JBL Charge 3 è un altoparlante Bluetooth di fascia medio alta che vuole imporsi nel segmento degli speaker portatili con un design molto riconoscibile e con un audio a 360 gradi di assoluto livello, ma che è penalizzato da dimensioni superiori rispetto ad alternative sulla stessa fascia di prezzo come per esempio Bose Revolve Plus o UE MegaBoom 3.
Di certo non passa inosservato, con i suoi due woofer esposti, l’impermeabilità e la possibilità di poter usare l’enorme batteria integrata a mo’ di powerbank. Lo abbiamo messo sotto torchio per qualche settimana e possiamo dunque raccontarvi le nostre impressioni nella recensione completa.
Voto: 8/10
L’altoparlante JBL Charge 3 riprende il design di JBL Charge 2 con una forma a barilotto e i due woofer posizionati lateralmente. È grande, molto grande, con misure XL di 22 x 9 x 9 centimetri e pesa un po’ più di 800 grammi. Uno dei motivi è sicuramente la batteria da ben 6000 mAh che permette di garantire oltre 20 ore di autonomia.
Dotato di certificazione IPX7, resiste a schizzi e piccole ondate anche se quando bagnato l’audio risulterà un po’ ovattato finché tutta l’acqua non sarà andata via. Nella parte superiore ci sono i pulsanti per la gestione dello speaker e della riproduzione multimediale: grandi, facili da riconoscere e intuitivi. Il tasto JBL Connect permette di collegare in serie più altoparlanti JBL, in modo da ottenere una sorta di modalità party, come avviene peraltro anche su UE BOOM 3 e MEGABOOM 3.
Nelle due estremità ci sono i woofer che contribuiscono all’emissione di corposi e prorompenti bassi. Quando acceso si nota la membrana vibrare, cosa sicuramente molto scenico ma che lascia qualche dubbio in merito alla durabilità, nel caso di cadute accidentali. Sempre sulla parte laterale ci sono anche due protrusioni in gomma che consentono di posizionare lo speaker in verticale.
Voto: 8/10
I driver all’interno del JBL Charge 3 consentono di ascoltare musica, film, serie TV a un volume molto elevato anche per lunghi periodi di tempo. Un altoparlante come questo può essere usato non solo per ascoltare musica mentre si è in giro con i propri amici, durante una festa, ma anche per migliorare (notevolmente) l’audio integrato di smartphone, tablet e anche televisori. In una stanza di 15 metri quadrati l’audio risulta infatti corposo e avvolgente, grazie anche all’emissione a 360 gradi, caratteristica in comune all’UE MEGABOOM 3 e al Bose Revolve.
L’audio è corposo, ricco con una riproduzione molto concentrata sui bassi che sono preponderanti e talvolta possono risultare anche eccessivi. Chi ama la musica elettronica e ricca di tanti bassi adorerà questo speaker, chi invece apprezza altri generi musicali che incentrano il loro carattere sulla voce o sugli strumenti, allora potrebbe non trovare la precisione e l’accuratezza di altri prodotti. Dipende sempre dalla tipologia di uso.
C’è anche un microfono che consente di effettuare e ricevere chiamate in vivavoce che riesce a catturare la voce a distanze di circa un metro. Oltre l’interlocutore ci sentirà un po’ lontani e i rumori di fondo potrebbero disturbare la conversazione.
Voto: 8/10
JBL Charge 3 è un altoparlante di segmento medio alto che potremmo consigliare a chi vuole uno speaker grande, con funzione da powerbank e un audio si potente ma non particolarmente pulito. Come detto si presta in particolar modo all’ascolto di musica elettronica o comunque con tanti bassi mentre chi cerca maggiore precisione acustica dovrà per forza di cose guardare altri prodotti.
L’impermeabilità è sicuramente una caratteristica molto interessante, ma potrebbe non interessare a tutti. Chi cerca uno speaker da usare principalmente a casa con una buona qualità e uno stile più sobrio potrebbe essere interessato al nuovo Bose Soundlink Mini II.
Ciao Ignazio, chiamasi woofer passivo o radiatore passivo, una membrana che si muove semplicemente con lo spostamento d’aria e non è dotato di magneti o altri elementi elettronici.
A presto
Il mercato della domotica in Italia continua a crescere, anche se più lentamente di qualche tempo fa. Alla luce di nuova ricerca promossa dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, Trovaprezzi.it
Non ci sono solo smartphone nei piani di Google per i prossimi mesi. La società sta difatti lavorando su una serie di dispositivi dedicati alla smarthome in cui figurano le nuove generazioni
I dispositivi Echo hanno permesso ad Amazon e al proprio assistente virtuale Alexa di entrare nelle case di migliaia di utenti. A decretare il successo di questi smart speaker sono stati senza
I woofers non sono esposti. Quelli che si vedono, sono radiatori passivi