C’è un elemento che viene spesso trascurato quando si acquista un televisore: è il trattamento adottato dagli schermi. Se si escludono i prodotti di fascia bassa, dove la necessità di risparmiare impedisce di adottare funzioni particolari, si contano varie soluzioni che promettono di migliorare la qualità di visione abbattendo le riflessioni sullo schermo. La maggior parte dei TV è dotata di schermi lucidi ma sono ormai disponibili anche vari modelli dotati di un trattamento opaco.
Questi ultimi sono stati per molto tempo relegati solo ai monitor professionali, prevalentemente in ambiti dove è importante evitare fastidi causati da fonti di luce e dove occorre al contempo mantenere un’alta fedeltà delle immagini. Oggi la situazione è cambiata soprattutto grazie a Samsung, che ha introdotto per la prima volta i rivestimenti opachi sui prodotti The Frame e li ha poi portati anche sulla sua ammiraglia di TV OLED.
Cosa cambia tra un filtro antiriflesso lucido e uno opaco? Riconoscere i rispettivi pregi è piuttosto semplice: gli schermi opachi (chiamati anche matte) risentono molto meno della presenza di luci in ambiente, siano essere naturali o artificiali. Anche se i riflessi non vengono sempre eliminati completamente, cambia drasticamente il modo in cui la luce impatta sullo schermo. In pratica si creano aloni molto molto meno netti: il trattamento opaco riesce a disperdere l’inquinamento luminoso con molta più efficacia.
Queste caratteristiche aiutano sia quando si tratta di fonti di luce concentrate (ad esempio una lampada posta vicino al TV) sia quando sono più distribuite, come nel caso di ampie finestre. La capacità di disperdere meglio la luce rende molto meno visibili i riflessi, tanto che in alcuni casi non sono quasi più presenti. Non c’è quindi alcun dubbio che un trattamento opaco sia nettamente migliore per chi fa ampio uso del televisore in ambienti ben illuminati, dove le fonti di luce non sono facilmente controllabili.
Passando agli schermi lucidi si nota immediatamente la differenza: esistono TV lucidi con ottimi trattamenti antiriflesso ma nessuno pareggia l’efficacia di un display opaco. L’utilità della finitura lucida, o glossy se si preferisce il termine anglofono, consiste nell’aumentare il contrasto percepito dall’occhio dello spettatore. Un televisore con finitura lucida sul pannello riesce a restituire un’immagine molto più piacevole e convincente da questo punto di vista.
Chiariti i pregi passiamo ai difetti: i TV con trattamento opaco perdono qualcosa a livello di contrasto. Il “quanto” varia in funzione all’efficacia del filtro ma anche le soluzioni più evolute, come i QD-OLED Samsung S95D con Glare Free, devono sacrificare qualcosa da questo punto di vista rispetto ai prodotti lucidi. Sta quindi all’utente capire quale soluzione possa fare al caso proprio.
Se il contenimento dei riflessi non è una priorità allora è meglio puntare su un prodotto con schermo lucido, soppesando anche le altre caratteristiche. Ovviamente vale il contrario per i prodotti con finitura lucida: migliore contrasto percepito che rende le parti scure dell’immagine più convincenti. Sui riflessi però si rischia di dover accettare notevoli limitazioni, in special modo su modelli molto grandi.
Limitare i riflessi su un pannello lucido di ampia diagonale, pensiamo per esempio a un 75″ o più, è davvero molto difficile proprio a causa delle dimensioni, basta una fonte di luce apparentemente lontana ma con il giusto angolo per causare fastidi e intervenire sull’ambiente per eliminare ogni disturbo può essere molto complicato se non direttamente impossibile.
Per chi invece usa il televisore sia con luce abbondante e/o poco controllata sia di sera o al buio, il consiglio è di cercare il miglior compromesso capace di assicurare buoni risultati in tutte le situazioni, accettando qualche limite in un senso o nell’altro. Un esempio in tal senso sono gli OLED G3 o G4 di LG, che pur avendo un pannello lucido riescono comunque a contenere piuttosto bene molti dei riflessi.
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