Nella strepitosa cornice verde della Maremma, in un territorio tutto compreso nel comune di Castagneto Carducci, si estendono i 2500 ettari dell’azienda Tenuta San Guido. Enorme e variegata a livello naturalistico, l’area accoglie anche il Rifugio faunistico Padule di Bolgheri, divenuta nel 1966 la prima oasi del WWF in Italia. 90 sono gli ettari dedicati alle viti, 75 dei quali vengono adibiti al solo Sassicaia. Siamo di fronte al vino italiano più importante nel Mondo, oltre che esempio unico di innovazione in ambito enologico. La creazione del Sassicaia si deve all’opera pionieristica del marchese Mario Incisa della Rocchetta, storico proprietario di Tenuta San Guido. Trascorsa parte della giovinezza in Francia a carpire i segreti dei vini di Bordeaux, decide infatti di replicare un analogo sistema vinicolo a Bolgheri. Clima, esposizione solare e posizione delle viti sono perfette ma lungo la costa Toscana è anche l’influsso del mare a conferire al vino la spiccata mineralità che lo contraddistingue. Con un piede in Francia ed uno radicato nel suolo maremmano, Mario Incisa delle Rocchetta prende i vitigni d’Oltralpe (Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc) e li trasforma in un vino unico, con la costante collaborazione del grande enologo torinese Giacomo Tachis, considerato l’artefice del Rinascimento italiano nell’enologia. Siamo nel 1968, il primo anno di commercializzazione del Sassicaia. Da qui in poi arrivano solo successi e riconoscimenti internazionali. E nel 2013, caso irripetibile in Italia, il vino riceve una denominazione esclusiva: la Bolgheri Sassicaia DOC. Celebrati nel 2018 i primi cinquant’anni, il Sassicaia assurge a purosangue dei vini italiani. Ma sono anche altri i prodotti di Tenuta San Guido a rappresentare un’eccellenza nel Mondo. Parliamo di Guidalberto e Le Difese, due Toscana IGT dal forte carattere internazionale. Oltre ai rigorosi processi di vinificazione votati alla qualità piuttosto che alla quantità, uno dei segreti di questi vini è proprio il suolo. Lo scheletro che lo compone è prevalentemente roccioso, con un mix ideale di argilla, calcare, e arenaria. Il drenaggio idrico aiuta la pianta a sviluppare le proprie radici, spingendole alla ricerca dell’acqua in profondità. Ma è anche la varietà di altitudine e posizionamento delle viti ad assicurare ai vini quel carattere peculiare. Alcune vigne, infatti, si estendono a pochi passi dal mare, a circa 100 metri di altitudine. Altre si trovano in posizione più interna e ad un’altitudine superiore. Ma l’elemento che le accomuna è la bassissima resa dei grappoli, fattore che assicura un’elevata concentrazione degli zuccheri. Curata nei minimi dettagli è anche la vendemmia, forte di un apporto tecnologico importante. Non a caso, infatti, è proprio Tenuta San Guido ad avviare negli anni ’60 la rivoluzione enologica italiana, attraverso un sistema volto al raggiungimento della qualità senza compromessi. È forse per questo che i vini di Tenuta San Guido sono così apprezzati, tanto da esaurirsi ogni anno in tempi brevi. Appassionati, degustatori, collezionisti: tutti desiderano una bottiglia di Sassicaia nella propria cantinetta. O magari più di una, di annate e formati differenti.