Il grafene è un cosiddetto materiale “bidimensionale”, perché è in sintesi una pellicola con lo spessore di un solo atomo di carbonio. È un’invenzione relativamente recente, che solo negli ultimi tempi ha cominciato a trovare le prime, timide applicazioni commerciali.
Flessibile e molto resistente, il grafene è effettivamente in circolazione – cioè fuori dai laboratori – da un paio d’anni. Non molto, ma nei decenni precedenti si è preparato il terreno per un vera e propria rivoluzione. Ecco alcune delle applicazioni concrete del grafene più interessanti.
Il recente Huawei Mate 20 X è uno smartphone molto potente, e tra le sue caratteristiche ci sarebbe anche un sistema di dissipazione al grafene – su cui però Huawei ha svelato ben pochi dettagli. Sappiamo però che questo materiale ha proprietà termiche eccellenti e che in teoria si presta molto bene a questo specifico utilizzo.
Con il grafene si possono realizzare adesivi intelligenti da applicare direttamente sulla pelle, e usarli per monitorare parametri vitali e prestazioni sportive. Sono le cose che oggi facciamo con prodotti come Fitbit Charge 3, Ftibit 3 e Apple Watch. Il tatuaggio al grafene tuttavia concederebbe una libertà senza precedenti, oltre che una maggiore potenza e nessun problema di batteria – perché sarebbe autoalimentato. Proprio Fitbit ha presentato un prototipo qualche mese fa.
Quanto si prende alloggio in un hotel, ci danno una chiave di plastica che contiene un chip NFC con cui aprire la porta. E in genere i sistemi NFC sono sempre alloggiati in “pezzi di plastica” che finiscono per diventare inquinanti. Il grafene invece è totalmente riciclabile, e il circuito si può inserire su carta riciclata: Chiavi, biglietti per treni, aerei e concerti … chi più ne ha più ne metta, e per l’ambiente sarebbe un gran bel passo avanti. È un’idea del CNR, Consiglio Nazionale per la Ricerca.
Il grafene è usato anche in alcuni auricolari, come per esempio gli Zolo Libery e Zolo Liberty+. Grazie alle sue proprietà, il grafene permette di realizzare driver molto piccoli (necessari per gli auricolari) e ottenere allo stesso tempo un suono pulito, cioè una riproduzione chiara delle varie frequenze
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Chi vuole migliorare la qualità dell’aria in casa propria oggi può scegliere prodotti come il Philips AC4080 o il Dyson Pure Cool Link Tower, ma il grafene apre nuove possibilità per un’aria più pure e una casa più sicura. Per esempio stampando pannelli che cambiano colore e si illuminano secondo i livelli di umidità o la concentrazione di gas pericolosi.
Con l’estate in arrivo tutti dovremo dotarci di una buona scorta di crema solare. Ce la mettiamo per sicurezza, e in genere o si esagera o si pecca per difetto. Pannelli di grafene indossabili potrebbero invece dirci con estrema precisione quanti raggi UV abbiamo assorbito, e quanto siamo vicini al limite di sicurezza. Sapremo perfettamente quanta protezione mettere, o quando non si potrà più rinviare la ritirata sotto l’ombrellone.
Ci sono molte, moltissime cover per smartphone su Trovaprezzi. Compresa la Nanocase, una cover per iPhone X e iPhone 8 che usa uno strato di grafene per dissipare il calore con maggiore efficienza.
Prodotti come il Kindle o il Kobo hanno cambiato la vita di milioni di lettori in tutto il mondo, per il fatto che sono incredibilmente maneggevoli, senz’altro più pratici di grossi libri in carta. Sono più comodi da trasportare, facili da leggere, e possono contenere anche migliaia di libri.
Ma non sono flessibili. Non potete arrotolare un Kindle per leggere comodamente. O almeno non ancora, perché l’uso del grafene potrebbe rendere questi prodotti davvero sottili come un vero foglio di carta.
Anche le migliori scarpe tendono a scaldare i piedi più del dovuto, nei periodi caldi dell’anno. Aggiungendo grafene alla loro composizione, però, L’Istituto Italiano di Tecnologia, BeDimensional e Fadel hanno scoperto che si può aumentare lo scambio del calore del 50%.
Immagine di copertina: Salutelab
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