienza di un piano cottura a induzione dovrete senza dubbio considerare anche l’investimento iniziale per acquistare l’elettrodomestico. In generale infatti sono apparecchi che hanno un costo più elevato rispetto ai modelli tradizionali a gas: un buon piano cottura a induzione ha un prezzo minimo di circa 200-300 euro, ma ci sono modelli che possono arrivare a costare anche più di 1000 euro. La scelta dipende dalle vostre esigenze ma considerate sempre un investimento minimo di circa 250 euro.
Questa è probabilmente la domanda più importante da farsi. Uno dei motivi per cui per molti anni il piano a induzione non si è diffuso nel nostro paese è perché la potenza elettrica che assorbono le bobine è davvero molto elevata. Un singolo fornello di un piano a induzione può assorbire anche 2000 Watt se utilizzato al massimo della sua potenza, mentre all’accensione l’assorbimento di potenza può arrivare anche a oltre 3500 Watt. Questo significa che è molto facile superare i classici 3 kW di potenza che la maggioranza di noi ha fissato nel proprio contratto di fornitura elettrica.
Se volete acquistare un piano a induzione dovrete quindi considerare anche l’idea di aumentare la potenza contrattuale fino a 5 o 6 kW, per essere sicuri che non salti la corrente ogni volta che accendete i fornelli e magari state utilizzando anche la lavatrice o la lavastoviglie. Questo è un investimento economico che dovete dunque considerare.
Come abbiamo visto, nel calcolo di quanto consuma il piano a induzione ci sono diverse variabili da considerare oltre che il mero consumo di kWh, che in definitiva non è così elevato. Una volta fatto l’investimento iniziale dell’elettrodomestico e del passaggio contrattuale ad una potenza più elevata, avrete sicuramente un ritorno economico: alla lunga, infatti, il sistema a induzione permette di risparmiare rispetto alla cottura a gas.
Questi sono i due principali motivi per cui un piano cottura a induzione complessivamente consuma meno di un modello a gas. Ovviamente parlando in termini assoluti, senza considerare le variazioni del prezzo unitario di gas o energia elettrica (che, come sappiamo, negli ultimi mesi sono state decisamente variabili).
Inoltre, ci sono anche altri vantaggi che derivano dalla cucina a induzione.
Il vantaggi del piano cottura a induzione sono quindi molti e non tutti legati ai consumi energetici.
Ma nessuno nota che il fattore di conversione del gas utilizati dalle nostre centrali è del 50%? 0.5×0.9 = 0.45. Un contratto da 5/6 kW ha costi fissi più alti di un contratto da tre kW. L’energia Elettrica ha un costo più elevato dell’energia ricavata dal gas. Quindi dove sono i vantaggi economici ed energetici dei piani ad induzione? Soltanto se si usa il fotovoltaico si può avere un vantaggio energetico, ma non economico….
Come spiegato c’è molta meno dispersione di calore e tempi più brevi. Se anche costa molto l’elettricità comunque si risparmia. Io lo uso da settembre, mi trovo bene ho ancora il contratto 3KW e non mi è mai saltata la luce.
Le bollette non sono più alte del solito.
Sono d’accordo con te,,,ma con il fv è ancora peggio,,e per il costo iniziale per almeno 6-7 kwatt con accumulo ed inverter , dal costo almeno di 10-12 mila € e bisogna vivere in villa. Perché 14-16 pannelli in condominio sarebbero impossibili. POI la corrente deve essere portata ad almeno 8 kwatt. Perché 2 fornelli accesi comportano quasi 5 kwatt ,,,più grigo tv ecc…ed il costo diventa elevatissimo solo di canone. E per finire la nota che nessuno menziona,,,: i cavi della corrente in una casa non sono progettati per reggere tale potenza, e dopo poco tempo andranno sicuramente in corto.. per cui il guadagno è solo per chi li vende
I piani ad induzione posso essere regolati in maniera tale da fare bastare la normale potenza di casa a 3 kW .al massimo la si passa a 4,5 o 6 ( il costo non è elevato sia come fissi che come prezzo unitario , secondo generalmente i cavi sono del 2,5mm e tengono 30 ampere che sono oltre 6 kW ….al limite per stare più tranquilli si può con poca spesa cambiarlo con uno da 4mm .
E comunque si risparmia rispetto al gas che ha rendimento del 50% confronto al 90% dell’ induzione !
Non lo dico per sentito dire ma sono un elettrotecnico !
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Il contatore deve essere portato ad almeno 8kwatt,,,con una spesa solo di canone elevatissima, più il prezzo dopo i 6 kwatt molto elevato in tutto ,,comprese le voci intorno raddoppiate E non si parla di poco ma di doppio e triplo. Più il fattore pericolo mooolto elevato,,,,gli impianti in una abitazione sono fatti per 3.3. E 4.6 kwatt. Per cui tutti i fili sotto traccia dopo un periodo si cuociono e vanno in corto. E per finire c’è una forte costrizione nell’usare gli elettrodomestici, perché cuocere acqua per la pasta più un sugo comporta almeno 5 kwatt e 7 in Accensione, per cui no fon,,no lavatrice , ed altro, ,o uno o l’altro,,,,non mi sembra molto comodo …per me il guadagno ce l’ha solo chi li vende