L’inarrestabile corsa verso l’Intelligenza Artificiale da parte dei big del settore tecnologico si scontra, per forza di cose, con un problema di tipo etico. Nonostante l’AI sia diventata parte integrante di servizi e funzioni accessibili tramite smartphone, tablet e notebook, gli utenti faticano ormai a distinguere cosa sia reale e cosa sia stato, invece, creato in modo “artificiale”.
Se da una parte c’è una spinta ad un utilizzo sempre più imponente di tale tecnologia, dall’altra società come Meta, Microsoft e Google stanno cercando di introdurre una serie di accorgimenti per offrire più trasparenza agli utenti. Proprio Google in queste ore ha pubblicato sul suo blog ufficiale un documento in cui presenta le novità che riguarderanno l’app Google Foto.
La società ha da qualche mese esteso agli utenti una serie di funzionalità che sfruttano l’intelligenza artificiale per la modifica delle foto, parte del pacchetto Magic Editor. Fra queste, la possibilità di cancellare elementi, calibrare i colori, perfezionare la luminosità, applicare filtri e molto altro. In passato, queste erano attività complesse che richiedevano molto tempo, ma l’intelligenza artificiale ha cambiato le cose, afferma Google.
Per tale motivo si rivela dunque necessario correre ai ripari. Al fine di migliorare il livello di trasparenza, Google Foto renderà più semplice per l’utente capire quando su un’immagine sono state apportate modifiche tramite AI. A partire dalla prossima settimana, infatti, Google Foto evidenzierà tramite un’etichetta quando una foto è stata ritoccata con Google AI.
Le foto modificate con strumenti come Magic Editor, Magic Eraser e Zoom Enhance includono già metadati basati sugli standard tecnici dell’International Press Telecommunications Council (IPTC), dichiara big G, per indicare in modo esplicito l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa. Il passo ulteriore sarà quello di rendere queste informazioni visibili nei crediti della foto, insieme a dati come il nome del file, la posizione e lo stato del backup nell’app.
Si tratta in realtà di una notizia vociferata qualche giorno fa e che ora trova una conferma ufficiale. In più, i metadati IPTC potranno indicare quando un’immagine è stata composta utilizzando elementi di più foto. Le novità arriveranno in modo graduale su tutte le versioni dell’app Foto al momento disponibili.
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