Tampone rapido: come funziona, come eseguirlo e quanto è affidabile?

I tamponi rapidi nasali e salivari aiutano a tracciare i soggetti positivi rilevando la presenza dell’antigene SARS-CoV-2.
Di Karen Angelucci 2 Febbraio 2022
tampone rapido covid

Il tampone rapido costituisce uno strumento di analisi pratico e veloce, eseguibile in autonomia, che permette di identificare in tempi brevi un’infezione da Covid-19, anche in assenza sintomi. Nonostante l’uso delle mascherine FFP2, FFP3 o quelle chirurgiche, il distanziamento sociale e il vaccino (che permette all’organismo di creare gli anticorpi verso gli antigeni SARS-CoV-2 rilevabili con il test sierologico), il Covid-19 continua a diffondersi. La diagnosi veloce con i tamponi rapidi, effettuabile in una ventina di minuti, è un sistema valido che consente il tracciamento dei soggetti positivi, quindi, è molto utile per limitare la diffusione del virus.

Scopriamo come funziona un tampone rapido, quando costa, quando farlo e se è davvero affidabile.

Quando bisogna fare un tampone rapido?

Il tampone rapido dovrebbe essere fatto quando si ha avuto un contatto a rischio con un soggetto malato di Covid-19.

In assenza di sintomi è bene non sottoporsi all’indagine immediatamente ma è opportuno aspettare almeno 72 ore: in questo modo si è certi, in caso di contagio, di avere una concentrazione di antigene rilevabile dal test. In presenza di sintomi, invece, l’autoanalisi può essere fatta immediatamente.

Il tampone rapido può essere eseguito anche in maniera preventiva se occorre incontrare persone fragili o immunodepresse, per essere sicuri di non essere dei malati asintomatici.

In linea di massima tale test è molto efficace quando viene usato per monitorarsi costantemente, soprattutto se si lavora a stretto contatto con altri colleghi, ci si reca a scuola e all’università: a tale scopo dovrebbe essere fatto periodicamente con scadenze settimanali o quindicinali.

Tampone rapido: cos’è?

Quando ci si riferisce a tamponi rapidi si parla di strumenti di analisi con i quali si può individuare l’antigene SARS-CoV-2 che causa il Covid-19. Il test è sensibile ad alcuni frammenti dell’antigene: si parla della proteina spike e del nucleocapside che vengono intercettati tramite anticorpi policlonali, monoclonali o peptidi.

I tamponi rapidi costituiscono un’indagine qualitativa, per questo riescono a dare un risultato bivalente:

Quali tipologie di tampone rapido esistono?

Quando si parla di tampone rapido ci si può riferire a due tipologie di test: quello in cui si effettua un campionamento a livello nasale e quello in cui si analizza la saliva del soggetto.

Il tampone rapido nasale, cui il campione si raccoglie dal naso, è sicuramente quello più diffuso. Il kit contiene uno scovolino da inserire nelle cavità nasali anteriori, una soluzione (detta buffer), e una placchetta rilevatrice che consente di leggere il risultato. Anche se si tratta di un’analisi particolarmente usata, per alcuni soggetti, come i bambini, potrebbe essere fastidiosa. Per questo motivo, in alternativa, ci si può sottoporre a un tampone rapido salivare. Quest’ultimo è un sistema meno invasivo, in quanto prevede la raccolta della saliva, ed è dunque tollerato meglio da chi deve ripetere il tampone svariate volte durante la settimana e anche dai più piccoli.

Come eseguire un tampone rapido?

L’analisi che si effettua su campioni prelevati dal naso prevede l’utilizzo dell’apposito scovolino presente nel kit. Si tratta di un’asticella in plastica flessibile che termina con una sorta di cotton fioc che deve essere inserito all’interno di entrambe le narici e ruotato 3 o 4 volte. In seguito, occorre strofinare il bastoncino all’interno della provetta presente nel kit in cui è stato versato il buffer contenente il reagente. Strizzare bene la punta cotonata e poi chiudere il contenitore con l’apposito tappo che funge anche da contagocce. Usare quest’ultimo per riempire il pozzetto presente nella placchetta rilevatrice.

Se si è scelto un test salivare occorre espellere la saliva in una provetta e aggiungere a questa il reagente fornito nella confezione, i passaggi successivi sono i medesimi dell’altro test.

Per avere i risultati bisogna attendere dai 15 ai 30 minuti. Sulla placchetta dovrà apparire necessariamente una linea affianco alla lettera C (controllo), ciò indica che il test funziona correttamente. La presenza di una seconda linea vicino alla lettera T (test) è opzionale, se è presente il test è positivo, se è assente è negativo.

test covid rapido esito

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Che differenza c’è tra un tampone molecolare e un tampone rapido antigenico?

Entrambi i test, sia quello molecolare che quello rapido antigenico, si effettuano su un campione prelevato a livello nasofaringeo: la differenza tra i due si riscontra nella metodologia di analisi.

