Quando un computer diventa lento, nella maggior parte dei casi il problema principale è rappresentato da uno scarso quantitativo di memoria RAM disponibile. Non sempre è necessario acquistare un nuovo PC e spesso è possibile allungare la vita di una macchina Windows in modo semplice, ma per farlo è bene conoscere le principali caratteristiche e il funzionamento di questo importante componente.
La memoria RAM, insieme al processore, rappresenta uno dei parametri più importanti da un punto di vista prestazionale, pertanto, una scelta oculata e legata alla tipologia di utilizzo di un PC può realmente fare la differenza nell’uso quotidiano.
Quando la memoria RAM in una macchina più datata si rivela insufficiente, non è raro incorrere in blocchi o rallentamenti del sistema e, nei casi peggiori, anche in messaggi d’errore causati da quello che può essere definito come un vero e proprio collo di bottiglia.
Se si è poco avvezzi a un gergo più tecnico, è bene sapere che RAM (Random Access Memory) viene anche definita come memoria primaria. La sua notevole velocità si deve all’esigenza di fornire al computer uno strumento capace di conservare i dati a breve termine. Rispetto alla memoria secondaria, meglio nota come memoria d’archiviazione, la RAM ha accesso diretto alla CPU ma non è in grado di mantenere i dati quando si effettua lo spegnimento del PC. Si tratta quindi una memoria di tipo “volatile”. Più memoria RAM si ha a disposizione e maggiore è il numero di programmi, pagine web, applicazioni che possono essere mantenute aperte contemporaneamente (durante una sessione di lavoro) senza rallentamenti.
Se si parla dei moderni computer portatili, in molti casi la memoria RAM è saldata alla scheda madre e si può fare ben poco per aggiornarla, ma tutto cambia con i PC desktop, ossia quelli fissi, che possono essere potenziati con semplicità aggiungendone un quantitativo maggiore. Ovviamente bisogna fare attenzione a impiegare una RAM compatibile con la scheda madre in uso. Con operazioni di questo genere, l’obiettivo è quello di allungare la vita alla macchina in possesso e risparmiare così sull’acquisto di un computer nuovo.
N.B.: Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un professionista, sebbene l’operazione la RAM disponga di uno slot dedicato su qualunque scheda madre e il montaggio sia molto agevole
Le memorie RAM che ci interessano sono quelle denominate SDRAM (Synchronous Dynamic RAM) DDR, che negli anni sono migliorate adottando la dicitura di riferimento a numero incrementale, ossia DDR3, DDR4 (le FURY Renegade di Kingston sono molto apprezzate), fino alle recenti DDR5 (come i modelli Corsair Vengeance) e le future DDR6. Ogni scheda madre di un PC supporta determinate tipologie e sebbene risultino tutte molto simili nell’aspetto, bisogna scegliere la versione corretta: ad esempio, nel caso di un modello di motherboard più vecchio e limitato nel supporto alle DDR3, non sarà possibile installare le DDR4 o successive.
Evolvendo le RAM sono diventate sempre più veloci nel trasferire i dati e nel gestirne una quantità sempre superiore: parametri che in gergo tecnico definiscono la larghezza di banda e la velocità di picco massima. C’è poi il dato più importante, ossia la capacità di una memoria RAM, che può essere di 4GB, 8GB, 16GB, 32GB e così via, con dimensioni massime variabili a seconda della tipologia di DDR.
Non esiste una risposta univoca per il quantitativo di memoria RAM da avere, ma può fare la differenza nelle attività che si svolgono con maggior frequenza con un PC. Nel caso in cui si notassero dei rallentamenti è buona norma verificare quanto il sistema in uso sia sotto stress e quanta memoria RAM sia effettivamente occupata. Lo si può fare su Windows 11 o Windows 10 durante qualsiasi attività in modo semplice utilizzando la combinazione di tasti ctrl + alt + canc. Nella schermata che vedremo comparire si dovrà cliccare su “Gestione attività” per avere accesso ai parametri di nostro interesse.
Dei quattro parametri che definiscono la percentuale d’utilizzo in tempo reale, quello da controllare è denominato “Memoria” e non dovrebbe mai trovarsi vicino al 100% d’utilizzo. Quanta memoria RAM serva realmente dipende, appunto, dall’utilizzo che si fa di un computer, ma in generale il consiglio è di non scendere mai sotto gli 8GB qualunque sia l’attività primaria da svolgere.
Per ottenere un’apertura rapida delle applicazioni e una risposta immediata del PC nella maggior parte delle tipologie d’utilizzo i 16GB stanno diventando inevitabilmente un parametro di riferimento ma in alcuni casi potrebbero risultare non sufficienti.
Salire a 32GB o anche a 64GB di memoria RAM affidandosi a esempio ai pacchetti da 4 x 16GB proposti da Corsair, è sempre meno raro nei computer da gaming più performanti e nei PC professionali pensati per eseguire operazioni molto pesanti, come l’editing video. Nel secondo caso, in particolare, le operazioni in tempo reale che vengono richieste a un computer rendono necessario un quantitativo di memoria volatile il più elevato possibile.
Per concludere, uno dei consigli più preziosi è quello di valutare attentamente un eventuale acquisto sulla base delle reali necessità e, in caso di dubbio, chiedere sempre il consiglio a un esperto.
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