Sono trascorsi vent’anni dal lancio di Google Maps ed è davvero singolare scoprire come la piattaforma ha effettivamente cambiato il modo di visitare i luoghi o di recarsi in un determinato punto per milioni di persone nel mondo. La versione per dispositivi mobili risale al 2007, con un primo rilascio per Blackberry e solo successivamente per Android e iOS.
Il 2009 segna un anno importante per il servizio con la decisione di Google di creare le proprie mappe da zero e l’introduzione della visione in modalità Street View. Nel 2012 ci si sposta dalle strade ai luoghi più famosi e visitabili solo a piedi grazie alla tecnologia Trekker, uno zaino progettato dalla società per catturare immagini a 360°. In questo modo è stato possibile consentire agli internauti di visitare comodamente da casa posti come il Grand Canyon o la Torre Eiffel.
Nel 2014 arrivano le indicazioni su attività commerciali, luoghi in cui mangiare, posti più interessanti da visitare, con orari di apertura e chiusura. L’anno successivo si aggiungono recensioni e informazioni utili sull’accessibilità che rendono Maps tra le applicazioni irrinunciabili su smartphone. Un’altra tappa fondamentale si è avuta nel 2019 con l’introduzione della modalità Live View che permette di orientarsi meglio quando si naviga a piedi visualizzando le informazioni in realtà aumentata sullo schermo dello smartphone.
L’ultimo passo di Maps è stato quello di entrare nell’era Gemini che riesce ad interagire con un database di oltre 250 milioni di luoghi e fornire informazioni a riguardo. Tra le curiosità diffuse da Google figurando anche i parchi e i musei più recensiti in Italia. Sul podio dei parchi italiani più cercati su Maps troviamo: al terzo posto il Parco della Valle di Padova, al secondo posto Parco Sempione di Milano e al primo posto Villa Borghese a Roma.
Per quanto riguarda i musei più recensiti, i primi tre posti sono occupati da: terzo posto Casa di Giulietta a Verona, Galleria degli Uffizi di Firenze e Foro Romano naturalmente a Roma.
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