Si sente sempre più spesso parlare, nella vasta gamma di fotocamere digitali, di fotocamere full frame. Soprattutto negli ultimi anni, la diffusione di tale termine è dovuta alla presentazione di un grande numero di modelli che montano proprio un sensore full frame, come per esempio la Sony A7 III, la Canon EOS R o la Nikon Z6.
Si tratta solo di alcune delle tantissime mirrorless, ma ci sono anche tante reflex, che sono state presentate nel corso degli ultimi mesi e che quindi hanno portato alla ribalta l’uso di tale termine.
Ma cosa significa esattamente, e che differenza c’è tra le macchine fotografiche full frame, quelle con sensore APS-C o quelle micro-quattro terzi? E le medio-formato infine?
In questo articolo andremo a scoprire tutti questi dettagli e molto altro ancora.
Il sensore fotografico è il cuore pulsante di ogni macchina fotografica. Che si tratti di quella inclusa nel vostro smartphone, di una action cam come la GoPro Hero7, di una fotocamera reflex o di una mirrorless, senza il sensore non sareste in grado di catturare le foto. Tale elemento serve infatti a ricevere la luce e le informazioni che passano attraverso l’obiettivo e che vengono catturate e processate dal processore d’immagine. Risulta quindi un elemento fondamentale, le cui prestazioni si ripercuotono in maniera diretta sulla qualità finale della foto scattata.
Il sensore full frame è tra i sensori più grandi a disposizione sul mercato e ciò comporta diversi vantaggi in termini di prestazioni e di qualità, ma anche alcuni svantaggi che andiamo ad analizzare.
Un sensore full frame, come quello montato all’interno della Canon 5D MkIV, si contraddistingue per dimensioni standard di 36 x 24mm, ovvero le stesse delle vecchie pellicole analogiche. Si tratta quindi di un’area piuttosto grande, grande quasi il doppio rispetto a un sensore APS-C. Quest’ultimo infatti misura 24 x 16mm, risultando dunque sensibilmente più piccolo.
Agli estremi ci sono poi i sensori micro-quattro-terzi, che misurano 18 x 13,5mm che si trovano su buona parte delle fotocamere di Panasonic e fotocamere di Olympus, ad esempio sulla Panasonic GH5, e i sensori medio formato, che sono i più grandi in assoluto con misure di 43,8 x 32,9 mm, dunque sensibilmente più grandi anche del Full Frame.
Più il sensore è grande, più aumentano i costi e gli ingombri, con alcune eccezioni. Le fotocamere APS-C, come la Fujifilm X-T100, sono spesso molto compatte e hanno ingombri ridotti e obiettivi più piccoli, mentre le full frame risultano, mediamente, più grandi, pesanti e anche più costose.
Al costo e agli ingombri delle macchine, bisogna poi aggiungere quelli degli obiettivi per fotocamere full frame, che arrivano spesso a superare diverse migliaia di euro. Talvolta il prezzo dell’obiettivo supera addirittura quello del corpo macchina.
Tra i vantaggi di un sensore full frame, c’è in primis quello di avere appunto dimensioni più grandi, che si traduce anche con pixel più grandi. Ciò permette di catturare maggiore luce, più informazioni e in generale una migliore gamma dinamica, rispetto ai sensori più piccoli. Ciò si traduce quindi con maggiori dettagli sia nelle zone più chiare, che in quelle più scure, per un’immagine generalmente più gradevole.
Ci sono poi vari altri benefici, come una migliore resistenza agli ISO più alti, quindi una maggiore capacità di scattare buone foto in condizioni di luminosità bassa o non ottimale e un maggiore effetto sfocato rispetto a sensori più piccoli.
Con il passare degli anni e il notevole miglioramento tecnologico che hanno visto le fotocamere digitali, la differenza tra un sensore e l’altro si è comunque assottigliata con il passare degli anni. Oggi sono infatti presenti mirrorless APS-C come la Fujifilm X-T3, in grado di reggere pienamente il confronto con una fotocamera dotata di sensore full frame nella stessa fascia di prezzo, come per esempio la recente Canon EOS RP, il modello di accesso dell’azienda giapponese.
La scelta dipende dunque dalle esigenze personali. Una APS-C nel tempo può risultare più immediata nell’uso e con una curva di apprendimento più semplice e graduale rispetto a una full frame che si approccia invece maggiormente al settore professionale. Un neofita si troverà sicuramente meglio a portare con sé minor peso, occupare meno spazio e avere obiettivi e macchina molto compatti e troverà più sensato investire in un sistema APS-C o micro-quattro-terzi, anche per questioni puramente economiche.
Chi invece è attratto dalla fotografia professionale, necessita di maggiore flessibilità in post produzione, di attrezzatura tropicalizzata in grado di resistere a intemperie, scattare in condizioni di luce molto difficili, allora troverà nelle fotocamere full frame come la Sony A7 III, il prodotto giusto.
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