L’elaborazione dei risultati di un tampone molecolare deve essere effettuata necessariamente in un laboratorio in quanto si utilizza un sistema chiamato PCR (Reazione a catena della Polimerasi) che amplifica l’RNA presente nell’antigene SARS CoV-2. Per ottenere i risultati occorre attendere dalle 2 alle 3 ore, ma per ottenere gli esiti è necessario aspettare non meno di un giorno, data la grande mole di campioni che vengono processati quotidianamente. Il tampone molecolare consente di individuare il virus anche nelle fasi precoci, in presenza di una ridotta quantità dell’antigene, per questo si configura come il gold standard tra le analisi per diagnosticare il Covid-19.

Il tampone rapido antigenico, invece, come accennato, individua l’antigene SARS CoV-2 tramite un legame con un anticorpo marcato: questo ha un’elevata affinità per la proteina spike o il nucleocapside e riesce a rilevare l’antigene esclusivamente quando il virus si trova a un’elevata concentrazione nel campione, ciò di solito accade 72 ore dopo il contagio. Tale analisi non deve essere svolta necessariamente in un laboratorio ma si può eseguire anche nel proprio domicilio, inoltre è molto veloce, si possono ottenere i risultati in 15-30 minuti.

Qual è l’attendibilità del tampone rapido?

L’attendibilità di un tampone rapido, in linea generale, va dal 75 all’80%, ed è bene sapere che varia da kit a kit e deve essere dichiarata dal produttore. Per calcolare tale valore si prendono in considerazione due parametri: la sensibilità (dunque la probabilità di avere un test positivo in presenza i un malato di Covid-19) e la specificità (la probabilità che il test sia negativo in presenza di un soggetto sano). Ad esempio, una sensibilità dell’80% indica che su 100 pazienti che eseguono il test 20 possono avere risultati non realistici, la maggior parte delle volte si parla di falsi negativi (test negativo in presenza della malattia).

L’esito di un test, oltre che dalla sua affidabilità, può essere influenzato da altri step critici della procedura. In prima istanza si deve prestare attenzione a come viene effettuato il prelievo, che deve essere eseguito con cura e precisione. In secondo luogo occorre rispettare alla lettera le istruzioni presenti nella confezione. Un altro parametro che può influenzare l’esito di un tampone rapido, come già accennato, è la tempistica di esecuzione, perché tali test riescono a dare risultati più affidabili se la carica virale è alta.

Quanto costa un tampone rapido?

Il tampone rapido, attualmente, è un prodotto particolarmente richiesto quindi si può acquistare anche a costi molto contenuti. Nello specifico, anche se si tratta dei medesimi prodotti, c’è una differenza di prezzo tra quello eseguito da un professionista in farmacia, che si aggira tra i 10 e 15 euro, e quello che si può effettuare a casa in autonomia, che si può comprare spendendo circa 4 o 5 euro. È importante sapere che i prezzi variano molto in base al numero dei test acquistati: ciò vale sia per quelli casalinghi che per quelli effettuati nelle farmacie, in linea di massima scegliendo pacchetti con più unità si risparmia sul costo del singolo esame. Per quelli casalinghi, inoltre, è sempre meglio acquistare più di un kit perché, come accennato, in alcuni casi, in mancanza della linea di controllo occorre ripetere il test.

Cosa fare se il tampone rapido è positivo?

Qualora il tampone rapido risultasse positivo bisogna contattare il proprio medico di base, che può decidere di confermare la diagnosi prescrivendo un tampone molecolare. Nel caso che anche questo secondo test risultasse positivo il medico provvederà a segnalare il caso alle autorità sanitarie. Normalmente dopo 10 giorni bisogna effettuare un tampone di controllo per vedere se si è guariti, tale tempo potrebbe ridursi a 7 giorni per soggetti asintomatici che hanno ricevuto le prime due dosi di vaccino da meno di 120 giorni o hanno eseguito la terza dose booster. In questo tempo un soggetto deve sottoporsi a un isolamento domiciliare volontario. Al controllo, se il test risulterà nuovamente positivo, bisognerà ripetere l’esame dopo altri 7 giorni. Per i casi di positività a lungo termine l’isolamento finisce al 21° giorno se non si ci sono stati sintomi negli ultimi 3. Tutti coloro che sono entrati in contatto con un positivo o sono conviventi e hanno effettuato la terza dose o sono guariti dal Covid-19 da non più di 120 giorni hanno la facoltà di uscire di casa indossando una mascherina FFP2. Coloro che, invece, hanno solo le prime due dosi devono sottoporsi a una quarantena di 5 giorni, mentre chi non è vaccinato o ha terminato il ciclo primario da meno di 14 giorni deve rimanere in quarantena per 14 giorni.

Fonti

Pubblicato il 2 Febbraio 2022
Karen Angelucci
Karen Angelucci

Sono una farmacista e una creatrice di contenuti nell’ambito salute e benessere. Fin da bambina ho sempre amato la scrittura, riempiendo fogli su fogli con le mie storie, in seguito ho ottenuto un diploma Classico, che è stata una scelta naturale, vista la mia passione di raccontare e descrivere ciò che avevo intorno.

Quando si è trattato di scegliere un percorso...Leggi tutto

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